Il Natale di Gabbani è meglio

Holiday Sides & Pies – Heirloom Athens

Con buona pace del pandoro Balocco impreziosito dal tocco magico di Chiara Ferragni, a proposito del quale si discute da qualche giorno non apparendo cristallina l’operazione volta a raccogliere fondi per l’Ospedale Regina Margherita di Torino, sono tornate in auge le uscite discografiche a tema natalizio. Spopola Andrea Bocelli accompagnato dai figli Matteo e Virginia, bene anche Backstreet Boys e Alicia Keys ma la numero uno è ancora lei, Maria Carey e il suo All I Want for Christmas Is You. Il panorama musicale italiano prova a invertire la rotta (dello strazio) con Francesco Gabbani che ha proposto la ballad Natale tanto vale, di cui dice:

Un Natale visto dall’angolazione di chi lo vive come una ricorrenza a chiamata obbligatoria, che per quieto vivere sociale è obbligato a osservare, ma che in realtà diventa un amplificatore di sofferenze interiori, spesso legate alle mancate sinergie con il nucleo familiare“.

E bravo Gabbani, quello che non torna a Natale è proprio questo: sedersi attorno a un tavolo tra semisconosciuti chiamati per convenzione parenti, senza avere niente da dirsi. O meglio, averne a iosa di cose da dire, ma essere costretti a tacere per questioni di opportunità. Per fortuna, anche se a volte fa danni, c’è il vino a risollevare gli animi, mentre la padrona di casa porterà in tavola ogni ben di Dio per scongiurare le critiche più feroci. Un brindisi e poi i più fortunati si disperderanno fino al prossimo Natale. Prosit!

Cosa ti regali per Natale?*

Guida per l'acquisto di un capo vintage

Quest’anno per la prima volta in vita  mia, mi sono fatta un sacco di regali. Tuttavia, prima di scegliere sono stata costretta a scavare nel rimosso ma, a strazio compiuto, ero decisa più che mai. Infine ho realizzato che mancava il regalo più importante, quello da cui non prescindo mai: un libro. E così, dopo aver letto decine e decine di recensioni, e aver dato un’occhiata alle relative “anteprime” – mi fido del critico ma in misura maggiore del mio istinto – ho scelto Effimeri di Andrew O’Hagan che col Natale non c’entra niente, ma c’entra tanto con una delle più belle esperienze che si possano esperire: l’amicizia.

*Mi piacerebbe se alla domanda del titolo rispondessero Bruno, Panfilo e Spalmieros.

Natale

Beh, ormai ci siamo. Il Natale pagano, laico, consumistico è alle porte. Non ci faresti caso se non fosse per le luminarie che infiocchettano le vie dello shopping. O per gli scaffali dei supermercati che strabordano di panettoni. Sotto le ceste regalo: ingombranti se opulente, e in ogni caso sacrileghe. Presumo che per molti il Natale migliore risalga all’infanzia, a quella parentesi di inconsapevole leggerezza che quando si chiude con tutti i crismi rimpiangi per una vita intera. Certo, a seguire ci sarà almeno un altro bel Natale: il primo insieme a tuo figlio o quello del diamante per sempre. Ma al netto di questi eventi che tanto impressionano la retina del cuore, tutti i Natali si somigliano. Per questo smettiamo di ricordarli. Per questo smettiamo di attenderli.