allegra gioia © Copyright 2013
C’era una volta,in un castello
dove vivevano le piccole
Principesse e
sorelle gemelle:
di nome,Allegra e Gaia.
Allegra e Gaia amavano
la danza come unica passione.
Un giorno al loro compleanno
Gaia e Allegra
scoprirono un mondo magico
che partiva dalle
mattonelle della loro
stanza raffigurate con fiori.
Il regno della danza
era agibile solo per 3 giorni.
Le principesse danzarono
fino all’alba la prima sera,
poi per loro diventò
un’abitudine e così
andarono sempre lì.
L’ultimo giorno
Allegra era dispiaciuta:
voleva stare lì in eterno
ma non le fu possibile.
Il giorno dopo il
regno scomparve,
le principesse erano così
disperate ma loro sapevano
che avevano portato
una cosa magica da
quel magnifico posto,
un dono che rimase
solo per loro!
La danza!!!
con e gioia sempre
*
Mi raccontasti…
Ti sei svegliato nel cuore della notte,
il desiderio di me non ti faceva dormire…
Ti sei alzato come uno che deve scappare da un terremoto
che ha bisogno di stare da solo per non soffocare,
sentivi il fuoco che ti riscaldava il corpo
in un abbraccio di voglia ,
mentre il battito del tuo cuore aumentava
fino a farti male e che mai che ti sei sentito cosi vivo.
Ma..tu che ne sai..
se io non ho sentito te nello stesso modo..
mentre nella notte la più scura dei tempi..
protetta dai folletti che avevano coperto le stelle
e la luna perché non volevo testimoni..
mentre mi abbandonavo alle tue infuocate mani..
che come un grande maestro di una orchestra ..
leggere componevi melodie sulla mia pelle nata per te..
mentre i nostri sapori nutrivano le labbra..
e..eravamo noi nello stesso tempo..
Nel buio della notte, nel silenzio che tutto circonda,
esistevamo solo io e te, IN UN UNICO APPUNTAMENTO..
(A.D.G.)
Ti sento sopra la mia carne che brucia
come
la nuda carne
nelle
notti d’estate
sei
la mia nostalgia.
di momenti complici
sei il desiderio
nel momento stesso
in cui mi afferri e mi
trascini dentro la tua voglia,
sei
nelle tue mani
che disegnano
sul mio corpo percorsi bellissimi,
in fondo i mie sensi più intimi ,
mentre fai di me
lo strumento dei tuoi desideri,
in una follia piena d’amore che cresce..
E’ un desiderio forte che mi avvolge l’anima ,
è una fame che mi riempie nel profondo.
e..MI RENDE EGOISTICAMENTE SOLO TUA..
(A.D.G.)
PECCATI INGORDI
TU.. NE DIVENTI SCHIAVO..PERDENDO LA MEMORIA, SENZA PIÙ..PASSATO..GODI..SFRONTATO, DI QUESTO PRESENTE..USANDO IL CORPO COME L’UNICO MEZZO PER GUSTARE.. PER FAR VIVERE..I SENSI COMPLETAMENTE, USANDO TUTTO QUELLO CHE L’ISTINTO.. TI SUGGERISCE..MENTRE UNITO A ME..TI SENTI ELEVARE IN UNA NEBBIA CALDA.. IN…UN PECCATO IMMORALE NASCOSTO AGLI OCCHI DI TUTTI…CHIUSO IN UN NODO STRETTO.. (PECCATI INGORDI-(A.D.G.)
Godi sulle .. riflessioni sul tempo
che scorre lento durante situazioni meravigliose..,
mentre … troppo graditi o quando godi
della compagnia di chi ti ama,
mentri attendi..che ti accarezzi..
Godi sempre con ansia il momento che ti fa sua..
dove perdi il tempo,la realtà,
e riesci ad ascoltare solo le sensazioni
che il corpo ti invia alla mente..e gode..
ti trascina senza fatica… in un tunnel illuminato
da tanti puntini colorati di luce.. e godi..di lui,di te stessa..
(DA ..Notti Silenziose-A.D.G.)
Cosa c’entra questo cielo lucido
Che non è mai stato così blu
E che se ne frega delle nuvole
Mentre qui manchi tu
E adesso che sei dovunque sei
Chissà se ti arriva il mio pensiero
Chissà se ne ridi o se ti fa piacere
Cosa c’entra quel tramonto inutile
Non ha l’aria di finire più
E ci tiene a dare il suo spettacolo
Mentre qui manchi tu
Così solo da provare panico
E c’è qualcun’altra qui con me
Devo avere proprio un aria stupida
Sai come è manchi te
E adesso che sei dovunque sei
Ridammelo indietro il mio pensiero
Deve esserci un modo per lasciarmi andare
Io non lo so
quanto tempo abbiamo
quanto ne rimane
io non lo so
che cosa ci può stare
io non lo so
chi c’è dall’altra parte
non lo so per certo
so che ogni nuvola è diversa
so che nessuna è come te
Sono sempre i sogni a dare forma al mondo
Sono sempre i sogni a fare la realtà
Sono sempre i sogni a dare forma al mondo
e sogna chi ti dice che non è così
e sogna chi non crede che sia tutto qui
GIOIA
Donna torrida,
donna
di pelle infuocata
Radura d’acqua che s’allaga
Nascondi le pie mani e asciugale
Il mare che ti è sotto,
è cielo
Ascoltati le unghie
Nette forme d’onda perfino Graffi.
Tu che respiri piano in seno
Senti le tue bocche affamare
E travasa allora Il corpo,
la resa a raddoppiare
Il tuo pieno,
il movimento intorno della protezione
che ti ospita.
Lui è musica e
giunge
A farti
pasto,
grembo
di
raccolta.
1
Usa..
la mia carne per farne cibo..
usa le mie braccia..per accarezzarti..
usa la mia schiena..per perderti tra le sue calde pieghe..
usa..la mia bocca ..le mie labbra..la mia lingua ..la mia saliva..
per saggiarne il fondo,usa il mio sguardo..
per scioglierti nelle tue riserve..
usa le mie cosce,come colonne al tuo corpo mentre penetri..
con dolcezza ma deciso dentro di me..
mentre il tuo bacino
si adagia sul mio sapiente nei movimenti
come ritrovati da tempi senza data..
usa..usami..e penetrami fino ad arrivarmi all’anima,
schiava e padrona di questo amore..pronta ad accoglierti..
ma..non svegliarmi..mai..
e io..non potro mai essere di un altro..
siamo in un emozione solo nostra..
davanti ad uno specchio..
che ci rimanda solo l’immagini ..
che riconosciamo che costruiamo dentro..noi..
in una girandola di attimi infiniti..di allegria e gioia..sempre
(da…Emozioni Rubate-A-D.G.)
Ti avvicini.. lento..troppo lento.. mi guardi con espressione.. ingorda..possessiva..padrone.. quasi odioso.. mi raggiungi ..mentre dal tuo viso.. nasce un sorriso..che piega le labbra.. allunghi le braccia verso le mie nude spalle.. mentre le tue dita..sulla mia pelle.. sembrano… danzarci sopra..arrivi ai gomiti, li sollevi..mentre il mio seno si offre alto al tuo sguardo.. e ti nutri goloso,mordi,lecchi…succhi..fino a farmi male.. cattivo ..malvagio..mi trascini a terra.. e entri nella mia carne, senza usare altro che te stesso.. senza..aspettare,chiedere,essere invitato, e vivi dentro di me..in quel profondo profumato di donna.. dove lasci il tuo succo..le tue emozioni..te stesso.. ogni volta ..per rinascere insieme .. (da..Notti Silenziose-A.D.G.)
ALLEGRA GIOIA
Iscritta alla S.I.A.E. (Società Italiana degli Autori ed Editori- sezione-
(autrice e compositrice) e sezione OLAF (letteratura – autrice)
RICORDO CHE LE FOTO SONO PERSONALI
Donna gitana dal cuore zingaro
donna di tutti e donna di nessuno
catturata senza reti e legata senza catene
affamata d’amore e spaventata da quella fame
sferzata dalla ragione e torturata dal cuore,
Sono leggeri e profumati i tuoi petali
Affilate le spine che penetrano la carne.
Come vento scompiglierò i tuoi capelli
Accarezzerò il tuo viso
Entrerò sotto le tue gonne
Per scivolare sulla tua pelle.
berrò i tuoi occhi,
e mangerò la tua bocca
sentirò i tuoi seni
schiacciati sul mio petto
e il tuo respiro caldo sul collo,
disegnerò con gli occhi le tue forme
e plasmerò il tuo corpo con le mani,
dipingerò la tua pelle
con i pennelli del desiderio,
per saziare e col tuo sapore
quella fame e quella sete
che non cesseranno mai.
Sono sempre i sogni
a dare forma al mondo
Sono sempre i sogni
a fare la realtà
Io non lo so
se è così sottile
il filo che ci tiene
Io non lo so
che cosa manca ancora
Io non lo so
se sono dentro o fuori
se mi metto in pari
so che ogni lacrima è diversa
SCHIAVA D’AMORE
Incontro casuale d’ali di falene,
d’anime notturne, ombre della mente,
rapita da due lune, lusinghe d’acque chiare,
da occhi di possesso, fessure di parole,
il tempo non staziona, avanza sui binari
diretti di uno sguardo, di un sì senza pensare
e cade,
un fùlmine d’amore,
di perle d’oltremare,
una grandine sul cuore,
– hm, non so, ti seguo? –
è il viaggio dell’inconscio,
è la pioggia sul confine,
sul limite isolato,
d’un deposito nel buio
e lùccica il pensiero, bagliori alla deriva,
una ragione fuggitiva, una gitana senza asilo,
riscatto nella vita, rincorsa mia comèta,
sconvolta tuoni – gemi, in cenere mi muori,
nell’abbrànco repentino, una presa netta a scatto,
nella gabbia di uno sguardo, d’una belva inferocìta
e scuote,
un vòrtice di voglie,
la frana d’inquietudini,
d’appelli spaccacuore,
– ma aspetta, che fai? –
è la terra dell’incerto,
è la follia più sottopelle,
fra i vetri d’una fabbrica,
d’una lente d’illusioni
e sfòlgora il cantiere, un sogno di colori,
d’un’agonia celeste, un intrigo surreale,
smarrita tra i cristalli, occhi di mille gatti,
ritagli di finestre, d’albori variopinti,
il silenzio si trascina, si lamenta tra i residui
solitari dei miei passi, degli specchi frantumati
e sale,
lo stràscico dell’ansia,
il corteo di strani sìbili,
di ombre in coda d’occhi,
– ehi, ma dove sei? –
è la smania del silenzio,
è l’attesa ferma immobile,
d’un abbraccio di difesa,
di un’ermètica crisalide
ma ora il bòzzolo si stringe,
e un bocciòlo già si schiude,
mia anima, mia smania
sei un vizio
dicono. E come va bene, ehi, aspetta cosa? Per essere feriti, per essere amati, per scriverci, per chiamarci, per farci tacere, per dimenticarci, d’estate, a mezzanotte. Passiamo la nostra vita ad aspettare. Treni che non arrivano…
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