I tigli

 

Fioriscono i tigli

ADAM ZAGAJEWSKI

I TIGLI

Quanta dolcezza –
la città è sotto anestesia:
il ragazzo scarno che quasi
non occupa spazio sulla terra,
e il cane,
e io, soldato in una guerra invisibile,
e il fiume che amo.
Fioriscono i tigli.

(da Dalla vita degli oggetti, a cura di Krystyna Jaworska, Adelphi, 2012)

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Il profumo dei tigli in fiore in questi giorni, ma soprattutto in queste sere di giugno, è inebriante, stordisce come un vino dolce – davvero “la città è sotto anestesia” come rileva il poeta polacco Adam Zagajewski – anzi, vive in una sorta di incantesimo che trasforma ogni viale alberato in un mondo di fiaba.

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FOTOGRAFIA DA PINTEREST

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LA FRASE DEL GIORNO
Il profumo intenso del tiglio sul far della sera è un rapimento estatico che si imprime in noi in modo indelebile e, nel cuore della gioia di vivere, traccia un solco di felicità che nemmeno tutta la dolcezza di una sera di luglio potrebbe spiegare.
MURIEL BARBERY, Estasi culinarie

Adam Zagajewski (Leopoli, Ucraina, 21 giugno 1945) è un poeta, scrittore e saggista polacco. Esordì nel 1972 con Komunikat. Nel 1976 aderì al Comitato per la Difesa degli Operai e la dittatura comunista gli impedì di pubblicare. Cominciò allora il suo esilio a Houston e Parigi. Tornò a risiedere a Cracovia nel 2002.

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E’ tornato l’orcolat /terremoto

59299239_2515605762000152_4578919897609797632_o il risveglio dell’Orcolat, il terremoto in Friuli. (illustrazione per Novi Glas 2016 di Moreno Tomazetig)

Ieri poco prima delle 16.00 e oggi la replica,sono state scosse moderate che hanno allarmato le persone,ma nessun danno.Ieri in Alta Val Torre ho sentito benissimo la scossa e non è stata una bella sensazione.Ho rivissuto il 1976 quando in FVg si ebbero più di mille morti.

L’Orcolat (“orcaccio”, spregiativo del friulano orcul, “orco“) è un mostruoso essere che la tradizione popolare indica come causa dei terremoti in Friuli. L’Orcolat è una figura ricorrente soprattutto nei racconti della tradizione popolare. Vivrebbe rinchiuso nelle montagne della Carnia: ogni suo agitarsi bruscamente provocherebbe un terremoto.

Dopo il 1976 è divenuto sinonimo del terremoto che colpì il Friuli in quell’anno.https://www.wikiwand.com/it/Orcolat

Da lontano di Pierluigi Cappello

Il nome amato

 

PIERLUIGI CAPPELLO

DA LONTANO

Qualche volta, piano piano, quando la notte
si raccoglie sulle nostre fronti e si riempie di silenzio,
e non c’è più posto per le parole
e a poco a poco si raddensa una dolcezza intorno
come una perla intorno al singolo grano di sabbia,
una lettera alla volta pronunciamo un nome amato
per comporre la sua figura; allora la notte diventa cielo
nella nostra bocca, e il nome amato un pane caldo, spezzato.

(da Mandate a dire all’imperatore, Crocetti, 2010)

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Una splendida poesia di Pierluigi Cappello che ha per protagonista la distanza, la lontananza dalle persone che amiamo – che siano lontane solo fisicamente o che siano perdute per sempre. Ed è bellissimo quel nome che si viene lentamente formando e che ha l’amorosa fragranza del pane caldo appena spezzato.
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FOTOGRAFIA © WALLPAPERSCRAFT

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Resta la carta mentre mi dileguo / specchio di me ma che non è me stesso / rimedio oppure tedio quando intesso / trame di me scrivendomi e m’inseguo.
PIERLUIGI CAPPELLO, Azzurro elementare

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FOGLIO(poesia)

Una ciocca di notte bionda

MARC PATIN

FOGLIO

Ho inseguito la ragazza immortale
e non ho saputo
raccogliere finora
in fondo alle braccia che una ciocca
di notte bionda.

5 marzo 1938

(da Les yeux très bleus d’une nuit pareille à un rire sans regret, 1938)

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Un amore giovane – Marc Patin non ha ancora 19 anni – e la donna inseguita con occhi innamorati si trasforma in una inafferrabile dea, una misteriosa creatura che svanisce nella notte parigina lasciando di sé soltanto un’impressione, una sottile magica illusione, come “la ragazza tenue” di Giuseppe Ungaretti.

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DIPINTO DI MARK SPAIN

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LA FRASE DEL GIORNO
Un uomo si circonda di carezze / per diventare invisibile / Un uomo si circonda di carezze / e tutto lo dimentica.
MARC PATIN, Condividere l’ombra


Marc Patin (Nogent-sur-Marne, 4 ottobre 1919 – Berlino 13 marzo 1944), scrittore e poeta surrealista francese. Partito dal Group du Luxembourg, si unisce ai neodadaisti di Les Réverbères. Costretto al lavoro obbligatorio in Germania, è deportato a Berlino e impiegato come tornitore in condizioni di vita dure e precarie alla Argus Motoren. Ammalatosi di polmonite, muore a 24 anni.

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