Édouard Louis, in nome di mia madre

Édouard Louis, nel nome del padre

Straordinario talento della letteratura francese, il 28enne Édouard Louis – che in una vita passata si chiamava Eddy Bellegueule, abitava in un paesino nel nord della Francia e a scuola era preso di mira perché omosessuale – esce con un nuovo libro Lotte e metamorfosi di una donna, in cui racconta dell’infelicità di sua madre Monique, vittima di un marito violento e di “un sistema che ha mantenuto mio padre nell’ignoranza, nella povertà e nella violenza, che poi  sfogava su mia madre“. A tal punto assuefatto all’infelicità materna, un giovanissimo Édouard arriva a questa conclusione: “L’infelicità di mia madre mi sembrava fare parte del mondo, quei momenti di gioia erano un tradimento rispetto al posto che doveva occupare“. Si evince con facilità che i rapporti tra lo scrittore e la madre sono stati tutt’altro che idilliaci, e non poteva essere altrimenti giacché l’intera famiglia era soggetta a meccanismi sociali impietosi; ma quando si trasferisce a Parigi e gli arride la fortuna, Édouard viene raggiunto dalla madre, che nel frattempo ha avuto il coraggio di allontanare il marito, e i rapporti si rasserenano. Monique è un’altra donna, la metamorfosi è compiuta.

Da sempre caricata di infinite implicazione affettive e sociologiche, la famiglia è spesso il milieu ideale per sensi di colpa e trame mal riuscite. Perché non basta avere lo stesso sangue per amarsi nel modo giusto.

(foto Getty Images)