Seduto accanto alla polvere che circonda il mio corpo nudo, la pioggia inizia a cadere sulla mia schiena, portando via la mia colpa per averti lasciato infelice in me.
Le mie lacrime lavano via la mia paura di ritrovarti ed io, per non aver imparato ad amarmi, lascia che le tue mani mi prendano contro le stesse spine insanguinate, così posso vedere i tuoi denti aprirsi per la mia sconfitta.
Ma non preoccuparti di trattenere la tua saliva in bocca, il prossimo sputo sarà dato in faccia al più giovane perdente, che tra tante incertezze l’unica certezza che mi appartiene è che questo perdente non sarò più io.
Con l’ultimo respiro, il suo pugnale, comandato dalle sue ironie e false accuse, è diretto contro il mio petto. Mentre la premo contro il mio corpo, vedo ancora una volta il colore del mio sangue rosso. Di lacrime in lacrime, alzo la mano per mostrare ciò che una volta mi apparteneva e oggi sono qui per restituirti.
Nella mano destra porto il tuo cuore, che mi hai donato perché un giorno potessi prendermene cura con affetto e amore.