“Tremate, tremate, le streghe son tornate!” …o meglio ancora, sono appena uscite allo scoperto. Non vi aspettate però le famose scope volanti, i nasi adunchi o qualche calderone fumante: solo i fatti, crudi e veri così come Madama Storia ce li ha trasmessi e che Bruno Sebastiani ci riporta nel suo libro “Le Streghe di Salem”, edito presso la casa editrice Le Mezzelane.
Con una narrazione che vuole avvicinarsi al lettore moderno ed evidenziare come spesso anche un resoconto ufficiale nasconda più di quanto dica, l’autore ci invita a sbirciare nel puritano villaggio di Salem, anno del Signore 1690. Anche a chi non è avvezzo al mondo di streghe e Inquisizione sarò capitato di sentir parlare di quella piccola comunità che è diventata, nei secoli, la culla della magia e la sede di eventi strani e sinistri.
Ha tutto inizio quando in quel villaggio timorato da Dio e beffeggiato dal diavolo, alcuni eventi allarmano una comunità improntata sul dominio dei sensi e l’abolizione dei divertimenti.
Prima due, poi un piccolo gruppo di ragazze cominciano a comportarsi in maniera strana: convulsioni, versi animaleschi e sguardi vacui disturbano la loro serenità. Al primo silenzio imposto dal pastore del villaggio segue una denuncia per stregoneria che coinvolge magistrati e altri funzionari, tutti apparentemente uomini in grado di far fronte a un evento del genere, ma che ben presto si ritrovano se non complici, quantomeno coinvolti in quella che l’autore, ne è convinto, sia solo un’isteria collettiva, dettata da menti ignoranti e ristrette, che temono a tratti più le chiacchiere che il tanto decantato dio.
“Questo ci porta a riflettere su come il vivere in una comunità ristretta,tanto in termini fisici quanto come ampiezza di vedute, comporti un pedaggio esorbitante per il vivere stesso, nel senso che è più doloroso che un fatto compromettente si risappia e più è facile che ciò avvenga”
Basta, infatti, che una delle presunte ragazze –troppo piccole per prendere marito, troppo grandi per dirsi completamente innocenti- affermi di aver sognato qualcuno che stava per consegnarla al maligno che il poveretto sia colpevole senza dubbi. Accuse fatte di aria, insomma, dove non esiste difesa ma solo accusa: sono 144 i presunti alleati di satana, 54 dei quali troverà una morte senza un equo processo. Una carneficina che sa di tiro a bersaglio, dove le freccette porteranno solo ad una normalità apparente che poggia su morti innocenti e sensi di colpa tardivi.
Il lavoro di Sebastiani si pone l’obiettivo di riportare le fonti a disposizione e analizzarle nel quadro storico che ne fa da cornice con un tono spesso ironico e oggettivo, che forse non sarebbe stato male avessero anche i magistrati delle vicende narrate.
Affrontare la Madama Storia non è mai semplice, specialmente se il lettore può dirsi un “non appassionato”: questo lavoro dimostra come un’ottima narrazione, scevra della pedanteria linguistica dei secoli, possa avvicinare i più scettici e incantare chi non è a digiuno di fatti simili.