Ricciardi: “C’è bisogno di un super green pass”

Walter Ricciardi entra nel comitato scientifico dell'Iss francese

Il Foglio riporta una dichiarazione di Walter Ricciardi che è una vera presa di posizione: “Il green pass così com’è ha delle forti vulnerabilità. È arrivato il momento di introdurne una versione rafforzata, una super certificazione verde. Bisogna considerare infatti l’eterogeneità del virus e poi il tallone d’Achille del certificato, il tampone antigenico, che nel migliore dei casi non certifica la positività almeno del 30% dei soggetti”. E per chiarire la sua posizione aggiunge: “Se non si capisce che siamo di fronte a una battaglia completamente diversa, corriamo il rischio che hanno corso altri governi. Come la Danimarca, che ha pensato di essersi completamente liberata del problema. O altri, come Austria o Germania, che si sono trovati in grande difficoltà e stanno affrontando un’ondata peggiore delle precedenti. In guerra per prima cosa devi conoscere il nemico: se ti aggredisce con una spada, come il virus di Wuhan. Con una pistola, come la variante inglese. O addirittura con un mitragliatore, come quella delta“.

Sono passati due anni dall’inizio della pandemia e giustamente il Governo si è adoperato per limitare i danni, ma solo quelli dei malati; ora però minacciare il ricorso alle zone gialle significa ignorare le difficoltà dei lavoratori che sono già stati duramente penalizzati, e se reintrodurre l’obbligo delle mascherine all’aperto è un sacrificio che si può fare, si permetta ad autonomi, ambulanti e a tutte le altre categorie senza paracadute di lavorare in pace. Con la speranza che questa volta pensionati e dipendenti statali mostrino un minimo di empatia restando in silenzio.