Pianeta terra; oggi 2 febbraio 2024. Buongiorno!

                                                                                                                            thI tennisti “italiani” recenti vincitori in Australia, ricevuti da Mattarella. Sembra che il presidente si sia rivolto agli atleti in francese; dal momento che per non pagare le tasse in Italia…risiedono tutti a Montecarlo!                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                Pianeta terra; oggi 2 febbraio 2024. Buongiorno!

Li hanno mandati a picchiare i portuali a Trieste; li hanno mandati nelle case a controllare in quanti erano a cena; li hanno mandati ad inseguire chi faceva la corsetta mattutina…. Ma li hanno mandati anche a morire con la siringata magica imposta per il bene di Pfizer!                                                                                                                                                                                                                                                                                               MALORI IMPROVVISI, LA STRAGE SILENZIOSA CONTINUA: MORTI 5 AGENTI DI POLIZIA IN 2 GIORNI

polizia5-750x430                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                         di Valentina Bennati per
comedonchisciotte.org 1 febbraio 2024

Continuano le morti per malori improvvisi anche tra le Forze dell’Ordine. In soli due soli giorni, il 25 e il 26 gennaio, sono deceduti cinque agenti di Polizia che vanno ad accrescere il numero di quella che inizia ad assumere i contorni di una vera e propria strage.
di strage incessante, purtroppo, si tratta.
Passa inosservata, ma inquieta profondamente e deve essere necessariamente oggetto di un’approfondita verifica da parte delle Autorità.

“Monitoraggio e comunicazione dati” chiede, infatti, a riguardo, il Sindacato Nazionale degli Appartenenti alla Polizia SNAP attraverso un comunicato inviato al Direttore Generale della Pubblica Sicurezza, Prefetto Vittorio Pisani, e al Ministero dell’Interno. “Si evidenzia un numero considerevole e preoccupante di decessi all’interno di una categoria particolare, per l’appunto le forze di Polizia, che rispetto alla collettività risultano essere indubbiamente sottoposte a dettagliati e maggiori controlli psicofisici sin dall’arruolamento” – si legge nel documento – “Il dato che stranisce ancor di più è che i decessi si stiano verificando anche tra giovani colleghi sportivi. A questo quadro dalle tinte fosche si soggiunge l’elevato numero di colleghi che lamentano, specie negli ultimi due anni, problemi a carico dell’apparato cardiovascolare, neurologico, motorio e respiratorio”.

Il Sindacato precisa di essere da tempo impegnato nel cercare di fare chiarezza su questa tematica (QUI e QUI alcuni precedenti comunicati pubblicati da CDC), ma evidenzia di riscontrare una sorta di “scarsa collaborazione” nell’ottenere dati esaustivi del fenomeno, a maggior ragione se si considera il fatto che “l’Amministrazione conosce il profilo sanitario per ogni poliziotto, essendo in capo ad ogni collega l’obbligo di comunicare, per ogni evento di malattia, sia la diagnosi che la prognosi” e se si tiene conto che “l’Amministrazione può procedere ai controlli sanitari del caso”.
In virtù di ciò SNAP avanza una richiesta specifica: conoscere il numero esatto dei poliziotti (non in quiescenza) deceduti nell’arco temporale di riferimento che va dal primo gennaio 2016 al 27 gennaio 2024, con il dato numerico suddiviso per annualità e per fasce di età e con la specificazione della causa di morte (malore improvviso, cause naturali, malattia, altre ragioni). Infine, chiede al Capo della Polizia, al Dipartimento di Pubblica Sicurezza del Ministero dell’Interno e all’Ufficio per le Relazioni Sindacali dello stesso Ministero, di fornire un sollecito riscontro.

C’è da dire che anche Antonio Porto, Segretario Nazionale di OSA Polizia, ha denunciato l’aumento esponenziale dei decessi per malore improvviso tra gli operatori della Polizia di Stato e la stessa tragica situazione – sempre nell’ambito di una puntata della trasmissione Fuori dal Coro – è stata evidenziata da Aldo Di Giacomo, Segretario Generale Sindacato Polizia Penitenziaria Osapp.
Il problema, dunque, è enorme e non può continuare a essere nascosto. Occorre fare velocemente chiarezza, non solo su quanto sta accadendo all’interno delle Forze dell’Ordine ma, in generale, nella popolazione tutta perché le reazioni avverse successive all’inoculazione dei prodotti anti Covid-19 (somministrati, obbligatoriamente o attraverso il ricatto del Green Pass, a miliardi di persone in tutto il mondo, nonché ai bambini e alle donne incinta) sono una drammatica realtà, anche se i danneggiati e i morti vengono il più delle volte ignorati e le notizie che li riguardano censurate dalla grande stampa nazionale.

A parte rarissime eccezioni, infatti, i programmi televisivi che hanno fatto mesi e mesi di martellanti campagne pubblicitarie a favore della vaccinazione, adesso evitano accuratamente di parlarne; tuttavia, il silenzio non annulla ciò che è: ci sono persone che, per essersi fidate, hanno sviluppato cardiopatie, neuropatie, tumori e tante, ancora più sfortunate, che sono state strappate all’affetto dei propri cari in modo improvviso e inaspettato.
In tutta questa tragedia, la cosa più vergognosa è che i vaccini anti-Covid sono definiti ancora oggi efficaci e sicuri e presentati come la soluzione migliore per contrastare il virus e, quel che è peggio, è che si insiste a far intendere che è bene vaccinare anche le persone fragili e i bambini.

La verità si può negare finché si vuole, e le richieste di chiarimenti possono anche continuare a rimanere inascoltate; tuttavia, lo scandalo – prima o poi – si paleserà in tutta la sua disarmante crudezza.
Sarà terribile.
Ma sempre meglio aprire gli occhi su un’orrenda realtà, per chi ancora non l’ha fatto, che continuare a vivere nella menzogna.

Elena Basile – “E’ chi non denuncia i crimini di Israele che favorisce l’antisemitismo”

Mi ero ripromessa di non personalizzare il dibattito, come avvenuto in passato, con Paolo Mieli e altre note voci del microcosmo mediatico, in quanto la difesa delle posizioni politiche ed etiche non deve essere contaminata da polemiche avvilenti. Ma non posso non rispondere all’editoriale di Mieli sul Corriere della Sera del 22 gennaio. Sono convinta che non otterrò risposte alle obiezioni razionali che pongo alle sue argomentazioni, ma spero che i lettori trarranno beneficio dallo smascheramento di alcune operazioni culturali di moda oggi.Il potere fragile nelle dittature risponde al dissenso con la violenza, quello forte e radicato delle democrazie si limita a oscurare il pensiero non in linea con la narrazione dominante. È quanto di comune accordo i media mainstream fanno nei confronti della sottoscritta. Capisco che Mieli abbia un particolare affetto e rispetto per la storia di Israele. È in buona compagnia. Molti altri sono i giornalisti in auge che, talvolta per rispetto reverenziale verso una lobby potente e talvolta per convinzione, illustrano al lettore le ragioni di Tel Aviv. Mieli in particolare, pur ammettendo che le critiche al governo di Benjamin Netanyahu e dei suoi predecessori sono libere, punta l’indice contro l’antisemitismo che traspare dalle manifestazioni pro-Palestina e contro chi farebbe paragoni indebiti tra Israele e il nazismo. Non ho mai visto un giornalista indignarsi contro chi accosta Putin a Hitler, anche se Putin in Ucraina non ha commesso gli orrori a cui assistiamo a Gaza.Premetto, a scanso di equivoci, che ho conosciuto l’intellighenzia ebraica in molti Paesi in cui ho servito a cominciare dall’Ungheria, dove ho avuto il privilegio di avere come interlocutore François Fejtö, convertitosi al cattolicesimo ma grande rappresentante della storia del popolo ebraico e del suo pensiero. Nutro una particolare ammirazione per la diaspora e le prime interpretazioni laiche del sionismo mi hanno trovato concorde. Condanno invece le interpretazioni messianiche del diritto degli ebrei alla terra promessa e le altre convinzioni irrazionali e di stampo religioso circa il popolo eletto che fanno a gara con la retorica statunitense relativa all’eccezionalismo degli Usa come potenza indispensabile.

L’antisemitismo ha avuto storicamente come bersaglio gli ebrei della diaspora, le loro usanze, la loro religione, le loro capacità commerciali, addirittura i loro tratti somatici. Oggi le manifestazioni pro-Palestina criticano le politiche di Netanyahu che sono contrarie al diritto umanitario e internazionale, realizzano crimini di guerra a Gaza, l’apartheid in Cisgiordania e sono sotto giudizio della Corte Internazionale di Giustizia Onu sull’ipotesi di intenti genocidi.

Non c’è ombra di antisemitismo. Quante volte è capitato anche a Mieli, nel criticare il nazismo, di fare riferimento ai tedeschi, senza per questo nutrire alcun intento razzista? L’operazione culturale portata avanti dalle élite asservite è costituita dalla delegittimazione delle critiche alle politiche criminali e di occupazione di Israele in Palestina, che vengono ipocritamente accusate di antisemitismo. La Germania, come Stato sconfitto nella Seconda guerra mondiale, è stata stigmatizzata per i crimini nazisti e il popolo tedesco ancora non si è liberato dal senso di colpa storico.

L’impunità che Mieli vorrebbe assicurare con la sua retorica a Israele non fa affatto bene alla comunità ebraica, i cui migliori rappresentanti hanno preso le distanze dalle spedizioni punitive realizzate ricorrentemente da Israele contro gli innocenti di Gaza. Di fronte ai massacri in corso, l’ipocrita trasformazione dell’oppressore in vittima che Mieli attua, richiamando a sproposito l’Olocausto e l’antisemitismo che poco hanno a che vedere con la strategia del governo israeliano, potrebbe alimentare un odio ingiustificato dei cittadini contro il popolo ebraico. La propaganda potrebbe fomentare fenomeni di rivalsa ingiustificata contro gli ebrei senza distinzioni, soprattutto da parte delle popolazioni arabe in Europa che fraternizzano con le vittime innocenti palestinesi. Chi vuole lottare contro l’antisemitismo deve pronunciare parole di giustizia e verità. L’Europa condanni i crimini di Israele, faccia rispettare il cessate i fuoco, sanzioni il terrorismo di Stato che è esecrabile come quello di Hamas. Questa sarebbe una politica a favore della comunità ebraica e contro i crimini di odio.

Immagini, caro Mieli, le invettive che le verrebbero naturali contro Hamas se stesse trucidando 10 mila bambini ebrei come quelle giustamente pronunciate il 7 ottobre con la strage di 1.300 ebrei israeliani. Dopo quel giorno, però, è stato Israele a uccidere 10 mila bambini palestinesi. I doppi standard creano risentimento e violenza cieca. Il mondo ne è pieno. Non fornisca al sonno della ragione anche il suo contributo.

Pianeta terra; oggi 2 febbraio 2024. Buongiorno!ultima modifica: 2024-02-02T03:39:06+01:00da GUATAMELA1

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