Proibito

C’è un abisso di acque impetuose, dove un’ombra oscura nasconde le cose. Dove s’annida la paura di oltrepassare i confini della sicurezza, prigioniera di ignote conseguenze.
La speranza si tramuta in una scienza distorta, dove la prudenza regna sovrana e la verità quasi morta, perché … Non si sa mai … e con coscienza, condanni il coraggio ad una eterna viltà.
NO!
Vostro è quell’onore, per me, un velo di vergogna che nasconde l’ardore del rischio, un drappo oscuro che avvolge l’impeto della vita.
All’ombra di scelte sicure, il coraggio si consumerà invano, in attesa di un destino, perso nei labirinti della paura.

Giro una moneta tra le dita, senza compiere quel rituale di rivelazione.
Nessun destino ad oscillare nell’aria.
Solo la voglia di averti:
Il desiderio é un’eco nel silenzio che si svelerebbe ancor prima che la moneta tocchi terra.
La risposta cadrà muta
Da un destino interrogato per scagionare le mie dita.
Libere,
oltre quella linea, che confina i palmi con esperienze dure come calli.
Resilienza stratificata come pagine dimenticate di antichi salmi
Apocrifi lapilli
Ardono ora tra le mani come un fuoco segreto
ogni peccato che commetterei
dipinto sul tuo corpo
è un rito ancora incompleto.

20 marzo 2024

Peregrino infelice, temi che il domani sopprima il tuo presente, lo renda tacito.
Mi domando di chi sia stato quel morso che ti divora dentro, quando mostri la tua fame d’amore e raccogli bocconi altrui, gustando l’invidia…

17 marzo 2024

Mi piacerebbe sapere quanti chilometri ho fatto ruotando il grinder, di sicuro qualche metro in più anche stasera. Lo stereotipo mi impone il dovere di sbellicarmi dalle risate per qualunque cosa insensata assedi la mia mente e lo vorrei, eccome! mentre il bisogno è sempre quello: ANDare …era DNA  nel mio sangue  … Ma come un palindromo, il significativo non cambia, nemmeno da seduto o capovolto e quando ho la testa rasata come la pianta dei piedi, calzo pensieri fuori moda come scarpe da lavoro: Utilità e comodità e quella punta d’acciaio che mi ha educato tra durezza e fragilità.
E’ più duro l’acciaio o il vetro?

” Si avvisano i signori passeggeri di non aprire le porte della carrozza, fino al completo arresto del treno” Io ci ho provato, non dovevano dirmi di non farlo, ma non si aprono, quindi a che pro?

Che poi… non c’è come il finestrino di un treno serale per tenerti gomito a gomito con te stesso, quando puoi guardarti in faccia con più volti senza dare nell’occhio e in quel riflesso, vedere oltre i miei occhi.
Mi domando perché non dovrebbe essere la meta e fanculo il viaggio; Come godersi la via più veloce per un attacco di dissenteria fulminante … 
Ed ecco che non il perché, ma il dove, la domanda che zavorra la carne con pochi grammi d’infiorescenze, ed è ora! Che abbandono la mia parte di patrimonio mondiale a chi svetta come mosche pasciute, sopra cime di sterco infetto con cui si nutrono compiaciute e cerco la mia vera terra, qui! Dove sono nato e dove tutto mi è estraneo.
Ed è nuovamente qui e ora, che affogo i pensieri nella sete di capire, sedotto da una rinascita improvvisa, la cui percezione è qualcosa che non so spiegare, ma credo stia in un battito di ciglia, come quando è saltato il differenziale e sono rimasto al buio! Perché è da tempo che sono in corto con la mia esistenza e cerco nell’ombra un segreto, sapendo che le cose preziose si nascondono, come la terra protegge il tartufo e il grembo di donna il feto …