Cammino lungo il mare di notte
acque alte sfiorano il ginocchio
sale che brucia da incertezza su
un arto sinistro amputato mozzato
depredato dalla mia anima gemella
di amore illimitato, odio rinunciato
mi inchino fino a sfiorare l’acqua
il sale da fuoco alle mie ossa mentre il vento ci soffia sopra
il sanguinare delle mie vene lava la sabbia e dentro il midollo,
tra le ossa non rimane nulla di più alzo il braccio, come per implorarti
a baciarmi come avevi fatto poco prima mentre
io ti tengo sul mio petto ansante tenuto prigioniero del
cuore in cui ti sei perso.. guardiamo il cielo
una vita che ci è passata davanti ti appoggi con la
testa sulla mia coscia mentre scendono lacrime brucianti
dei ricordi..