Vite arancioni o rosse. Comunque sospese

Nel primo semestre del 2020 il reddito da lavoro dipendente si è ridotto dell’8,7 per cento rispetto all’anno prima, i consumi sono scesi del 9,8 ed è aumentato il tasso di risparmio. Per quanto riguarda l’intero 2020, l’Osservatorio Findomestic riporta che gli acquisti di beni durevoli sono diminuiti del 10,3 per cento, ma la vendita di webcam, pc portatili e tablet ha fatto la differenza per via dello smart working e della didattica a distanza.

Al di là delle statistiche, di cui il paragrafo precedente è solo un pallido riflesso, il nuovo denominatore comune degli italiani, più o meno abbienti, è la prudenza perché quando si vive nell’incertezza non solo si compra meno ma si investe anche meno, quasi che ad aleggiare fosse la convinzione sottaciuta che la situazione attuale possa perdurare ancora a lungo.

Da oggi più di mezza Italia è di nuovo in lockdown. Per chi è al potere, chiudere ciò che non è indispensabile è più che altro un modo per togliersi dall’imbarazzo di aver gestito male un anno di pandemia. Per i comuni mortali, invece, frastornati da istanze contraddittorie, questo tempo sospeso è diventato una questione di vita o di morte.