UNO SCENEGGIATORE … PER OTTAVIA (18)

Miniracconto 18

UNO SCENEGGIATORE … PER OTTAVIA

Il motivo per cui parecchie persone sono insoddisfatte è dovuto al fatto che ci sono molte opportunità, ma nessuna si realizza. Una settimana fa è stato così anche per Ottavia, quarant’anni, bellissima, alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo. A volte non basta un bell’aspetto per vincere la sfida della vita. Ci vogliono anche (e soprattutto) le idee chiare. Ottavia aveva tutto, lavoro, casa, ottimo stipendio … ma non era soddisfatta sul piano sentimentale. Quando una persona ha tutto … ma non ha la “motivazione” principale della vita … è come se avesse nulla. Una settimana fa Ottavia ne parlò con la sua amica del cuore. “Armanda, ho la testa in confusione … mi sembra di essere sospesa tra la terra e il cielo” Armanda aveva capito tutto. Anche lei era passata da una simile esperienza. Intervenne immediatamente. “Ottavia non sei la sola in quelle condizioni. La decisione dipende da te. Vuoi un consiglio? Iscriviti ad un Corso di Teatro. Lì trovi la soluzione del tuo problema” Messa così sembra una cosa facile. Ottavia, però, era di quelle che non si faceva dire due volte la stessa cosa. Prese nota del suggerimento. Si informò sulle modalità per entrare in “quel mondo” e si trovò immediatamente a suo agio. La Segretaria del Corso era la Signora Evelina. Appena guardò Ottavia fece le sue riflessioni e le espresse liberamente. “Ottavia la vita è tutta un teatro … però se vuoi il mio consiglio tu non sei venuta qui per perdere tempo. Nel teatro c’è spazio per tutti, ma tu devi metterti in contatto con il Dott. Felice, lo sceneggiatore, colui che prepara le trame dello spettacolo. Se non sbaglio cerca la segretaria” Per Ottavia è stato come un campanello che si è messo a suonare nella sua testa. Quando Ottavia incontrò Il Dott. Felice rimase di stucco, allibita. Un cinquantenne così … non l’aveva mai visto … alto, biondo, capelli lunghi spioventi sulla schiena … uno sguardo che fulminava … quasi avesse occhi di fuoco. Ottavia non si rese neppure conto di ciò che le stava accadendo … si trovò tra le braccia del Dott. Felice … e il resto è diventato prima il soggetto di una commedia … poi di un film. E tutto questo nel giro di un paio di giorni. Perché ci sono strade e strade … quella dell’amore porta alla vetta.  Miniracconto 18 di Dino Secondo Barili

UN CAFFE’ … PER VALERIA (17)

Miniracconto 17

UN CAFFE’ … PER VALERIA

A volte un buon caffè al Bar è quello che ci vuole, “quello che Dio fece” come si diceva una volta. Giovedì della settimana scorsa ne sapeva qualcosa l’impiegata Valeria, trent’anni, bellissima, alta, bionda, occhio azzurri e gambe da fine del mondo. Nonostante i suoi trent’anni (di cui sei passati in ufficio) dalla vita aveva imparato molte cose. Per esempio. Non dare mai nulla per scontato … e non credere a tutto quello che dicono. Molte verità vengono volutamente nascoste e solo l’acume delle persone riesce a svelarle. Questo, però, non era il problema. Negli uffici, oggi, è complicato vivere. Basta un niente per scatenare ripicche di ogni genere. Ognuno si sente in diritto di far girare la ruota come meglio crede, secondo i propri desideri. Vuoi per un verso, vuoi per un altro, giovedì della settimana scorsa, Valeria aveva la mente incasinata ed aveva bisogno di un buon caffè. Decise di gustare il caffè nel solito Bar di Piazza della Vittoria a Pavia, ma non si immaginava di incontrarvi la propria Capo Ufficio, la Dott. Elena. Quando ci si incontra al Bar i ruoli rivestiti nel campo del lavoro contano … e come. Valeria pensò bene di offrire il caffè alla sua Capo Ufficio. La Dott. Elena non solo l’accettò, ma volle presentarle suo fratello, il Dott. Amleto, un fusto da fine del mondo. Da come si sono svolti i fatti sembrava fosse opera del Destino. Il Dott. Amleto, appena vide Valeria se ne innamorò. Non perse tempo. Le chiese subito se era disposta a seguirlo (come Segretaria … ma era una scusa) per un settimana a Vienna dove doveva partecipare ad un Congresso Scientifico. Cosa poteva fare la bellissima Valeria se non chiedere il permesso alla sua Capo Ufficio, la Dott. Elena? Concesso. … al Bar, nel giro di pochi minuti … per gustare un buon caffè. Miniracconto 17 di Dino Secondo Barili

LA PRESIDENTE DEL CLUB … PER OTTAVIO (16)

Miniracconto 16

LA PRESIDENTE DEL CLUB … PER OTTAVIO

Un anno fa il Dott. Ottavio commercialista con vasta clientela nel milanese ha compiuto cinquantanni e si è accorto improvvisamente di avere i capelli bianchi. Si accorse anche che tutto il tempo vissuto l’aveva speso nel lavoro per costruire un ufficio modello con venti efficientissime impiegate. I capelli bianchi, però, l’avevano mandato in crisi. Quella stessa mattina ne parlò con il suo collega Amedeo, Commercialista di successo pure lui. L’amico cercò di aiutarlo. “Ottavio, non fartene un problema … gli anni passano per tutti. Unica cosa … datti da fare con le donne altrimenti perdi il treno delle vita” Ecco il vero problema che frullava nella testa del neo cinquantenne. Sul lato sentimentale aveva sempre rimandato ed ecco il risultato: i capelli bianchi! Ottavio, preferì non dirlo ad Amedeo, ma cominciò a guardarsi intorno … a cercare la donna che aveva sempre sognato: alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo. Una parola! Come cercare un ago nel pagliaio. Una settimana fa, Ottavio era sul disperato. Non è più riuscito a nascondere il suo sogno segreto ad Amedeo e “sputò il rospo”. L’amico Amedeo si è messo a ridere. “Tutto lì? Perché non me lo hai detto subito?” Aprì il portafogli ed estrasse un biglietto da visita. Lo stava per consegnare, ma si fermò. “Ottavio, su questo biglietto da visita c’è la realizzazione del tuo sogno … Preferisco, però, accompagnarti personalmente dal Presidente del Club le Donne Bionde di Milano” Detto fatto i due Commercialisti partirono da Pavia per Milano con l’intenzione di prendere un caffè in Galleria Vittorio Emanuele II. Erano giunti in Piazza della Scala quando Amedeo incontrò il Presidente del Club le Donne Bionde di Milano. “Ottavio ti presento la Dott. Carmela, Presidente del Club di cui ti parlavo” Il cinquantenne rimase di stucco, allibito. Una donna così non l’aveva mai vista … quarantanni, alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo. Carmela, mise immediatamente gli occhi su Ottavio. Quando seppe che era un Commercialista di successo inventò la storia che il Club delle Donne Bionde aveva urgentissimo bisogno di un Commercialista. Inventò pure un’altra storia … doveva partire subito per il Congresso Europeo dei Club delle Donne Bionde a Parigi … e doveva essere accompagnata dal Commercialista del Club. Praticamente …  Ottavio si è trovato tra le braccia della più bella donna bionda di Milano … per notti di fuoco a Parigi. Miniracconto 16 di Dino Secondo Barili

SABRINA A PARIGI … CON FRANCESCO (15)

Miniracconto 15

SABRINA A PARIGI … CON FRANCESCO

A volte le persone hanno bisogno di cambiare aria. Lasciare la città in cui vivono per vedere altre città, altri luoghi … almeno per qualche giorno. La pensava così anche la quarantenne Sabrina, una bellissima pavese, alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo. A Pavia Sabrina aveva tutto. Un lavoro di suo gradimento, un bellissimo appartamento sul Lungo Ticino, amici e amiche. Unico neo … non aveva ancora incontrato l’uomo ideale … quello con il quale perdere la testa. Ecco il motivo per cui desiderava allontanarsi almeno per qualche giorno da Pavia. Una settimana fa Sabrina aveva deciso di fare una gita in comitiva a Venezia. Purtroppo, per sopraggiunti inspiegabili motivi la gita era stata sospesa. Sabrina ci è rimasta male e se ne è lamentata con la sua amica del cuore Rosalba. Quando intervengono le amiche … può succedere di tutto. Rosalba colse l’occasione per dimostrare il suo potere. “Sabrina ci penso io” Armeggiò qualche secondo sul suo telefonino e … “Ecco risolto il problema. Sabrina preparati tra un’ora passa a prenderti il Dott. Francesco che deve andare a Parigi per alcuni suoi clienti” Sabrina rimase di stucco. “Come? Me lo dici così come se niente fosse … ma io non conosco il Dott. Francesco” Rosalba impedì all’amica di continuare. “Sabrina, nella vita ci vuole coraggio. Fidati … aspetta e vedrai” Rosalba non aveva terminato di parlare … ed una lussuosa rossa Ferrari si fermò davanti a Sabrina guidata dal più affascinante cinquantenne esistente in Lombardia. “Sono Francesco … Sabrina non devi pensare a niente … ci penso tutto io. Parigi è nostra … anzi, tua … anzi, tua e mia” Cosa poteva rispondere una bellissima quarantenne pavese? “Partiamo … la vita è troppo breve per farci domande … e perdere attimi di vita” miniracconto 15 di Dino Secondo Barili

LA FORTUNA … DI LUCIA (14)

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LA FORTUNA … DI LUCIA

Dice un vecchio detto che nella vita ci vuole fortuna … già che ci siamo scriviamo Fortuna con la F maiuscola, così il concetto è chiaro. Ne sapeva qualcosa Lucia, bellissima quarantenne pavese, alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo, Dirigente di una Agenzia Commerciale a Milano, abitante a Pavia. La settimana scorsa, però, Lucia era in crisi. Non aveva ancora trovato la strada giusta per la soluzione dei suoi problemi sentimentali. Aveva avuto alcune relazioni .. anche carine, ma nulla di veramente concreto. Giovedì della settimana scorsa ne parlò con la sua amica Clara, un tipo sprint che una la fa e l’altra la pensa “Clara cosa mi suggerisci?” Per l’amica è stato come dare fuoco alle polveri. “Lucia, niente paura, questa sera ti preparo un programmino fuori misura … Preparati per le otto questa sera” Alle otto di sera Lucia era pronta. Nessuno, però, si era fatto vivo. Pensò ad un contrattempo. Avrebbe voluto telefonare a Clara, ma le sembrava indelicato. L’amica era di quelle che manteneva la parola data. Ed era sempre puntuale. Dopo un quarto d’ora Lucia si sentì sulle spine … “Cosa può essere successo di tanto grave?” Stava per andare in tilt … quando sentì suonare il citofono del suo appartamento. “Allora, Lucia … ti vuoi sbrigare? E’ un quarto d’ora che siamo fermi davanti al tuo portone”. Lucia si precipitò giù dalle scale. Davanti al portone del suo palazzo c’erano due Ferrari ultimo modello. Una Ferrari per Clara e il suo fidanzato … l’altra per lei e Giammichele, un affascinante quarantenne, primo attore in una Compagnia di Rivista. Un fusto da fine del mondo  … destinazione Montecarlo. C’è meta più esclusiva? Per Lucia è stato come il rombo del motore Ferrari. Giammichele ha perso subito la testa per lei, bellissima quarantenne pavese. A Montecarlo offrì a Lucia una puntata al Casinò … risultato … vincita da un milione di euro (tutti per Lucia …. E poi dicono che la Fortuna non c’entra). (miniracconto 14 di Dino Secondo Barili)

PAOLO … E IL SUO VIOLINO (13)

Miniracconto 13

PAOLO … E IL SUO VIOLINO

I cambiamenti in atto non danno respiro. Anche ai Postini. Ormai tutto viaggia “online” … e le lettere tradizionali si contano sulle dita di una mano nel corso di un intero mese. Cosa deve fare un Postino? Pensare al futuro … e adeguarsi ai cambiamenti. Così la pensava un anno fa, Paolo il Postino il quale, però, aveva un sogno nel cassetto: suonare il violino. Una settimana fa Paolo il Postino ha ricevuto la notizia: riduzione di personale. Cosa fare? Disperarsi? Neanche per sogno. A quarant’anni non si dispera … si agisce. Si agisce in fretta. Da alcune settimane Paolo aveva cominciato a contattare Ristoranti e Osterie per eventuali esibizioni in occasione di pranzi e cene. Quando domanda e offerta si incontrano tutto fila liscio. Infatti, Paolo si è esibito in modo perfetto. I clienti sono stati soddisfatti e la stretta di mano “sarà per la prossima volta” è stata beneaugurante. La settimana scorsa, però, Paolo ha allietato un pranzo di matrimonio. Un matrimonio in piena regola con tanto di fedi nuziali, confetti a quintali, baci a volontà e abbracci calorosi. Quando la cerimonia è stata al culmine, Paolo, l’ex-postino si è esibito in un “assolo da grande artista”. L’ovazione è stata totale. Lo stesso Paolo si è emozionato, ma era quello che voleva. Presente alla cerimonia c’era un Produttore di Film, il Commendator Annibale, il quale ha annusato subito “l’affare”. Seduta stante ha fatto firmare a Paolo un “preliminare di contratto” per una serie di impegni artistici. Roba da capogiro. La figlia del Commendatore, la Dott. Gisella, affascinata dal violinista quarantenne … ha perso la testa “o lui o nessuno”. Quando tante cose accadono tutte insieme la vita diventa un sogno da vivere … con calma. Gisella di calma, però, non ne aveva. Ha chiesto subito a Paolo di partire con lei … per New York col suo aereo privato. (miniracconto 13 di Dino Secondo Barili)

LA PIAZZETTA DELLE ROSE … DI MARIA SILVIA (12)

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LA PIAZZETTA DELLE ROSE … DI MARIA SILVIA

Martedì della scorsa settimana, l’Avv. Maria Silvia non era nelle migliori condizioni per assistere i clienti in difficoltà. Se ne rese conto subito dopo essere entrata in ufficio. Lo disse al suo Collega della stanza accanto. “Cesare devo prendere un caffè” Il Collega si offrì di accompagnarla. “No. Preferisco sola … altrimenti ti prenderesti parole che non meriti” E’ sempre così quanto le cose non vanno bene sul piano sentimentale. Maria Silvia anziché prendere il caffè si recò in Piazzetta delle Rose che a Pavia a fama di essere una piazzetta magica dove può accadere … e accade di tutto. La quarantenne Maria Silvia si sedette su una delle panchine e cercò di farsi passare il “magone”. Si fa presto a dire … farsi passare il “magone”, ma non è poi così facile … anzi, è molto difficile quando i rospi da ingoiare sono più di uno. Non ha avuto neppure il tempo di ordinare le idee quando notò un messaggio sul telefonino. “Maria Silvia, ho bisogno assolutamente di te. Chiamami subito” Non aveva ancora terminato di leggere il messaggio e la persona che lo aveva inviato era davanti a Lei. “Maria Silvia, alzati dalla panchina e preparati … devi accompagnarmi a Parigi” Era il suo vicino di casa, l’Avv. Amleto, un settantenne che l’aveva vista crescere e l’aveva aiuta nel suo percorso professionale. Maria Silvia capì che il Destino si era messo di mezzo … e non aveva alternative. Si fece spiegare il motivo di tanta urgenza. L’Avv. Amleto era stato convocato a Parigi per accettare l’eredità di una sua zia. Non conosceva il francese e aveva assoluto bisogno di Maria Silvia esperta in materia. Quando la vita si mette a correre … nessuno la può fermare. A Parigi Maria Silvia conobbe un parente dell’Avvocato Amleto, il Dott. Francois, un cinquantenne da fine del mondo, Dirigente di alto livello di una importante banca parigina il quale si è innamorato pazzamente della quarantenne pavese. Non solo le ha fatto una corte spietata inondandola di regali, ma lei, Maria Silvia, non ha potuto lasciare Parigi … travolta da un incanto d’amore. (miniracconto 12 di Dino Secondo Barili)

PER MAURA … UN AMORE (11)

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PER MAURA … UN AMORE

A volte non basta avere un bel posto di lavoro per essere soddisfatti. Infatti, una settimana fa, la Dott. Maura, quarant’anni, bellissima, alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo … Dirigente di una Agenzia Commerciale a Milano, abitante in un lussuoso Attico a Pavia … non era contenta. Le mancava l’amore. Non un  amore qualsiasi, ma … l’Amore con la A maiuscola. Si fa presto a dire amore, ma quando manca si sente. E quando si va alla ricerca dell’amore, quello vero … non si trova così facilmente. Maura, una settimana fa era quasi sul disperato. “Possibile che non riesca ad incontrare il grande amore?” Chiese consiglio alla Portinaia del lussuoso Palazzo in cui abitava … la Signora Cesira che aveva la fama di essere “una strega”. Non sembra vero che nel 2016 si parli ancora di streghe … ma ci sono streghe e streghe. Qui si parla di streghe buone … con molte virtù e pochi (quasi nessuno) difetto. La Signora Cesira aveva già capito tutto prima che la Dott. Maura parlasse. Volle comunque farsi raccontare  i fatti per filo e per segno. Anzi, chiese quale tipo di amore la quarantenne desiderasse incontrare … “alto, biondo, capelli lunghi spioventi sulla schiena … sui cinquant’anni … ricchissimo (anzi, ricchissimo stava al primo posto … perché un amore senza soldi … non può mai essere un grande amore). La Signora Cesira intervenne con i suoi potenti mezzi (da strega). Suggerì alla Dott. Maura di fare un passeggiata in automobile sulle colline dell’Oltrepò Pavese. La settimana scorsa la quarantenne parti sola, da Pavia,  con la sua lussuosa automobile. Arrivata in una strada sconosciuta in mezzo alle colline dell’Oltrepò Pavese l’automobile ebbe un guasto e si fermò. La Dott. Maura andò in tilt, non capì più nulla. Stava per piangere quando sulla stessa strada giunse una rossa Ferrari ultimo modello. Alla guida della quale c’era l’uomo dei sogni … “alto, biondo, capelli lunghi spioventi sulla schiena … sui cinquant’anni, affascinante come un divo del cinema” Non aveva bisogno di dimostrare quanto fosse ricco … aveva un Rolex al polso con mezzo chilo (si fa per dire) di brillanti. Dopo le prime parole, Maura si sciolse come neve al sole. Danilo (Dott. Danilo) fece altrettanto. Quando l’amore arriva fa le cose in grande. Non ci sono mezze misure. Il primo bacio è stato fantasmagorico … gli altri hanno toccato le vette dell’Amore (con la A maiuscola). La Signora Cesira ha colpito ancora … in grande. Miniracconto 11 di Dino Secondo Barili 

IL PRIMO AMORE … DI MARISA (10)

Miniracconto 10

IL PRIMO AMORE … DI MARISA

Una settimana fa, al compimento del quarantacinquesimo compleanno Marisa è andata in crisi. La più bella commessa di Strada Nuova a Pavia, alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo … non parlava più. Non che fosse diventata muta … Aveva sempre avuto una bella e dolce parola per tutte le clienti del negozio presso cui lavorava da vent’anni … Aveva perso la verve, il brio, la vivacità. Si era improvvisamente accorta che una buona parte della sua vita era passata … e non aveva ancora conosciuto il “grande amore” quello che da solo vale una vita. La Signora Elena, proprietaria del negozio si preoccupò. “Marisa cosa hai? Ti è capitato qualcosa di grave? Posso fare qualcosa per te?” Marisa resistette un poco, ma poi vuotò il sacco. “Ho compiuto quarantacinque anni e non ho ancora conosciuto il grande amore … L’unico amore che ricordo bene è quello dei miei diciassette anni … ma dopo un anno  Attilio (quello era il suo nome) è partito per l’America in cerca di fortuna e non ho più saputo nulla” La Signora Elena era una strega … Non una strega tanto per dire … Una strega vera. Una di quelle donne che, senza farlo sapere in giro, fanno dei giochi strani nella loro camera da letto. Giocano con pendolini e ammennicoli vari pur di ottenere effetti sorprendenti. La Signora Elena parlò. “Marisa … ci penso io. Non crederai ai tuoi occhi” Marisa si sentì rinfrancata. Riprese il suo abituale aspetto, ma la parlantina di cui andava famosa non era ancora riapparsa. Lunedì della settimana scorsa Marisa era in Strada Nuova per gli affari suoi. Improvvisamente le nuvole si trasformarono in un tornado … Nel giro di pochi minuti Marisa si trovò bagnata come un pulcino. Cercò riparo sotto un portone dove un altro quarantacinquenne era nelle stesse condizioni (cioè bagnato fino alle ossa). Il quarantacinquenne parlò. “Marisa. Marisa non mi riconosci? Sono Attilio … il diciassettenne partito per l’America per fare fortuna. Sono tornato a Pavia per cercati e portati con me in America … col mio aereo privato … per sempre” Marisa non si meravigliò. La strega Signora Elena aveva colpito ancora … e questa volta aveva fatto centro. Miniracconto 10 di Dino Secondo Barili

LA COLLEZIONE DI MONETE D’ORO … PER MORENA

Miniracconto 9

LA COLLEZIONE DI MONETE D’ORO … PER MORENA

La quarantenne Morena, single, bellissima … alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo … pensava da tempo di cambiare vita. Quella che stava conducendo non era di suo gradimento. Morena voleva qualcosa di elettrizzante, effervescente. Cosa c’è di più effervescente dell’amore? Nulla. Quel che conta è trovarlo. Nella vita delle persone arriva il momento in cui tutto si mette a correre. Una settimana fa, la quarantenne, Morena ha ricevuto una telefonata dalla sua amica di Milano,  Federica … un tipo estroso che più estroso non c’è. “Morena ho ricevuto da mio cugino Gianfranco l’invito a visitare la sua mostra di monete d’oro a Lugano. Hai voglia di accompagnarmi?” Per Morena è stato come un fuoco d’artificio. Lugano è una bellissima città … dagli ineguagliabili incanti … e dalle storie misteriose. “Certo che vengo. Ci vengo volentieri” Morena e Federica partirono all’alba mercoledì della scorsa settimana ed il viaggio è volato via tra una chiacchierata ed una risata. Del resto Federica aveva il suo scopo. Incontrare Flavio, l’amico di suo cugino Gianfranco, del quale era innamorata. Morena … incontrare l’amore, quello con A maiuscola. Lugano è la città dell’amore per eccellenza. La mostra delle monete d’oro è stata bellissima, ma era solo una scusa. Gli occhi di Morena erano tutti e solo per Gianfranco, un cinquantenne dal fascino ineguagliabile. Anche Gianfranco, rimase colpito dalla bellezza di Morena e se ne innamorò all’istante. Anzi, per impressionare maggiormente Morena … le propose un gioco. “Morena, visto che la mia mostra delle monete d’oro non ti ha entusiasmato particolarmente … desidero mostrarti qualcosa di eccezionale. Devi chiudere gli occhi, però …  e aprirli solo quando te lo dico io” Morena accettò. Gianfranco prese per mano la quarantenne e l’accompagnò adagio adagio lungo un’infinità di sotterranei nel suo enorme Palazzo in Lugano. Alla fine l’invitò ad aprire gli occhi. Morena li aprì … e si trovò investita  dallo sfavillio da una montagna di monete d’oro … La bellissima quarantenne pavese rimase allibita, senza parole. Ci pensò Gianfranco. “Morena desidero baciarti su quella montagna d’oro … cosa ne dici?” Tutti i gusti son gusti. C’è chi ama baciare così.  (miniracconto 9  di Dino Secondo Barili)