Un gruppo di Rohingya nello Stato Rakhine

Rohingya -gruppo etnico

I Rohingya sono un gruppo etnico, di religione islamica, che parla il rohingya, una lingua indoeuropea del ramo delle lingue indoarie, strettamente legata alla lingua chittagong e più alla lontana alla lingua bengalese.La loro origine è molto discussa: alcuni li ritengono indigeni dello stato di Rakhine (noto anche come Arakan o Rohang in lingua Rohingya) in Birmania, mentre altri sostengono che siano immigrati musulmani che, in origine, vivevano in Bangladeshe che, in seguito, si sarebbero spostati in Birmania durante il periodo del dominio britannico.

I Rohingya sono linguisticamente legati alle parlate degli Indo-Ariani di India e Bangladesh, in contrapposizione alle lingue in prevalenza sino-tibetane del Birmania (ufficialmente Myanmar). A partire dal 2012, circa 800 000 Rohingya vivono in Birmania. Secondo i rapporti delle Nazioni Unite essi sono una delle minoranze più perseguitate nel mondo. Molti Rohingya sono stati relegati in ghetti o sono fuggiti in campi profughi in Bangladesh e sulla zona di confine tra Thailandia e Birmania. Più di 100 000 Rohingya vivono in campi per sfollati, anche perché le autorità hanno proibito loro di lasciarli.I Rohingya hanno catturato l’attenzione internazionale sulla scia di alcune rivolte svoltesi nel 2012.

da https://it.wikipedia.org/wiki/Rohingya

dicembre

Dicembre (caratteristiche e proverbi)

Dicembre è il 12° ed ultimo mese dell’anno e conta 31 giorni. In esso avviene il passaggio dall’autunno all’inverno, che tradizionalmente coincide con il solstizio d’inverno (21 o 22 dicembre). In questo giorno il sole raggiunge la sua massima declinazione negativa rispetto all’asse terrestre, determinando nell’emisfero boreale il momento di minore esposizione alla luce (ovviamente nell’emisfero australe avviene esattamente l’opposto) e di conseguenza la notte più lunga dell’anno. Per i popoli antichi segnava il ritorno della luce, per via dell’allungamento delle giornate, e ciò dava luogo a feste e riti legati al sole e alle divinità ad esso collegate, come ad esempio Mithra (adorato sia dai persiani che in epoca greco-romana).

Nella liturgia cristiana questa tradizione è stata ripresa nella festività di Santa Lucia (13 dicembre), considerata come portatrice della luce. E’ legata alla luce anche l’altra importante festività del Sol Invictus, anticamente celebrata il 25 dicembre, che ha ispirato il Natale cristiano in cui si celebra la nascita di Gesù, salutato come «colui che creò il Sole» e quindi la luce. Simili tradizioni esistono in altre fedi, come il Buddhismo che ricorda la festa dell’illuminazione tra fine dicembre e inizio gennaio.

In natura, il clima rigido di questo mese, caratterizzato da temperature molto basse con la possibilità di nevicate anche a quote più basse, rende del tutto vana l’attività di semina, da cui nasce il vecchio adagio contadino «seminare decembrino vale meno d’un quattrino». Nel panorama astrale, domina la scena la costellazione di Orione, riconoscibile per la singolare forma “a clessidra” e per la moltitudine di stelle assai luminose che la compongono, concentrate in uno spazio limitato.

Proverbi

Natale con i tuoi, Pasqua con chi vuoi.
Dicembre piglia e non rende.
Dicembre gelato non va disprezzato.
Dicembre vezzoso, anno capriccioso.
Dicembre nevoso, anno fruttoso.
Dicembre imbacuccato grano assicurato.

 

http://www.centrometeo.com/articoli-reportage-approfondimenti/meteo-life/5287-proverbi-detti-popolari-mese-dicembre

regeni giulio

22 mesi di prese in giro su Giulio Regeni

25 gennaio 2016, 3 febbraio 2016. Due date, una sola storia. Una storia di violenza, brutalità immane. Una storia che neanche la mente più diabolica ed infame e sottile riuscirebbe ad inventarsi, per quanto macabra, per quanto figlia di quel male di cui è imperniato il sistema di potere egiziano e di chi ne è complice anche sulle rive italiane.

Una storia fatta di morte, di tortura, di sogni spezzati, di lacrime non versate, una storia dove il tempo si è letteralmente fermato al momento del buio, quel buio egiziano che ha condotto nel tunnel della peggior miseria e cattiveria umana ogni spirito umano, per frantumarlo, spazzarlo via. Non vi è nulla di umano in questa storia, una storia fatta di depistaggi, di altre morti, di fango gettato sulla pelle di un ragazzo la cui unica colpa era quella di essere stato attratto da un Paese come l’Egitto per studiarlo, conoscerlo.

22 mesi di verità soppressa. E quando il ministro degli esteri egiziano ti dice che L’Egitto “non ha alcun interesse a sopprimere la verità”, qui si può chiudere il discorso. Perchè la verità l’hanno soppressa eccome.

L’Italia si è chinata all’Egitto, Roma a Cleopatra, i 2000 anni di rapporti economici hanno prevalso, i 5 miliardi di affari erano un peccato di gola enorme a cui non si poteva non cedere. Ed hanno ceduto.

D’altronde l’altro non signor ministro, Alfano, è stato chiaro quando ha detto da parte sua che è ora che l’Europa “investa senza paura nel Mediterraneo e da lì verso l’Africa, perché il ritorno sarà enorme”. Il Mediterraneo “è un mare che unisce e non divide l’Africa e l’Europa. E’ una piattaforma di connettività globale tra Europa, Africa e con il mondo, basta pensare al raddoppio del canale di Suez o alla nuova Via della seta cinese. O ancora di connettività energetica, pensate alle ultime scoperte dei nuovi giacimenti in Egitto, ma è anche piattaforma di connettività culturale”

Amici come prima e più di prima.

Rapporti addormentati e non interrotti, quando venne ritirato l’ambasciatore italiano dall’Egitto. Atto mai digerito da quel Paese, ed ora si muovono come se non fosse mai accaduto nulla. Ci consegneranno una storia di bugie, per l’ennesima volta. Fino a quando ci sarà quel sistema di potere su Giulio e su tutti i ragazzi e le ragazze scomparsi e scomparse in Egitto, non vi sarà mai nessun tipo e forma e sostanza di verità e giustizia.

Giulio è stato trattato come un ragazzo egiziano, è stato detto, è vero, sequestrato, torturato, ucciso come un giovane egiziano. 22 mesi di prese in giro su Giulio, ma nulla è eterno, tutto è mutabile, i castelli di sabbia crolleranno, le acque sono sempre più agitare, più grosse, più in movimento e si stanno preparando per abbattersi sull’Egitto, travolgere quel sistema criminale che ha soppresso ogni idea di diritto umano, di dignità. Questo mare in tempesta ed in movimento si chiama solidarietà, una solidarietà che non conosce frontiere e confini, è solo una questione di tempo, nulla di più nulla di meno.

Marco Barone

da http://xcolpevolex.blogspot.it/…/22-mesi-di-prese-in-giro-s…