Recensione “La commedia dei pazzi” di Marco Pennella

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La commedia dei pazzi ” di Marco Pennella (edito presso Lettere Animate) è una geniale rivisitazione della Divina commedia in chiave moderna. Tutti a scuola abbiamo conosciuto l’opera più famosa di Dante, il racconto che il sommo poeta fiorentino intesse fra i tre portali del mondo al di là della vita, con un dispiego di mitologia e religiosità. Questo romanzo ci trasporta nella selva oscura fatte di paure dettate dalla pazzia, vera o presunta a seconda dei casi diagnosticati.

Il protagonista Dante, anche lui  nel mezzo del cammin di nostra vita, si risveglia nel più famoso centro di cura dei cosiddetti “malati mentali”, senza ricordare però perché si trovi lì, a parte stralci di ricordi disordinati. Seguendo l’istinto e l’aiuto di personaggi con molte similitudini con i loro omonimi più noti, Dante percorrerà l’inferno, il purgatorio e si affaccerà nell’amaro paradiso dove ad attenderlo ci sarà il suo passato.

In un crescendo di somiglianze con l’opera originale, seguiamo il protagonista attraverso una realtà che appare assurda solo se  valutata come opera di fantasia, ma che tende a spiegare come basta poco per rendere pazzo chiunque se c’è qualcuno che stabilisce cosa è giusto e cosa non lo è.

E’ un racconto interessante e incalzante, una storia che porta il lettore a riprendere la Divina Commedia per rintracciare le similitudini. Non è però, solo un romanzo di fantasia, perché porta a riflettere sui tabù e i limiti  che ancora la nostra società ci impone e che cerca di smantellare come fossero davvero delle malattie.
Con questo libro si  scende nei gironi più caratteristici della vita come ha fatto Dante con la sua Commedia: Pennella  prende spunto da tutto questo e cambia le carte in tavola in maniera magistrale.