Credito d’imposta per investimenti in pubblicità-La Macina Magazine

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Con l’art. 57/bis contenuto nel D.L. n. 50 del 24/04/2017, convertito dalla Legge n. 96 del 21/06/2017 – con modificazioni – sono stati introdotti importanti agevolazioni di natura fiscale, sotto forma di credito d’imposta, sugli investimenti pubblicitari incrementali effettuati sulla stampa anche on-line.

Il D.L. n. 148 del 16/10/2017 all’art. 4 ha definito per l’anno 2018 l’importo delle risorse destinate a questo beneficio:

Credito d’imposta per investimenti in pubblicità-La Macina Magazine

50 milioni di Euro di cui 20 per gli investimenti già effettuati nel secondo semestre 2017 e 30 per gli investimenti che si effettuano nel 2018.

12,5 milioni di Euro sono riservati agli investimenti sulle emittenti radio televisive per il 2018

Queste scarne ma significative cifre indicano quale importanza e capacità di penetrazione della stampa on line, presso la collettività, viene attribuita dalle Istituzioni.

Credito d’imposta per investimenti in pubblicità-La Macina Magazine

Entrando nel merito si sottolinea la presenza di un fondamentale vincolo di base che consente di accedere al godimento dei benefici fiscali che la Legge concede e cioè che la testata sia registrata presso il Tribunale competente nella Sezione Stampa.

Non viene riconosciuto alcun beneficio se l’investimento pubblicitario viene effettuato su testate, blog, pagine, articoli che non rispettano il suddetto vincolo.

Per completezza di informazioni segnaliamo che il Consiglio di Stato, il 16/05/2018, ha firmato il Regolamento completo delle procedure attuative ed è in corso di registrazione presso la Corte dei Conti per essere pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale.

Credito d’imposta per investimenti in pubblicità-La Macina Magazine

Chi può beneficiare del credito d’imposta?

I titolari di reddito d’impresa o lavoro autonomo

In quale misura?

Il 75% del valore incrementale che, nel caso di microimprese, piccole e medie imprese, start-up innovative (per innovative vedi art. 25 D.L. 18/10/2012 n. 179 e Legge  17/12/2012 n. 221) può raggiungere il 90%

Nel caso in cui il credito d’imposta globalmente richiesto sia superiore alla dotazione economica stanziata (50 milioni di Euro) si procederà ad una ripartizione e liquidazione in percentuale tra i richiedenti aventi diritto.

Credito d’imposta per investimenti in pubblicità-La Macina Magazine

Il nostro giornale, La Macina Magazine, è registrato al Tribunale di Roma – Sezione Stampa – al n. 47/2015 del 23/03/2015

http://https://www.lamacinamagazine.it/

e può programmare, insieme a voi, una incisiva campagna pubblicitaria con apposizione del vostro logo sulla Home Page della nostra testata, articoli giornalistici, interviste, foto, video non solo sugli usuali Social ma anche su testate italiane ed estere con cui abbiamo reciprocità di collaborazione.

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Investire il proprio denaro è una cosa seria, non sprecarlo.

 

Andrea Camilleri

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Scrive Andrea Camilleri nei suoi doverosi ringraziamenti di pag. 291 di quest’ultimo episodio che vede protagonista il commissario Montalbano, che “La rete di protezione” è il suo primo racconto in cui la storia non è stata scritta di suo pugno ma l’ha dettata nel 2015 a Valentina che ringrazia “per l’aiuto che lei sa”.
All’età di novantadue anni, il più conosciuto e prestigioso degli scrittori italiani viventi, dimostra delle capacità straordinarie ed un talento narrativo sorprendente già solo per questo fatto: è cento volte più difficile raccontarla una storia che scriverla.
Ma questo lo sanno tutti coloro che scrivono e che raccontano.
La lettura dell’ultimo romanzo di Andrea Camilleri – in ordine di tempo perché è già pronto il prossimo episodio della serie Montalbano – proietta il lettore in una dimensione che spazia tra Vigàta e Kalmar, tra innamoramenti e tradimenti, tra seduzione e conformismo, tra gli anni duemila e gli anni cinquanta, tra omogeneità e diversità, tra integrazione e autismo, tra esilio narrato e solitudine vissuta, tra prepotenze adolescenziali e coraggiose ribellioni, tra superotto e DVD, tra “panza” e “presenza” e protocolli istituzionali, tra siculi pranzi saporiti e striminziti “fingherfud “ di nuova generazione.
Con un Pirandello che citato e chiamato a gran voce dalla narrazione, l’arricchisce di storia e letteratura con l’esplicito invito di leggere “Lontano”, la novella del premio Nobel 1934 per la letteratura, dalla quale, in una sorta di sceneggiatura non originale, è rubata con destrezza la storia filmica della produzione baltica ambientata a Vigàta.

Camilleri

Pirandello, geniale scrittore siciliano.
Andrea Camilleri, ma perché non ha ancora ricevuto il Nobel per la letteratura? L’associazione viene spontanea.
Con l’intrigante metafora sul tempo che inesorabile trascorre, richiamando “il pittori Mimmo Rotella che s’addivirtiva a mostrari il passari del tempo col decollage, scorticando dai mura locandine e avvisi vari”, e il lettore ignaro d’arti visive – immaginiamo – che lascia di botto la lettura per ghiri a vidiri cu’ è stu Mimmo Rotella su internetti.
Non si sa mai quanto Andrea Camilleri, nella superba arte del suo narrare siculo, si faccia gioco del lettore e quanto invece voglia comunicare qualcosa di meta-scritto, che vede solo chi ha occhi per vedere, e sentono solo orecchi che vogliono sentire.
Ma tutto questo rimarrà un vero mistero che forse solo Montalbano un giorno potrà svelarci per ricoprirlo subitaneamente dopo chiedendo scusa come al granchio del nostro romanzo.
Il fatto allora è che nel racconto de “La rete di protezione” i misteri e i delitti da disvelare e sui quali indagare, forse era meglio non cuitarli comu u cani chi dormi.
Scendere negli abissi dei ricordi sepolti è sempre un’operazione di grande coraggio e sagacia ma non sempre migliora la via di chi scopre cose che s’erano inabissate opportunamente; cose vecchie che è meglio lassari iri.
È forse questo il messaggio di quest’ultimo e bellissimo racconto di Andrea Camilleri?
Bisogna leggerlo per scoprirlo.
Ma sappia da subito il lettore che bisogna possedere occhi che vogliono vedere e orecchi che vogliono sentire.
Rendiamo omaggio al nostro immenso artista Andrea Camilleri.

La rete di protezione”, Ed. Sellerio, Palermo, 2017

Autore ANDREA GIOSTRA
https://www.facebook.com/andrea.giostra.37
https://www.facebook.com/andrea.giostra.31

L’Oscar della Danza

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Trapelano le prime informazioni, direi entusiasmanti, circa il programma su cui poggia il prestigioso evento L’Oscar della Danza che si svolgerà domenica 29 ottobre 2017 a Cinecittà World.

L’Oscar della Danza è il nuovo Concorso nazionale il cui principale e meritorio obiettivo consiste nel promuovere l’eccellenza del talento italiano nell’esecuzione della danza e la creatività, l’originalità della creazione coreografica.
Cosa dire dell’organizzazione?

Di primissimo piano, ricca di una esperienza artistica meritatamente conquistata, riconosciuta e consolidata non solo sui palcoscenici italiani ma anche mondiali.

Possiamo citare:

CINECITTA’ WORLD;

MAGIC ISLAND ENTERTAINMENT;

DANZASI;

LIKEG

e con la Direzione Artistica del Maestro Luciano Cannito.

luciano_cannito

 

SPETTACOLO DI DANZA DI MAGGIOR SUCCESSO
Il premio allo spettacolo di danza di maggior successo dell’anno sarà consegnato alCoreografo ed al Direttore della Compagnia di Danza che ha ottenuto il maggior incasso al botteghino sulla base inoppugnabile dei dati della S.I.A.E.
Il 29 ottobre saranno quindi presentate a Cinecittà World le buste con i nomi delle 3Compagnie con i migliori risultati di affluenza di pubblico ad uno spettacolo di danza (esclusi naturalmente i gala di danza e gli eventi speciali di raccolta fondi a scopi benefici) e sarà aperta la busta del vincitore dell’Oscar della Danza Italiana 2017.

NUOVI TALENTI
L’idea del concorso nasce invece dal principio che la danza è solo una, essa è libertà totale, gioia ed emozione.
Ogni stile non è che una delle infinite forme di espressione del corpo che si muove in armonia nello spazio e nella musica.
Un artista che danza in modo eccellente, sarà straordinario in qualsiasi stile.
Un talento della danza è un talento della danza, qualsiasi essa sia e L’Oscar della Danza vuole offrire opportunità, visibilità, potenziali e reali contatti di lavoro.

Per questo motivo in giuria saranno presenti non solo coreografi e personalità di eccellenza del mondo della danza ma, anche, registi televisivi e cinematografici, direttori di teatri, produttori e giornalisti.

PREMI
Di tutto rispetto, inusuali per il mondo dello spettacolo in genere e ciò lascia intendere quanta importanza riveste l’evento L’Oscar della Danza e – aspetto più importante – quanta fiducia viene riposta nell’eccellenza dei nostri artisti.

Sarà certamente una competizione ambiziosa ma tutti noi, in qualunque ruolo svolgiamo nel mondo della danza, sappiamo che inseguire il proprio sogno significa convivere con “lacrime e sangue”, rinunciare alle usuali distrazioni quotidiane, provare, provare ed ancora provare.

Sono quindi previsti i seguenti importanti Premi:

Primo premio assoluto contratto di lavoro Cinecittà World del valore di € 15.000

Primo premio assoluto migliore coreografia (gruppi) € 2.500
Primo premio assoluto miglior passo a due €. 800

Premi speciali: miglior coreografia televisiva €500
miglior coreografia ispirata ad un film €500
miglior coreografia musical € 500
– Primo, secondo e terzo premio per ogni categoria.
– Attestati di quarto e quinto classificato.
– Borse di studio al 100%.

Prendo a prestito delle significative parole di un nostro Maestro:

“La danza è passione che si trasforma in gioia vitale, sana, pura, libera.C’è qualcosa di così vero, ancestrale, istintivo…”

Spero non me ne voglia perchè è esattamente questa l’emozione che proveremo assistendo a L’Oscar della Danza.

La Porta

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La Porta

Un incisivo taglio ritmico e stilistico, coinvolgente ed avvincente, attento ai particolari, mai banale, un linguaggio per alcuni versi ricco di dotte venature che si intersecano con frammenti conviviali, eccellente la capacità di sussurrare l’incipit di una nuova storia a venire”.

Questa è la motivazione che la Commissione di valutazione delle opere partecipanti al Concorso Letterario L’Arte della parola ha dedicato al racconto breve dal titolo “La Porta” scritto da Franco Salvatore Grasso”.

L’autore è già presente nel panorama editoriale con gli altri suoi titoli “Il nuovo Faust” e “Seraphitus-Seraphita” che sono tratti, il primo, dal Faust di Johann Wolfang von Goethe mentre il secondo è liberamente tratto dal romanzo di Honorè de Balzac.

In questa nuova opera letteraria “La Porta”Franco si cimenta nel descrivere le complesse personalità di 3 altri personaggi, oltre a lui stesso, che si trovano inaspettatamente a convivere in un immenso appartamento immerso nel buio più fitto dal quale, però, non possono uscire.

L’autore svolge una accurata analisi dei “coinquilini” mettendo in luce i risvolti, talora oscuri, del loro essere: “Silvia è una gran bella ragazza, molto attraente, una moretta notevolmente sensuale dallo spirito ribelle; è lei la più indicata a gestire il nostro gruppo, dopo di me naturalmente, in virtù del suo temperamento determinato. Ho desiderato avere rapporti con lei, ne ho avuta anche l’occasione ma, non so per quale motivo, dopo i preliminari ero colto da insicurezza che mi faceva desistere dal finalizzare l’incontro”.

Franco Salvatore Grasso illustra il clima di tensione e di insofferenza che avvolge i personaggi forzatamente prigionieri della casa finchè: “si ode un persistente bussare alla porta e rimaniamo immobili, congelati a causa di un’ingiustificata paura mista a terrore; si sente di nuovo bussare all’uscio ed improvvisamente la porta si apre per consentire ad uno sconosciuto di entrare nella stanza” (vedremo poi che il suo nome è Gabriele, l’Arcangelo?)

Donna! (Gabriele rivolto a Silvia), come posso avere paura io? Ho già varcato la soglia e conosco tutta la realtà celata al di là dell’uscio! Quando sarete mondati da tutti i peccati insiti nelle vostre coscienze solo allora riterrò opportuno farvi varcare la soglia!

E’ da notare il crescendo emozionale che l’autore riesce ad illustrare così come, nel finale, viene portata in secondo piano la figura di Gabriele per lasciare il passo ad una nuova arrivata, Alessandra, che fa presagire  nuove esperienze e turbamenti psicologici tra i personaggi.

Per questo racconto breve, “La Porta” è stato conferito a Franco Salvatore Grasso il Premio Paolo Zilli.

Congratulazioni Franco Salvatore Grasso il racconto “La Porta” merita di essere pubblicato.

Concorso L’Arte della Parola

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Trasmettiamo la nostra comunicazione informativa riguardante l’assetto della nostra Associazione ed un aggiornamento del nostro Concorso L’Arte della Parola.

“Buongiorno

nella positiva ed opportuna ottica di armonizzare le attività della nostra Associazione vi informiamo che il Consiglio Direttivo ha deliberato, e registrato presso l’Agenzia delle Entrate, di:

Modificare la denominazione in La Macina Onlus;

Modificare la denominazione da Editore in La Macina Onlus Editore;

Consolidare il canale “media” con il giornale La Macina Magazine

la macina onlus

Conseguentemente, in questo recente periodo, sono state svolte tutte le operazioni di ordine fiscale, legale, editoriale e con le Istituzioni per attuare con la massima velocità possibile – ma senza subire alcuna disfunzione di ordine amministrativo – tutte le procedure per mantenere sempre e comunque operative le nostre attività.

Il nostro C.F. e P.IVA sono rimasti immutati;

Il nuovo IBAN dell’Associazione La Macina Onlus è il seguente  IT 42 H 03111 03255 000000003708

La nuova casella di posta è  lamacinaonlus@gmail.com (la vecchia con Libero è in disuso);

Abbiamo acquistato 3 nuovi domini dedicati sui quali sta lavorando il responsabile informatico:

https://www. lamacinaonlus.it

https://www.lamacinaonluseditore.it

https://www.lamacinamagazine.it   (già operativo)

E’ nostra volontà conseguire sempre migliori risultati verso i nostri interlocutori e stakeholder istituzionali e, ritengo, che quanto attuato ne sia una forte testimonianza.

 

Concorso L’Arte della parola

La valutazione delle opere da parte della commissione è in fase conclusiva e confermiamo che

la premiazione avverrà venerdi 19 maggio presso il Barnum Seminteatro      

in Via Adelaide Bono Cairoli n. 3 – Roma – dalle ore 16,00

Vi ringrazio per l’attenzione ed invio un cordiale saluto

La Macina Onlus

Il presidente

Piero Casoli

Angie: in scena la Compagnia degli Arti

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Gabriele Mazzucco torna a teatro con Angie: dopo Storia di mezzo, Il Fantasma della Garbatella, Il CatamaranoM’iscrivo ai terroristi, approda al Teatro Testaccio con questo  nuovo spettacolo, da lui scritto e diretto.

In scena, dal 9 al 12 febbraio, troviamo Andrea Alesio, Fabrizio Apolloni, Federica Orru’, Paola Raciti.

Lo spettacolo trae spunto da quella “maledizione” che nel corso dei decenni sembra essersi abbattuta su rockstar del calibro di Brian Jones, Jimmy Hendrix, Janis Joplin, Robert Johnson, Jim Morrison, Kurt Cobain, Amy Winehouse, tutti scomparsi a 27 anni in circostanze misteriose. Si è soliti usare, a tal proposito, l’espressione “Club of 27“.

In Angie questa maledizione è il frutto di un patto sottoscritto da Atena e Apollo: le vite delle famose icone musicali si intrecciano con le sorti del mondo, dei e semidei sono in lotta tra loro e le Muse, stanche di vedere le arti mortificate e il loro valore sminuito, hanno smesso di diffondere pace e amore attraverso la letteratura, la musica, la poesia, il canto, la danza.

Clio, Talia, Melpomene, Tersicore, Erato, Polimnia, Urania si sono “dimesse”, mentre Calliope, la più elegante e importante di tutte, è impazzita, andata completamente fuori di testa in seguito all’avvento dei social network. Unica e sola a difendere le forze del bene c’è Euterpe, ora chiamata Angie, interpretata da Fabrizio Apolloni. Il suo fedele aiutante è Aristeo, un lupo marsicano che ha abbandonato le sue sembianze (ma non il suo dialetto) diventando un semidio, interpretato da Andrea Alesio. Calliope è Federica Orru’ mentre Paola Raciti è Elisabetta, una ragazza attirata con l’inganno al centro della terra per salvare le sorti dell’umanità dall’attacco imminente e definitivo dei “Bobby Dylan”.

Chiaramente questo quadro surreale e fantastico, in cui si inseriscono divertenti momenti di comicità, è l’occasione per una riflessione sulla realtà quotidiana, oltre che sul nostro patrimonio musicale: e così, tra una Take me on degli a-ha e una Satisfaction dei Rolling Stones, Angie racconta con affetto e malinconia le storie di Brian, Robert, Kurt e Amy, narra dell’ultima serata a Venice Beach con Janis, Jim e Jimmy, prima che uno ad uno si togliessero la vita e scopriamo perché la prescelta è proprio Elisabetta.

Gabriele Mazzucco dipinge, con un sottofondo musicale rock, un affresco esilarante sulla società attuale, soffermandosi sull’eterna lotta tra il bene e il male che è dentro ogni essere umano e dentro ogni società, qualunque sia la sua epoca storica.