E già, il capezzolo social è oggetto di censura, mentre inguine e lato b raccordati da un filo quale propaggine di un triangolino parapube, no. Non è un’incongruenza? Ma torniamo al capezzolo, croce e delizia di modelle e socialite: l’ultima campagna Gucci, presente su tutte le riviste patinate, lo vede far capolino da una tenda da doccia. A questo punto, non capendo il discrimine, confido in un endorsement virtuale. In nome della logica.
P.S. Ottimo l’omaggio di Alessandro Michele a Stanley Kubrick.