Milena Petrarca, un omaggio alle donne: scintille di vita

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Milena Petrarca, un omaggio alle donne: scintille di vita

Nata a Pozzuoli (Napoli), il 2 febbraio del 1950, vive e lavora a Latina, trasferendosi periodicamente anche a New York.

E’ Presidente del Premio Internazionale Magna Grecia da lei ideato. Un premio, unico nel suo genere, a trecento sessanta gradi che abbraccia cultura, teatro, letteratura, poesia, musica, danza, giornalismo, spettacolo, ricerca storica, moda, arte, fotografia, medicina e sport.

Una carica di energia quella che trasuda dalle sue opere, la stessa che la motiva in questo suo appagante e accattivante percorso che ne segna la vita.

Milena Petrarca, un omaggio alle donne: scintille di vita

Fin da bambina Milena Petrarca ha respirato Arte ed ha partecipato ad Eventi culturali organizzati dalla madre: la poetessa Prof.ssa Maria Panetty Petrarca, grande scrittrice di opere teatrali e canzoni napoletane. Figlia d’arte la vena poetica era latente in lei e, come per incanto, è esplosa ed ha contribuito a scatenare quella forza interiore e quella voglia di dipingere con versi le sue opere.

Milena Petrarca è presente nelle rassegne artistiche internazionali, specialmente nella “Grande Mela”, dove ha organizzato il cinquecentenario di Cristoforo Colombo con mostre personali e collettive, ottenendo il prestigioso riconoscimento dal governo di New York: l’ “Artistic Achivement Award Gallery” ed è stata inserita dal grande critico Mario Fratti tra i più importanti artisti del gruppo “Realismo Magico“.
Il termine realismo magico è stato inventato nel 1925 dal critico tedesco Franz Roh e si riferiva a un particolare stile di pittura.

Successivamente è stato usato per descrivere lo stile di alcuni pittori americani come Paul Cadmus, Ivan Albright e George Tooker, tra gli altri artisti dei decenni del 1940 e 1950. Con questo nome non si definisce soltanto una corrente pittorica ma anche letteraria. Il realismo ha come scopo quello di riprodurre nelle opere letterarie la realtà di “fotografare” la vita quotidiana senza commenti o giudizi. Il realismo ha successivamente dato vita a due correnti chiamate rispettivamente naturalismo in Francia e verismo in Italia. Fra i maggiori esponenti veristi (non realisti) si ricordano Giovanni VergaLuigi Capuana e Matilde Serao 

Milena Petrarca, un omaggio alle donne: scintille di vita

Milena Petrarca, un omaggio alle donne: scintille di vita

Signora Milena Petrarca, il Realismo Magico è essenzialmente tutto quello che può essere ricondotto a tre parole: connessionilabilitàimmortalità. Mi spiega con parole sue perché le sue opere lo rappresentano?

Il mio Realismo Magico viene inteso come immortalità che celebra il culto della bellezza sensibile e leggiadra, pervasa da grande spiritualità che riesce a coinvolgere emotivamente l’osservatore. Un inno alla bellezza della vita in cui pennellate libere e cariche di passione trascinano lo spettatore in una realtà senza tempo, rendendola IMMORTALE.

Le sue opere incatenano lo sguardo e l’anima. Lei si prefigge questo quando le crea?

Non mi prefiggo d’incantare con le mie opere, è tutto naturale ed inconscio …quando dipingo sono presa da profonde emozioni che cerco di afferrare e fissare nella materia cromatica con la velocità e la brillantezza di un raggio di sole, tanto difficile da prendere. E’ come un miracolo il momento creativo, sensazioni bellissime ti rapiscono e senti anelare in tutto il tuo spirito LA VITA, che incomincia a palpitare impazzita. Ti lasci prendere come in un sogno irreale dal turbinio di zampilli sfavillanti di colori che finalmente si chetano e si immortalano nell’opera attraverso il travaglio fisico e mentale del tuo processo creativo.

Il termine realismo è quanto mai generico e comprende un atteggiamento comune a molte manifestazioni dell’ARTE. Il termine Realismo significa attinenza con la realtà, fare della realtà il soggetto d’ispirazione. Lei rispetta questo concetto. Le sue donne sono vissute e, grazie a Lei continuano a vivere. Per alcuni personaggi c’è quasi una voglia di riscatto del loro vissuto, ad esempio Marilyn Monroe, La scelta dei suoi dipinti secondo quali canoni è fatta?

Rispetto questo concetto che è inteso come MERAVIGLIA e come RISVEGLIO del senso di personalità ed originalità e di riscatto anche per le DONNE da tempo sopite, nel ruolo di sudditanza, all’uomo PADRONE.  La scelta dei miei canoni è di Bellezza ideale secondo un concetto PLATONICO molto profondo, carico di sublime ARMONIA.

Milena Petrarca, un omaggio alle donne: scintille di vita

L’identità delle sue opere si chiama Realismo Magico. La Magia che è sogno, incantesimo, mistero è motivo di stupore per lei? Ha consapevolezza di questo messaggio che le sue creazioni regalano?

Nei miei dipinti cerco d’investire l’immagine figurativa di un potere affettivo nuovo, impongo un rapporto inedito tra forme e colori che permette d’inserire i personaggi nella composizione con una dinamica del tutto nuova ed originale: “Donne dalla carnagione luminosa, figure sacre e profane che sembrano reincarnazioni dei MITI ANTICHI che ti portano in un mondo di sogno e di favola, quasi MAGICO…

Milena Petrarca, un omaggio alle donne: scintille di vita

Un grande esponente letterario del Realismo Magico Letterario è Gabriel GARCIA Marques che dice: Gli esseri umani non nascono sempre il giorno in cui le loro madri li danno alla luce, la vita li costringe ancora molte altre volte a partorirsi da sé.  Ogni creazione è per lei una rinascita?

Ogni mia creazione è una rinascita…L’opera successiva per me è sempre la più bella perchè penso di aver fissato un raggio di luce in più e mi sgomenta il pensiero di non arrivare mai alla finita conoscenza delle cose e così riparto di nuovo per un altro sogno, per una nuova rinascita. Un volto, una farfalla, un tramonto, un fiore, diventano solo elementi che ti aiutano a liberarti e vibrare finalmente sulle note sempre più vive della danza di questa nostra vita terrena ed ogni momento cristallizzato ti rende infinitamente FELICE…E così dico…”Non ho speso invano il mio tempo”.

Io non sono un critico e le domande che le rivolgo sono dettate dalla curiosità e dal fascino che abita nei suoi quadri. Sono donne morbide, immagini ricche di colori che fanno presupporre sfumature che le identificano e stabiliscono un legame con chi li osserva con gli occhi dell’anima. Tutto questo quanto conta per lei?

Cerco di farmi amare, attraverso la mia abilità di unire nel procedimento tecnico un senso nitido e caldo di linee che prendono vita nel colore inteso, come nei veneziani del 700, da un punto di vista tonale, cioè nei valori di luminosità e non di chiaro scuro. Colgo il senso della vita immortalando le sensazioni più profonde dell’animo con una POETICA ed una MAGIA del segno e del colore, così in ogni dipinto vi è un soffio dell’anima.

Milena Petrarca, un omaggio alle donne: scintille di vita

Milena Petrarca, un omaggio alle donne: scintille di vita

Cos’è per Lei il successo, l’essere riconosciuta, avere una sua identità in un contesto culturale che è senza confini e abbraccia l’eternità?

Per me il successo è l’essere riconosciuta ed avere una mia identità, essere fondamentali e senza confini …  Si cerca di raggiungere l’eternità. QUESTA è un mia meta che fin da bambina ho coltivato con grande PASSIONE, dedicandomi allo studio della PITTURA e alla CULTURA a trecento sessanta gradi.

Una domanda particolare per un’artista che ha trascorso tutta la vita, fin dall’infanzia, in un ambiente e con delle figure, comprese quelle genitoriali, rappresentative, per il talento, nella Poesia, la Narrativa, come, ad es. sua madre: Cosa c’è in lei di loro?

Fin da bambina ho partecipato ad Eventi culturali organizzati da mia madre Maria Panetty Petrarca poetessa e scrittrice, drammaturgo di opere teatrali e autrice di canzoni napoletane Sono figlia d’arte, la vena poetica era latente in me e come per incanto è esplosa, scatenando quella forza interiore e quella voglia di dipingere con versi le mie opere, ottenendo un grande successo di pubblico, di critica e tantissimi premi letterari ed artistici.

Milena Petrarca, un omaggio alle donne: scintille di vita

Milena Petrarca non è solo Pittrice ma anche Scultrice e Poetessa. Ci si sofferma di più sulla pittura perché è quella che esplode dinanzi agli occhi di tutti. Si riesce a dialogare con le sue donne, ormai esposte nelle più importanti Gallerie del mondo, e facendolo ci si sente sospesi tra sogno e realtà, dolcezza e mistero.

Sono figure illuminate da un innocente candore, eleganti, con dei nudi che, da chi li osserva, vengono percepiti come espressioni di purezza e solarità. Sono un omaggio a tutte le donne, soprattutto quelle alle quali è stata strappata l’identità con la violenza e l’abuso. Argomento quanto mai attuale e la testimonianza artistica di Milena dà la forza necessaria a ricordare non solo la fragilità femminile ma anche la forza, la determinazione e il coraggio.

Milena Petrarca, un omaggio alle donne: scintille di vita

I seni dolci della vita, Sognando in rosa. La fanciulla con melograno, Il carro della felicità, e tantissimi altri, tutti legati da un sottile filo comune che è la grazia e la tenerezza. Lei ha ricevuto tantissimi riconoscimenti e premi ma io credo che il suo premio più grande sia l’ammirazione e la gratitudine della gente comune di chi, visitando una galleria, si sofferma rapito dinanzi ad un suo dipinto. In quel gesto c’è un silenzioso grazie al suo talento ed al suo essere una grande testimonianza di solidarietà per tutte le donne, senza distinzione alcuna e sempre in perfezionamento perché una creazione diventi il superamento dell’altra. La salutiamo ringraziandola con le parole di Simone De Beauvoir: “Non si nasce donna, si diventa”.

Milena Petrarca, un omaggio alle donne: scintille di vita

Intervista della Dott.ssa Caterina Guttadauro La Brasca che ringraziamo.

Luciano Cannito e lo staff degli Oscar della Danza

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Luciano Cannito e lo staff degli Oscar della Danza

Ciò che noi ammireremo nella giornata di svolgimento dell’evento di domenica 29 ottobre 2017 è la meritata conclusione di una lunga, intensa e certosina attività di preparazione che si snoda e si avvale di risorse altamente professionali con una lunga esperienza nello specifico campo dell’attività coreutica e dello spettacolo.

Lo Staff è saldamente unito da comuni legami : la passione per la danza, la volontà di proporre una nuova visione del “danzare” che si è posto l’Oscar della Danza che non è la tradizionale passerella di personaggi-immagine come invece siamo ormai abituati ad assistere. E’ una visione ed una proposta innovativa, che punta ai giovani, a tutte le espressioni coreografiche nelle più varie declinazioni perché la danza è una ed una sola, un talento che sa danzare, che sa danzare veramente, e che muove il suo corpo in un modo straordinario, noi lo troviamo in qualsiasi stile, anche in quello più strano e diverso”

Con i precedenti nostri articoli di presentazione:

https://www.lamacinamagazine.it/oscar-della-danza/

https://www.lamacinamagazine.it/oscar-della-danza-2/

ed il recente articolo dedicato ai 2 presentatori

https://www.lamacinamagazine.it/oscar-della-danza-brescia-strabioli-conduttori/

abbiamo anticipato ciò che potremo ammirare; ora conosciamo meglio il lavoro “invisibile” e, forse, non opportunamente considerato dal grande pubblico e cioè l’intero Staff dell’Oscar della Danza e delle realtà operative che lo rendono possibile

Come non citare e rendere il giusto merito alla lungimiranza di Cinecittà Worldche ha fortemente voluto la realizzazione di questo spettacolare ed importante evento rivolgendosi al grande Maestro Luciano Cannito?

Luciano Cannito

Luciano Cannito (Direttore Artistico)

La direzione degli Oscar della Danza è affidata ad un nome di rilievo nel mondo della danza internazionale: Luciano Cannito. Ha diretto il Corpo di Ballo del Teatro San Carlo di Napoli e quello del Teatro Massimo di Palermo; i suoi lavori sono stati rappresentati in prestigiosi teatri e festival di tutto il mondo: New York, Montreal, Ankara, Tel Aviv, Bordeaux e ancora Nizza, Hong Kong, Mosca. Proprio con la prestigiosa Accademia del Bolshoi della capitale russa collabora dal 2015.

Con queste parole, espresse in un video pubblicato sulla pagina Facebook ufficialedell’evento, è stato Cannito stesso ad invitare i promettenti ballerini e ballerine a non lasciarsi sfuggire questa grande occasione offerta dall’Oscar della Danza:

“Questa è un’opportunità per tutti quelli che vogliono farsi vedere, avere un momento importante di visibilità e di confronto. Ci sono personaggi del cinema, della televisione, manager, produttori, direttori di compagnie di danza. Non è facile essere visti da tante persone così importanti nello stesso momento. Non succede tutti i giorni.”

Al fianco del Maestro troviamo gli altri “Capitani Coraggiosi” perché tali bisogna essere per proporre questo evento audace e che segna un punto di svolta a cui, da ora in poi, si farà riferimento.

Vediamoli insieme:

Magic Island Entertainment

Il tratto caratteristico di Magic Island Entertainment è la passione, la cultura dell’arte coreutica, la forte volontà di avvicinare e coinvolgere il pubblico in uno spettacolare evento di danza che sa declinare tutti gli stili e tutte le coreografie conferendo ad esse pari dignità artistica.

La maestosa location del Teatro 1 a Cinecittà World non sarà soltanto un palcoscenico su cui danzare ma sarà IL palcoscenico che ciascun artista manterrà per sempre nella sua memoria come una prestigiosa esperienza formativa.

SANZASi

E’ tra le più importanti ed affermate realtà nel panorama italiano ed estero che dal 1990 diffonde la cultura della danza ed organizza concorsi, eventi, corsi ed è il punto di riferimento qualificato per tutti i professionisti, gli allievi e gli appassionati.

Vi invitiamo a visitare il suo sito tramite il link: http://www.danzasi.it/

Luana Luciani (Produzione)

Luana Luciani

è il cuore pulsante e si occupa dell’organizzazione dei concorsi, delle manifestazioni, degli eventi per molti dei quali partecipa in qualità di giurato. Luana ha realizzato, tra gli altri, l’EDC Extreme Dance Championship, l’International Choreographic Competition, Spettacoli di Danza Metropolitana ed altri Festival e rappresentazioni in Italia.

DanzaSì è una realtà presente e fortemente radicata che ha segnato e continua a segnare il mondo della danza in Italia: ogni mese con il suo magazine, ogni anno con il suo concorso, ogni volta che nel mondo della danza accade qualcosa di cui dare notizia.”

Monica Ratti (Produzione)

Monica Ratti

la sua presenza così come quella di Luana Luciani, è sicuro indice di alta professionalità ed esperienza acquisita in anni di attività nel mondo della danza.

Monica ha collaborato con Vittoria Ottolenghi, Vittoria Cappelli, Renato Greco, Simona Marchini. Ha realizzato, nella veste di autrice, molte puntate della trasmissione “Un mondo a colori” ed il programma “Hip Hop Generation” in onda su RAI 3.

Critico di danza e giurato in vari eventi, editore di Dance & Culture

Con la sua esperienza e vivacità ha realizzato Convention, Festival, Sfilate e Corsi.

Esperta di Politiche Giovanili si occupa del movimento Hip Hop.

Monica Ratti collabora con DANZASi ed insieme a Luana Luciani ha ideato l’ambito Concorso DANZASi giunto quest’anno alla XXII Edizione

Fabrizio Pontani (Produzione)

Fabrizio Pontani

Manager e organizzatore di serate, eventi, manifestazioni sportive e di danza. Direttore commerciale per società di pubblicità e gestore della scuola di danza a Roma “Maison de la Danse”.

Guido Sancilio (Produzione)

Guido Sancilio

Fotografo di moda e pubblicità, laureatosi in Scienza della Comunicazione, nel 2001 ha iniziato da subito la sua avventura con la fotografia.

Dalla moda alla pubblicità ha realizzato campagne per alcune delle più importanti aziende italiane, come Telecom, Poste Italiane, Alitalia, Air One, IperCoop, Onyx e per il Ministero degli Affari Esteri.

Cittadino del mondo ha realizzato reportage di esposizioni e foto in Europa, Africa, Asia, America Latina e Haiti.

I lavori fotografici di Guido Sancilio trasmettono il forte impatto emotivo delle sue stampe e, la sua esperienza umana e professionale, consente di esaltare quel breve attimo del passo di danza.

Fondatore del marchio

likeGi

ne è anche il Direttore Creativo; alcune delle sue migliori foto di danza sono diventate prodotti di abbigliamento per la danza e gadget originali, eleganti e sofisticati.

Camilla Cacciamani (Organizzazione)

Camilla Cacciamani

31 anni, di Roma, ha studiato giurisprudenza ed ha seguito la sue passioni artistiche frequentando dapprima la scuola di danza per poi approdare al teatro. Appassionata di scrittura muove i primi passi nel mondo della comunicazione scrivendo per alcune testate di quotidiani nazionali per poi inserirsi negli uffici stampa di importanti Aziende ricoprendo il ruolo di organizzatrice di eventi, ideatrice di campagne pubblicitarie e di sensibilizzazione. E’ entrata nel mondo dell’arte collaborando con l’ambasciata di Spagna a Roma per la promozione di rassegne musicali. Ha conciliato le sue passioni, le sue competenze e la sua capacità di interagire con l’interlocutore e con il pubblico cimentandosi nel ruolo di “padrona di casa” in incontri culturali e di arte varia firmati “Il salotto di Camilla” in un locale del centro storico romano occupandosi delle scelte artistiche, dell’organizzazione e della promozione.

Luciano Cannito e lo staff degli Oscar della Danza vi invitano e vi danno appuntamento per domenica 29 ottobre. Il Teatro 1 di Cinecittà World ospiterà un evento unico e di grande livello, organizzato con passione e competenza in nome della danza: dedicato a chi la fa, a chi la supporta, a chi la ama, a chi ne ha fatto una ragione di vita o la base del proprio lavoro.

Luciano Cannito e la Cultura

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Luciano Cannito e la Cultura

Riportiamo un estratto dell’intervento di Luciano Cannito di ieri, 23 settembre, nell’ambito del tradizionale appuntamento “Atreju 17” Tempo di Patrioti che – quest’anno – ne è il titolo e tema centrale.

“Ora, prima di essere sommerso da valanghe di preconcetti, vi scrivo qui di seguito una brevissima sintesi di alcuni pensieri che condividerò nel mio intervento per Atreju alle Officine Farneto a Roma, sabato 23 alle 15.30. 
Se li giudicate fascisti, vi prego di dirmelo perchè non vorrei essere arrestato, ma soprattutto spiegatemi il perchè.

Non esiste convegno, dibattito, incontro al vertice, intervista pubblica, senza che prima o poi non venga fuori il fatto che l’Italia è la nazione con il più grande patrimonio culturale del pianeta Terra.
Bello, bellissimo. Ormai lo abbiamo imparato tutti.
Ne siamo orgogliosi, ne siamo felici.
E poi?
E poi niente.

Nessuno che abbia mai pensato a trasformare questo famoso, immenso patrimonio culturale in risorsa economica trascinante, rivoluzionaria.
Esiste un Ministero dello “sviluppo” Economico, che però, a mia memoria, non ha mai investito un centesimo in “sviluppo” del patrimonio culturale…
Il budget dedicato alla cultura in Italia? Il più basso d’Europa ed uno dei più bassi del mondo occidentale.

Voi mi direte “che c’entra questo con il patriottismo?”.
E invece c’entra eccome.
In realtà forse tutto parte proprio da lì.

Mi spiego meglio.
L’italia, per secoli è stata un pezzo di Spagna, un pezzo di Francia, un pezzo d’Austria.
Le tasse? Erano soldi che andavano alla Spagna, Francia, Austria. 
Ricordate le famose 3 F? 
Feste, Farina e Forca.
Solo questo era dovuto agli italiani: feste, farina e forca. E’ così che governavano i vicerè e consimili pupazzi di potere messi lì da regni stranieri.
Secoli di dominazioni straniere che hanno offuscato il nostro senso di Patria. Secoli e secoli di vessazioni dove solo lo spirito di adattamento e scaltrezza potevano aiutate gli Italiani a cavarsela. Ovvio che qualcosa del genere si sarebbe sedimentato nei secoli.
E poi ci vengono a raccontare che ci manca il senso della res publica? La cosa pubblica, il senso che tutto quello che è intorno a noi è nostro e di nostra responsabilità?
Gli inglesi e i francesi ce l’hanno da più di mille anni. 
Noi italiani da 150.

La lingua, il teatro, la letteratura, l’architettura, la musica, la danza, il cinema, la pittura, la scultura, in una parola la CULTURA, sono stati l’unico appiglio a cui aggrapparci per conservare il nostro senso di identità di nazione. Il nostro senso di Patria.

Oggi tutte le nazioni del mondo occidentale (ma in realtà anche quelle delle economie emergenti dei paesi asiatici), stanno investendo risorse straordinarie per la tutela delle loro identità culturali. Identità che danno il senso di Patria. Identità che danno il senso delle proprie tradizioni, della propria storia.

La CULTURA ha salvato la nostra Patria? 
Cosa fa oggi l’Italia per salvare la nostra CULTURA?”

Luciano Cannito”

Perchè il nome Atreju?

Perchè è il protagonista del romanzo “La Storia infinita” di Michael Ende che combatte contro un nemico subdolo che attacca le giovani generazioni e le spoglia di valori ed ideali: le forze del Nulla. 

Luciano Cannito ha ripreso, di fronte ad una sala gremita ed attenta, un tema a lui caro e che ha sempre contraddistinto la sua attività professionale; l’oscurantismo culturale che toglie ai nostri giovani ogni spinta e possibilità di vivere le proprie passioni, i propri sogni artistici, siano essi dedicati alla pittura, al teatro, al cinema, alla Danza.

Solo una cieca o strumentale politica può guidare scelte di questo tipo che, nel tempo, producono assenza di valori, appiattimento culturale e di scarso rilievo, incapacità di esaltare il nostro ricco patrimonio culturale portandolo al disfacimento.

La voce di Luciano Cannito ha messo tutti noi in guardia dall’accettare supinamente tale atteggiamento e, aggiungo, le nostre nuove generazioni non possono essere solamente “piegate” ad un utilizzo esaltato dei soli Social ma meritano di godere intensamente e diffusamente della fruizione delle loro spinte artistiche.

Significativi messaggi sono stati lanciati dall’oratore su temi riguardanti la colpevole chiusura di teatri, di istituzioni culturali che sono i luoghi deputati – per eccellenza – alla sana crescitadei nostri giovani.

Le Istituzioni non investono in cultura e formazione culturale dimenticando che l’identità di un popolo è dato non soltanto da una lingua comune ma anche e soprattutto dalla trasmissione ai giovani di un senso del bello, dalla cultura, dell’arte; tutti noi dobbiamo renderci paladini per la difesa della nostra millenaria cultura attraverso le sue varie espressioni. Perseguendo invece la politica dei mancati investimenti in cultura si tolgono le primarie motivazioni ai giovani.

Mi è ora naturale citare, per similitudine, L’Oscar della Danza fortemente voluto da Luciano Cannito che ha voluto finalmente “aprire” al mondo dei giovani danzatori sconosciuti una ribalta importante ed inaspettata.

Altrettanto significativa è l’esemplificazione che l’oratore cita al termine del suo intervento per far rilevare l’assenza di investimenti e la scarsa capacità istituzionale di esaltare le nostre ricchezze artistiche quali, ad esempio, l’Area Sacra di Largo di Torre Argentina a Roma dove fu ucciso Giulio Cesare:

https://it.wikipedia.org/wiki/Largo_di_Torre_Argentina

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/giulio-cesare-trovato-punto-esatto-cui-fu-pugnalato-bruto-845833.html

Il visitatore, invece di trovare una apposita ed efficiente organizzazione volta a massimizzare la visita dell’Area Sacra, trova invece diversi cartelli che così recitano: “Vietato dar da mangiare ai gatti

E’ doloroso, come mette in evidenza Luciano Cannito, dover invece constatare che l’eccellente ed invidiabile macchina organizzativa pubblica/privata che a Londra gestisce il Museo delle Cere (altrimenti detti il museo dei pupazzi) di Madame Tussauds incassa ogni anno l’incredibile cifra di 630 milioni di euro (al plurale euri perchè sono veramente tanti !!).

E noi?

Impastoiati in infinite difficoltà burocratiche e politiche, incapaci (volutamente ?) di mettere in campo le migliori energie professionali, le più ardite e valide menti culturali che vogliono oltrepassare i consueti e desueti schemi della vigente “fruizione culturale”.

Mi chiedo, unendomi a Luciano Cannito, è questo il modello culturale offerto ai nostri giovani?

 

Luciano Cannito e Rossella Brescia

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Luciano Cannito e Rossella Brescia

…quando il successo non è effimero ma è il giusto e meritato riconoscimento di anni di studio, dedizione, sacrifici, prove su prove fin quando il corpo dice “basta” ma si continua sotto la spinta dell’amore per la danza.

Di certo non sono mancate le delusioni che costellano per via naturale o, nella peggiore delle ipotesi, in maniera procurata, lo sviluppo e l’affermazione professionale ed artistico di tutti noi ed anche – quindi – della nostra danzatrice Rossella Brescia.

Ed è proprio Rossella Brescia che vedremo condurre, affiancata da due importanti showman amati dal pubblico del calibro di Marco Liorni e Sergio Friscia la 60° edizione del Festival di Castrocaro Voci nuove Volti nuovi in onda sabato 26 agosto sulla rete ammiraglia RAI 1 alle ore 21,00

castrocaro locandina

E’ un compleanno importante per il Festival di Castrocaro in quanto non sarà solo una “sfilata” di cantanti ma lo scopo principale è quello di scoprire i nuovi talenti artistici della canzone italiana ed offrire loro una pregiata visibilità.

Mi piace evidenziare che esiste una importante e profonda unità di intenti tra Luciano Cannito e Rossella Brescia poichè – ambedue – nell’ambito delle rispettive attività – si sono posti l’obiettivo di portare alle luce la nostra “migliore gioventù” vanto di cui l’Italia non si è ancora prodigata nella giusta misura.

Così come Rossella Brescia accende i riflettori sui nuovi volti della canzone italiana anche Luciano Cannito, attraverso l’evento Oscar della Danza previsto a Cinecittà World il 29 ottobre 2017, accenderà i riflettori sui nuovi volti dell’Arte coreutica italiana.

Oscar della Danza

La similitudine non mi sembra azzardata.

Dal canto suo Luciano Cannito, regista e coreografo della Notte della Taranta ci farà vivere intense emozioni regalandoci arditi e moderni passi di danza che rievocano l’ancestrale cultura delle nostre popolazioni nel Concertone che si terrà – anch’esso – sabato 26 agosto a Melpignano (LE) dalle ore 22,30 su RAI 5

 

Maestro concertatore sarà Raphael Gualazzi ed il corpo di ballo indosserà costumi by@Silente di Francesca Iaconisi; sul palco si alterneranno anche danzatrici che sono nei nostri cuori ed è confermata la presenza di Nicoletta Manni, prima ballerina del Teatro alla Scala di Milano ed ètoile di origine salentina.

Nicoletta Manni

Nicoletta Manni sarà la protagonista del brano “Preghiera delle madri” e danzerà su altri due brani di musica tradizionale accompagnata dal Corpo di Ballo de La Notte della Taranta.

Luciano Cannito e la Fondazione La Notte della Taranta si aprono, per questo ventennale della manifestazione, ad un nuovo corso che vede la presenza e l’armonica fusione tra la danza classica e quella contemporanea con incursioni in altri linguaggi musicali dal rock al jazz, dalla musica sinfonica alla world music; torna così un tema assai caro a Luciano Cannito e Rossella Brescia circa l’universalità dell’Arte e, riportando le parole di Luciano Cannito, “la mia è una danza di passione, di persone che si amano, si cercano, si travolgono, si raccontano“, viene confermato questo innovativo concetto.

Luciano Cannito

Complimenti alla RAI che ha concluso la sua mossa vincente nel trasmettere due spettacoli di alto valore artistico e culturale.

A noi non rimane altro che attendere per ammirare Luciano Cannito e Rossella Brescia nel Festival di Castrocaro e nella Notte della Taranta.

LA STORIA SIAMO NOI

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LA STORIA SIAMO NOI

LA STORIA SIAMO NOI: Era la solita ora, pomeriggio inoltrato e nelle vie assolate di un povero paese della Sicilia si ripeteva lo stesso rituale: tre bambini avevano più o meno finito di fare i compiti ed erano sull’uscio di casa, pronti a fare qualsiasi cosa fosse loro chiesto pur di avere poi il permesso per andare a giocare a pallone, nella piazzetta antistante la chiesa.

Le mamme brontolavano ma erano maschietti e lo sport li aiutava a scaricare la loro vivacità e a farsi degli amici. Cosi Erasmo, Giuseppe e Gaetano si riunivano, strada facendo, e giù a rotta di collo, lungo la via acciottolata, con il rischio di percorrerla a capitombolo, se uno dei tre avesse perso il passo. La verità che raccontavano era tale solo in parte: si recavano sì nella piazzetta ma per andare al “Circolo dei Reduci”.

Era una casa a piano terra, malandata, dove seduti su delle sedie poco stabili c’erano i vecchi del paese, quelli che erano la sua storia, che erano andati in guerra ed avevano avuto la fortuna di tornare. Tre di loro portavano gli stessi nome di quei ragazzi dei quali erano i nonni. Un’insegna di cartone, attaccata alla porta con lo spago e che regolarmente cadeva quando c’era vento, spiegava a chi aveva la fortuna di sapere leggere, che coloro che si riunivano in quella casa erano uniti da un passato di eroismo e di battaglie che, tenuti in vita dalle parole, erano diventati ricordi.

Tutti e tre avevano servito la loro Patria, ognuno in modo diverso dall’altro ma con lo stesso patriottismo e lo stesso coraggio. Quasi tutti avevano un bastone a cui si appoggiavano per alzarsi, le ferite di guerra parlavano ancora e l’intensità del dolore non permetteva loro di dimenticare. In quella misera stanza, ogni giorno, si consumava la liturgia del racconto ed erano diventati così bravi che se uno si fermava perché quasi soffocato dal fumo del sigaro, ripetutamente aspirato e spento, l’altro continuava anche per lui.

caterina guttadauro

Le donne non capivano questa necessità di parlare sempre del passato, soprattutto ai ragazzi che potevano rimanere turbati.

Ma i vecchi erano testardi e sapevano che credere in qualcosa significava lottare perché non sia dimenticata. Così i ragazzi si accovacciavano ai loro piedi e, in religioso silenzio, ascoltavano quello che tre giovani soldati avevano fatto nella seconda guerra mondiale per farli nascere in una terra più libera. Erasmo era stato ben cinque anni in guerra, spesi in parte a combattere e in parte prigioniero degli Inglesi che gli avevano rubato l’infanzia dei suoi figli. Giuseppe era il più malridotto dei tre: arruolato fresco di laurea, fu mandato in prima linea, al comando di un drappello di uomini coraggiosi. Era il primo ad andare all’assalto e l’ultimo a rientrare. Già, perché allora si combatteva così, corpo a corpo ed a fermarti erano solo le bombe o la morte. Tutte le volte che rientravano da un’operazione, Giuseppe contava i suoi uomini e, se qualcuno mancava all’appello, si tornava indietro a cercarlo, vivo o morto. Durante una ritirata, ormai sopraffatti dalla superiorità numerica del nemico, fu individuato e, mentre correva, per sfuggire alle bombe che piovevano dall’alto ed al fuoco di una mitragliatrice che si faceva strada tra gli alberi, saltò dentro un pozzo dove riuscì, fortunatamente, a trovare un appiglio: era un arbusto dalle profonde radici che lo sosteneva mentre le sue gambe, ferite, penzolavano inerti dentro l’acqua di un inverno ghiacciato. Quella notte – Giuseppe pensò – che fosse l’ultima e proprio mentre lasciava andare le mani, ormai ferite per la lunga presa, prima di perdere i sensi sentì una voce che gridava:« Venite, qui c’è il Capitano.» Lo salvarono ma le sue gambe rimasero per sempre indolenzite.

LA STORIA SIAMO NOI

Gaetano era il più giovane dei tre e il suo amor patrio era pari alla sua voglia di vivere e divertirsi. Era sbadato e fu grato a Dio quando fu assegnato alla foresteria, lontano dal fronte dove sarebbe andato incontro a morte sicura. Il minimo rumore di combattimento lo disorientava al punto da fargli mollare qualunque comando stesse eseguendo per rifugiarsi in qualche posto più sicuro.

Quando arrivò ala conclusione che nessuna guerra poteva essere la sua, decise di accorciare i tempi e si cacciò uno spicchio d’aglio dentro un orecchio. La paura aveva vinto sul coraggio ma spese notti intere a scrivere messaggi da recapitare ai familiari per quei feriti che non sarebbero più tornati.

Si procurò un’otite purulenta ed il Comando fu costretto a rimpatriarlo perché il timpano si danneggiò a tal punto da rimetterci l’udito. Le tasche della sua divisa, sopravvissuta anch’essa alla guerra, erano piene di bigliettini e, laddove fu possibile, arrivarono a destinazione. Tutti e tre erano partiti perché quando la Patria chiama il dovere impone di andare, ma in guerra ti misuri con te stesso oltre che con il nemico e, quando torni, ti accorgi che le macerie non sono solo fuori ma anche dentro di te. Questo volevano far capire ai loro nipoti: la guerra è decisa da uomini,combattuta da uomini e pianta da madri che perdono i loro figli, da mogli che perdono il loro marito e da figli che non conosceranno mai i loro padri. E così sarà finché l’uomo farà prevalere la violenza sulla parola, l’odio sull’amore, il proprio interesse su quello comune.

I ragazzi li ascoltavano a bocca aperta mentre, con gli occhi, inseguivano le immagini della mente. Il libro del tempo, poi, mosso dal vento della vita, sfogliò le sue pagine e quel vecchio Circolo divenne un luogo in cui tre giovani, assieme a coloro che credevano negli stessi ideali, combattevano una battaglia civile, senza bombe ma con l’uso della parola, rivendicando la libertà di espressione ed il rispetto dei diritti di tutti. Non c’erano più reduci e s’impegnavano perché nessuno potesse più definirsi tale.

A tarda notte, l’ultimo che chiudeva la porta, soprattutto quando c’era vento, alzava gli occhi a guardare l’insegna, tenuta salda dalla loro ispirazione, dal giusto equilibrio tra coraggio e ragione, dall’aver trovato un legame tra stimolo e risposta.

Qualcuno aveva loro detto che le idee sono quanto di più sacro l’uomo abbia e nessuno ha il diritto, in nome di nessun principio, di negargliele.

La Storia aveva dimostrato che quando questo principio era stato dimenticato, all’uomo era stata negata qualsiasi forma di libertà e, quindi, la vita.

La civiltà di un popolo si misura dalla sua capacità di crescere senza uccidere.

LA STORIA SIAMO NOI

Era notte, i lampioni illuminavano la strada con spicchi di luce che sommati a quella di una grande luna, proiettavano, accanto ad ognuno la sua ombra, in compagnia della quale si ritornava a casa.

Come per un attimo Gaetano si sentì accanto qualcuno, si girò e si illuse di vedere tre vecchi, che con il loro sdentato sorriso, dicevano :« Bravi ragazzi, non siamo vissuti per niente se avete capito che La Storia siamo NOI.

Ringraziamo sentitamente l’autrice del racconto “La Storia siamo noi” Caterina Guttadauro La Brasca.

https://www.caterinaguttadaurolabrasca.com/

Mauro Astolfi

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È ben difficile realizzare un articolo incentrato su Mauro Astolfi perché di lui, del suo stile, della sua carica carismatica, della sua immensa qualità professionale si è già scritto ogni dettaglio da parte delle più qualificate testate nazionali ed internazionali; anche nelle interviste da lui concesse a molti giornalisti sono state esaltate le molteplici esperienze acquisite sia in Italia che all’estero.

Ricordiamo solo alcuni ma significativi momenti della sua vita artistica che è iniziata negli U.S.A. dove ha vissuto circa 10 anni sia a New York che a Los Angeles  e che lo hanno visto protagonista assoluto nella creazione coreografica nella Compagnia di Paul Taylor e per la Jeff Roberge’s Agency per poi trasferirsi a Londra per seguire Anthony Thomas, James Franklyn e Devorah Cooper.

Mauro Astolfi ha lavorato duramente impegnandosi con ferrea volontà nella danza classica, nella danza moderna, contemporanea, danza jazz, hip-hop  studiando e seguendo gli insegnamenti di grandi danzatori del passato del calibro di Martha Graham considerata “la madre” della danza moderna basata sui tempi di respirazione, incentrata nella zona del bacino, da cui si dipartono le energie che producono i movimenti di danza.

Le coreografie o, per meglio dire, le creazioni artistiche di Mauro Astolfi sono rappresentate con il meritato successo in Francia, in Germania, in Giappone, in Inghilterra, in Svizzera, in Olanda, in molti altri paesi del mondo e nei più rappresentativi, importanti e storici palcoscenici italiani.

Una più completa ed esaustiva presentazione di Mauro Astolfi può essere consultata seguendo il link:

http://www.spellboundance.com/home/it/archives/mauro-astolfi-3/

Il suo ritorno in Italia ed il suo inserimento nel panorama dell’arte coreutica è stato, come spesso purtroppo accade nel nostro bel paese, irto di ostacoli fino al decisivo incontro con Monica Ratti e Vittoria Ottolenghi che lo portarono all’attenzione delle più qualificate compagnie.

Da qui è esplosa e riconosciuta l’arte coreografica di Mauro Astolfi che lo vede nel ruolo di Direttore Artistico di Spellbound Contemporary Ballet.

http://www.spellboundance.com/home/it/

Ed è con grande piacere ed orgoglio che l’Accademia delle Arti ospiterà il 5 e 6 luglio 2017 lo Stage di Danza Contemporanea tenuto da Mauro Astolfi.

stage_mastolfi

Sarà un incontro di alto profilo artistico quale può essere solo una felice e preziosa simbiosi culturale di due eccellenze, l’Accademia delle Arti e Mauro Astolfi, accumunate dall’unico intento di far vivere agli allievi uno straordinario momento di crescita professionale.

L’Accademia delle Arti ha ormai consolidato la più completa maturità organizzativa, artistica, di offerta culturale che abbraccia non solo il settore Danza ma offre agli allievi gli indispensabili valori aggiunti che un artista, in quanto tale, deve possedere nel suo bagaglio esperienziale.

L’alto livello qualitativo dei docenti dell’Accademia delle Arti rappresentano un “unicum” che insegna Storia della Danza e Danze di carattere, la danza classica, la danza moderna e contemporanea a tutti i livelli, il canto, la recitazione unitamente all’amore per l’Arte, al rigoroso lavoro in sala ben integrato con l’atmosfera di sobria serenità trasmesso dalla Direttrice Artistica, Catia De Gaetano.

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Oltre allo Stage con Mauro Astolfi,  l’Accademia delle Arti ci riserva un’altro imperdibile Stage di Modern Dance tenuto da Rosario Marotta; anch’esso si svolgerà il 5 e 6 luglio 2017.

Ma…di questo, torneremo a breve con un articolo di presentazione appositamente dedicato a Rosario Marotta.

Per i dettagli relativi agli Stage è opportuno rivolgersi all’Accademia delle Arti

accademia _arti

Roma – Viale Isacco Newton, 33

Tel. 06 6571702

segreteriaaccademia@tiscali.it

Accademia delle ArtiMauro AstolfiRosario Marotta, il 5 e 6 luglio 2017 saremo ad ammirarvi insieme agli allievi.

Saggio Spettacolo 2017

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L’Arte nel suo più profondo significato e nella sua interezza; questo è quanto l’Accademia delle Arti presenterà nelle serate del 24 e 25 giugno con il suo Saggio Spettacolo 2017 al Teatro Eliseo di Roma in Via Nazionale 183.

Un Saggio Spettacolo di alto profilo artistico come, d’altronde, ci ha ormai abituato ad assistere la Direttrice Artistica Catia Di Gaetano coadiuvata da docenti il cui spessore artistico e professionale è altamente riconosciuto ed apprezzato nel mondo della Danza, della Recitazione e del Canto.

Il Saggio Spettacolo 2017 dell’Accademia delle Arti si snoderà attraverso 2 serate.

Il 24 giugno avremo il piacere di ammirare gli allievi della sezione spettacolo portare in scena il Musical “Life Academy”, scritto e diretto da Ugo Bentivegna a cui va il grande merito di aver realizzato una gradevole quanto impegnativa rappresentazione di arte varia, magistralmente accompagnati da Matelda Viola e Martina Stavolo per il canto, da Ugo Bentivegna per la recitazione e da Catia De Gaetano, Yari Molinari, Rosario Marotta ed Ilenia Ronci per la danza.

L’Accademia delle Arti, con la serata del 25 giugno, ci immergerà poi nel meraviglioso mondo della danza con le sue musiche, le sue variazioni, le coreografie mai banali o ripercorse in precedenza, in una atmosfera di leggiadri movimenti che caratterizzano la Danza Classica, la Danza di Carattere, la Danza Moderna e quella Contemporanea.

E’ appena il caso di ricordare che il pregevole corpo docenti costituito dalla Direttrice Catia De Gaetano, Christian Colombo, Rosario Marotta, Yari Molinari, Ilenia Ronci e con la preziosa collaborazione di Francesca Corazzo ha saputo trasmettere agli allievi il gusto del bello, del raffinato, dell’eleganza nei movimenti unitamente agli  insegnamenti necessariamente tecnici.

Locandina_good

La danzatrice classica non è quella figura “eterea” spesso descritta da una certa iconografia ma è una valente artista “a tutto tondo” che studia Storia della Danza e Danze di carattere, che si cimenta anche nelle specialità Contemporary e Modern che, insieme alla Danza Classica, saranno l’asse portante della serata del 25 giugno.

Ed è proprio questa la suprema finalità artistica dell’Accademia delle Arti e cioè plasmare l’allievo arricchendolo con tutte le maggiori valenze che la Direttrice Artistica Catia Di Gaetano insieme al corpo docente sono in grado di trasmettere.

Il Saggio Spettacolo 2017 non è circoscritto solamente agli allievi e alle loro famiglie ma è aperto a tutti coloro che amano la Danza, il Musical e l’Arte del bello; per informazioni e costi è opportuno rivolgersi direttamente all’Accademia delle Arti ai sottostanti riferimenti.

Avrò il piacere di assistere, insieme a molti altri, al Saggio Spettacolo 2017 dell’Accademia delle Arti.

In bocca al lupo ad allievi ed insegnanti!

 

Accademia delle Arti

Via Isacco Newton 33

Tel. 06 6571702

segreteriaaccademia@tiscali.it

Galà di fine anno della scuola danza Rossella Brescia

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dell’artista Rossella Brescia si è già detto tutto ma, questo tutto, è comunque ben poca cosa per illustrare compiutamente la professionalità, la maturità artistica, la dedizione e la passione verso i suoi allievi che, anche quest’anno, si cimenteranno nel Galà di fine anno della scuola danza Rossella Brescia.

Lezione_Danza

L’Evento si svolgerà nella splendida cittadina di Martina Franca (TA) che tra le sue bellezze ospita la sede della Scuola Danza di Rossella Brescia; l’appuntamento è presso il Cinema Teatro Nuovo alle ore 21,00 del giorno 24 giugno 2017.

Locandina_Galà

Il Galà di fine anno della scuola danza Rossella Brescia si preannuncia qualitativamente ricco di performance artistiche degli allievi e si pone tra i più alti livelli di attenzione nel panorama delle esibizioni, saggi, manifestazioni coreutiche che sono tradizionalmente svolte in questo periodo.
Tra le “stelle” da menzionare ricordiamo i primi ballerini del Teatro dell’Opera di Roma Alessio Rezza e Rebecca Bianchi che si esibiranno al GalàFredy Franzutti della Compagnia Balletto del Sud con il primo ballerino Alexander Yakovlev

Ospiti_Galà

Il Maestro Luciano Cannito, a cui va il grande merito di aver promosso, raccolto 15.600 adesioni e consegnato alle Istituzioni la Petizione contro la chiusura dei Corpi di Ballo crede fortemente nella diffusione dell’arte coreutica in tutto il territorio nazionale poichè essa genera mirabili sinergie con le esistenti realtà artistiche. Luciano Cannito curerà la regia che sarà –  come sempre – assolutamente perfetta in quanto spinta dall’amore per l’Arte e per la Danza
…toy, toy, toy ragazzi
e, da parte nostra, che siamo gente di teatro, permetteteci di augurarvi mer.., mer.., mer.. che è il più sincero augurio per il vostro giusto e meritato successo.

Rossella-Brescia

Arrivederci a sabato 24 giugno per ammirare il Galà di fine anno della scuola danza Rossella Brescia.

Concorso L’Arte della Parola

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Trasmettiamo la nostra comunicazione informativa riguardante l’assetto della nostra Associazione ed un aggiornamento del nostro Concorso L’Arte della Parola.

“Buongiorno

nella positiva ed opportuna ottica di armonizzare le attività della nostra Associazione vi informiamo che il Consiglio Direttivo ha deliberato, e registrato presso l’Agenzia delle Entrate, di:

Modificare la denominazione in La Macina Onlus;

Modificare la denominazione da Editore in La Macina Onlus Editore;

Consolidare il canale “media” con il giornale La Macina Magazine

la macina onlus

Conseguentemente, in questo recente periodo, sono state svolte tutte le operazioni di ordine fiscale, legale, editoriale e con le Istituzioni per attuare con la massima velocità possibile – ma senza subire alcuna disfunzione di ordine amministrativo – tutte le procedure per mantenere sempre e comunque operative le nostre attività.

Il nostro C.F. e P.IVA sono rimasti immutati;

Il nuovo IBAN dell’Associazione La Macina Onlus è il seguente  IT 42 H 03111 03255 000000003708

La nuova casella di posta è  lamacinaonlus@gmail.com (la vecchia con Libero è in disuso);

Abbiamo acquistato 3 nuovi domini dedicati sui quali sta lavorando il responsabile informatico:

https://www. lamacinaonlus.it

https://www.lamacinaonluseditore.it

https://www.lamacinamagazine.it   (già operativo)

E’ nostra volontà conseguire sempre migliori risultati verso i nostri interlocutori e stakeholder istituzionali e, ritengo, che quanto attuato ne sia una forte testimonianza.

 

Concorso L’Arte della parola

La valutazione delle opere da parte della commissione è in fase conclusiva e confermiamo che

la premiazione avverrà venerdi 19 maggio presso il Barnum Seminteatro      

in Via Adelaide Bono Cairoli n. 3 – Roma – dalle ore 16,00

Vi ringrazio per l’attenzione ed invio un cordiale saluto

La Macina Onlus

Il presidente

Piero Casoli