Ogni poeta poesia di Alda Merini

Tante lettere imprecise

 

ALDA MERINIMerini

OGNI POETA

Ogni poeta
laverà nella notte
il suo pensiero
ne farà tante lettere
imprecise
che spedirà all’amato
senza un nome.

(da Clinica dell’abbandono, Einaudi, 2004)

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È davvero bellissima, affascinante nella sua semplicità, questa visione del poeta e della poesia uscita dall’ispirazione di Alda Merini (1931-2009): una pura illuminazione da offrire a chi si ama, un indescrivibile e indefinito dono di sé elaborato nel corso della notte, quando splendono le stelle e il silenzio avvolge il mondo.

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Alda-Merini

FOTOGRAFIA © GIULIANO GRITTINI

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Il poeta non è mai solo. È sempre accompagnato dalla meraviglia del suo pensiero.
ALDA MERINI

https://cantosirene.blogspot.com/search?q=merini

Donne del Friuli

DSC02349Otto marzo, festa delle donne, non voglio ricordare quelle famose,ma donne che hanno fatto la storia del Friuli.Donne semplici,lavoratrici,pazienti che aspettavano il proprio marito emigrato all’estero:Argentina,Canada,Australia,America,Belgio,Francia,Svizzera sperando in tempi migliori.Alcuni ritornavano ,altri no , morivano nelle miniere,magari si erano fatti un’altra famiglia.Il Friuli crocevia di popoli è sempre stato terra di emigrazione ,chi partiva portava un prezzo molto alto sia affettivo che sociale,per chi restava le condizioni di vita erano durissime.Le donne provvedevano alla famiglia,agli animali, ai campi e ai boschi.Le donne della Slavia,della Carnia lavoravano giorno e nette.D’estate salivano sulle montagne e rientravano alla sera stanche con pesanti gerle di fieno e di legna.Nei freddi inverno si riunivano vicino al “spolert” con i figli r raccontavano storie,leggende e fiabe.Queste donne,riservate,semplici e forti combattevano con dignità i problemi quotidiani. Anche loro hanno fatto la storia del Friuli.

 

Timau-portatrici
portatricicarniche

Le portatrici carniche furono quelle donne che nel corso della prima guerra mondiale operarono, lungo il fronte della Carnia, trasportando con le loro gerle rifornimenti e munizioni fino alle prime linee italiane, dove molto spesso combattevano i loro uomini nei reparti alpini.Erano dotate di un apposito bracciale rosso con stampigliato il numero del reparto dal quale dipendevano e percorrevano anche più di 1000 metri di dislivello portando sulle spalle gerle di 30–40 kg. Ogni viaggio veniva loro pagato una lira e cinquanta centesimi, pari a 3,50 euro. La loro età variava dai 15 ai 60 anni.Tre di loro rimasero ferite: Maria Muser Olivotto, Maria Silverio Matiz entrambe di Timau e Rosalia Primus da Cleulis. Una di loro, Maria Plozner Mentil, cadde colpita da un cecchino il 15 febbraio 1916.Non tutte le portatrici erano di etnia e cultura friulana, essendo alcune provenienti dapaesi friulani di minoranza tedescofona (SappadaTimau) e slava (Resia)  da portatrici carniche

Ecco qui le portatrici del comune di Taipana, che già nei primi giorni della guerra soccorsero i soldati italiani sulla cresta dello Stol. Sulle portatrici della Slavia nulla o poco è stato scritto rispetto a quelle della Carnia, che hanno ricevuto riconoscimenti e l’onorificenza di cavalieri di Vittorio Veneto.Eppure analoga preziosa opera di sostegno alle truppe italiane, dislocate sui monti delle Valli del Natisone, del Cornappo e del Torre, esse fecero senza neppure essere ricordate e ringraziate. Le donne caricate le gerle di proiettili e di vivande seguirono le prime truppe avanzanti sui greppi che segnavano il confine, recando loro quanto poteva necessitare in quei momenti in cui, per la mancanza di strade e di sentieri, i servizi di sussistenza non avrebbero potuto altrimenti di funzionare.   continua qui  su lintver

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Inno alla donna

Stupenda
immacolata fortuna
per te tutte le creature
del regno
si sono aperte
e tu sei diventata la regina
delle nostre ombre
per te gli uomini
hanno preso
innumerevoli voli
creato l’alveare del
pensiero
per te donna è sorto
il mormorio dell’acqua
unica grazia
e tremi per i tuoi
incantesimi
che sono nelle tue mani
e tu hai un sogno
per ogni estate
un figlio per ogni pianto
un sospetto d’amore
per ogni capello
ora sei donna
tutto un perdono
e così come vi abita
il pensiero divino
fiorirà in segreto
attorniato
dalla tua grazia.

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Una utente di Libero

Una utente di Libero che ha due blog,una mia vecchia conoscenza di anni fa ,mi ha messo in lista nera.Lo sapete perchè?Mi accusa di averla cancellata da Skipe,invece è stata lei a farlo.Non potendo comunicare con questa tale, ho commentato in un post che lei aveva postato in un blog di una sua amica un tempo anche mia.Ha cominciato ad insultarmi dicendo che imbratto il blog golden di L.con commenti non consoni.Non basta ,mi ha mandato avvertimenti dicendo che avrebbe avvisato lo staff di Libero e se continuo mi fa pentire di essere nata e che sono una vecchiaccia.

Ma Staff di Libero l’offesa sono io e non lei che è passata dalla parte del torto!

Questa persona non ha altro da fare evidentemente!!!

olgy120
olgy120 il 28/11/17 alle 11:04 via WEB
Ah gli Angeli,magari esistessero !!!
donne

Violenza sulle donne: 10 anni per uscirne

Silvia. Migena. Touria e Iba. Michela. Samantha. Lisa. Denisa. Nadia.

I nomi delle donne uccise in Friuli Venezia Giulia dalla violenza di chi credevano le amasse restano impresse sulle pagine dei giornali, i loro volti ci guardano sorridenti dalla televisione, ignari della tragedia che le avrebbe colpite.
I casi di femminicidio sono la punta dell’iceberg di un fenomeno, la violenza contro le donne, trasversale a tutti i livelli e in tutti i Paesi, contro il quale l’Onu ha istituito, dal 1999, una giornata di sensibilizzazione che cade ogni anno il 25 novembre. Lo spunto viene raccolto anche nella nostra regione e molte iniziative in programma hanno proprio l’intento di affrontare questo problema.
“A Udine si parla di una serie di eventi, iniziati più che di una giornata sola – sottolinea l’assessore alle Pari opportunità, Cinzia Del Torre -. Gli appuntamenti sono iniziati già da metà novembre e proseguiranno fino al 4 dicembre in un calendario che propone diversi spunti di riflessione, tra i quali convegno che si è tenuto mercoledì 22 e che ha visto anche la consegna del premio di laurea intitolato a Silvia Gobbato (vittima del delitto dell’Ippovia) a Ilaria Tomasi e Martina Lauria. Martedì 28, inoltre, si terrà un’interessante tavola rotonda sul tema ‘Violenza sulle donne: la parola agli uomini’ al Palamostre”.

Come nel caso Orlando, si deve mobilitare anche la società civile
Proprio in questi giorni, alla vigilia della ‘Giornata contro la violenza sulle donne’, un gruppo di giovani amici di Nadia Orlando (la 21enne di Dignano assassinata il 31 luglio scorso), è stata presentata una petizione in Consiglio regionale con la quale oltre 16.700 persone, a seguito della concessione da parte del Tribunale del riesame di Trieste degli arresti domiciliari al suo omicida reo-confesso, hanno chiesto alla Regione di costituirsi parte civile nel procedimento penale e di farsi parte attiva affinché il provvedimento venga revocato.
“Al di là di quelle che saranno le decisioni della magistratura nel caso specifico, quello che è importante è la mobilitazione della cosiddetta società civile – spiega Del Torre -. È un esempio positivo di quello che significa coinvolgimento della comunità per contrastare il fenomeno della violenza. Agire, scendere in campo, ma anche semplicemente parlare di questi fatti è una reazione positiva al dramma. Parlare di questi temi spezza il silenzio che imprigiona le vittime e che da sempre protegge i carnefici”. A Udine, da quasi 20 anni, è attivo il servizio Zero Tolerance, che si occupa di prevenzione e  contrasto alle violenze e ai maltrattamenti sulle donne.
Nel corso del primo semestre 2017 al numero verde del servizio Zero Tolerance sono stati registrati 79 contatti telefonici da parte di donne che volevano informazioni, consulenze, sostegno per percorsi di uscita dalle situazioni di violenza, o da parte di altri operatori per la segnalazione di casi.

Identikit della vittima e del colpevole
Le donne che hanno intrapreso un percorso di uscita dalla situazione di violenza con colloqui presso la sede del servizio sono state invece 76, di cui 33 in continuità dall’anno precedente. A volte, il servizio offre anche ospitalità per motivi di sicurezza. La maggior parte di chi sceglie di uscire dalla spirale di violenza ha tra i 30 e i 50 anni, per lo più in possesso del diploma di scuola secondaria di secondo grado (47,4%). Le donne che si sono rivolte allo sportello sono principalmente di nazionalità italiana (71,1%) e residenti nel Comune di Udine (48,7%). Per quanto riguarda le straniere, arrivano principalmente dall’Europa dell’Est (40,9%).
I tipi di violenza riferiti dalle donne sono in prevalenza di tipo fisico, psicologico ed economico combinati assieme, il più delle volte perpetrati all’interno delle mura domestiche ma anche in presenza di figli o altri famigliari. La durata della situazione di violenza è prevalentemente superiore ai 10 anni (27,6%).
Rispetto ai nuclei familiari, i dati evidenziano che nel 81,4% dei casi i figli assistono alle violenze sulla madre, il 6,8% le subisce in maniera diretta e che nel 96,2% dei casi l’autore è loro padre.

attualità

25 novembre giornata internazionale della violenza contro le donne

L’Assemblea Generale dell’ONU ha ufficializzato una data che fu scelta da un gruppo di donne attiviste, riunitesi nell’Incontro Femminista Latinoamericano e dei Caraibi, tenutosi a Bogotà nel 1981.

Questa data fu scelta in ricordo del brutale assassinio nel 1960 delle tre sorelle Mirabal considerate esempio di donne rivoluzionarie per l’impegno con cui tentarono di contrastare il regime di Rafael Leónidas Trujillo (19301961), il dittatore che tenne la Repubblica Dominicana nell’arretratezza e nel caos per oltre 30 anni. Il 25 novembre 1960, infatti, le sorelle Mirabal, mentre si recavano a far visita ai loro mariti in prigione, furono bloccate sulla strada da agenti del Servizio di informazione militare. Condotte in un luogo nascosto nelle vicinanze furono torturate, massacrate a colpi di bastone e strangolate, per poi essere gettate in un precipizio, a bordo della loro auto, per simulare un incidente.https://it.wikipedia.org/wiki/Giornata_internazionale_per_l%27eliminazione_della_violenza_contro_le_donne#Storia

Sono 116 le vittime nei primi 10 mesi dell’anno, in un caso su tre è il partner a uccidere.Ogni due giorni e mezzo in Italia muore una donna per mano di chi dice di amarla.

I NUMERI DEL FEMMINICIDIO
Nei primi 10 mesi del 2017 sono state 114 le donne uccise. I dati sono nel quarto rapporto di Eures sul femminicidio in Italia, diffuso in occasione della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne che si celebra il 25 novembre. Nel 2016 i femminicidi sono stati 150, nel 2015 erano stati 142. Un aumento del 5,6% con più di 20 vittime in Lombardia e 17 in Veneto. Dal 2000 a oggi le donne vittime di omicidio volontario in Italia sono state 3000, il 37,1% di tutte le persone uccise.

Denunciare si può e si deve, anche se per molte donne è il passo più difficile, proprio per questo sono in molti a chiedere che si possa procedere d”ufficio in questi reati senza denuncia, cambiando la legislazione. Sono decine le associazioni che si occupano delle donne che hanno subito violenza in Italia o che sono vittime di maltrattamenti. Ci sono centri locali e associazioni nazionale con Il Telefono Rosa, che risponde allo 06-37518282La casa delle Donne per non subire violenza e Dire, donne in rete per non subire violenza, che collega le organizzazioni sul territorio.

Le associazioni sono le prime a rispondere e a chiedere aiuto ai servizi sociali e alle forze dell’ordine per non arrivare ai femminidici, alla tragica media, in Italia, di un caso ogni tre giorni. Un caso come ne accadono ancora migliaia nel mondo. Casi come quello che è all’origine della giornata internazionale. https://www.vanityfair.it/news/approfondimenti/2017/11/24/giornata-contro-violenza-donne-uccise-italia-2017

DONNE DENUNCIATE PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI!!!