Il sesso ai tempi del consenso

Men should avoid having sex with women who have drunk any amount of alcohol, says barrister | The Independent | The Independent

Il libro di Katherine Angel, Il sesso che verrà, prova a far luce sulla cosiddetta cultura del consenso in base alla quale la donna, durante un amplesso, dovrebbe dichiarare in maniera incontrovertibile che quello che l’uomo sta facendo le piace, e che non si sente in alcun modo violata.

Sono note a tutti le vicende che hanno dato vita al movimento #MeToo e diciamo pure che hanno reso un buon servizio alle donne che non vanno con un uomo per interesse (le mercenarie fanno giurisprudenza a sé). Ma in base al principio del consenso, come deve comportarsi un uomo? Dovrebbe chiedere: posso baciarti qui? ti dispiace se passo per di qua? mi useresti la cortesia di farmi questo? Capite bene che dinamiche del genere congelerebbero la focosità di un toro, e comunque nessuna donna morirebbe dalla voglia di rispondere a un questionario di tal fatta (sono altre le pseudo domande che la stuzzicano). Ora, fermo restando il sacrosanto diritto di lei di sottrarsi in qualsiasi momento al rapporto sessuale in atto – e sotto questo aspetto è solo lui che può permetterlo dal momento che difficilmente una donna può avere ragione della forza di un uomo – qualora questi fosse preso dalla foga, e osasse una mossa azzardata, dobbiamo subito pensare allo stupro che tra l’altro è una delle fantasie femminili ricorrenti? Nel momento in cui le donne decidono di fidarsi di un uomo, e ovviamente dio non voglia che si tratti uno stupratore seriale, devono lasciarsi andare e lo stesso deve poter fare il partner. Diversamente, un bel voto di castità collettivo e la chiudiamo qui.

P.S. Alcuni versi di una canzone di Gianni Bella che, nell’ottica di cui sopra, risulterebbero scorretti. (Solo per sorridere)

È sempre un’avventura
Rimettersi con te
Ma io non ho paura
Del porno sono il re
Un re senza corona
Quante nevrosi ho
Un re che te le suona
Se mi dirai di no