Rassegna stampa economica 2 settembre 2016
Borse, giustizia, sisma e auto. C’è un po’ di tutto nelle pagine dei quotidiani economici oggi. Vediamoli nella rassegna stampa del 2 settembre 2016.
Rassegna stampa: Milano Finanza
Cominciamo dal quotidiano dei mercati, Milano Finanza. L’apertura è dedicata al settore automobilistico: “Estate boom dell’auto. E per Fca di più”. Nell’occhiello si spiega che ad agosto le immatricolazioni sono cresciute del 20%. Nel complesso sono state vendute 71.500 vetture, con un saldo da inizio anno che segna +17%, ovvero 1,25 milioni di veicoli. Per Fiat la performance nel mese scorso ha portato la quota mercato a un passo dal 29%.
Di taglio una notizia sulle telecomunicazioni: “Dalla Commissione Ue via libera a Wind-3. Intanto Telecom risponde con maxi-piano sui ricavi”.
Rassegna stampa: Il Sole 24 Ore
Attenzione puntata sulla crisi economica. Il sole 24 Ore riporta la notizia che si avvicina l’intesa tra le parti sociali riguardo agli ammortizzatori. C’è stata una proposta congiunta al governo infatti. Prevede formazione e sussidi per gestire le ristrutturazioni.
Di taglio anche qui la notizia del via libera a Wind-3, sia pure condizionato dalla UE. Si spiega: prima dovranno entrare nel mercato anche i francesi di Iliad.
Di spalla una notizia di Borsa. Wall Street ieri è stata la zavorra delle piazze europee. Il dato negativo sulle imprese USA ad agosto ha infatti rallentato le borse che pure erano partite forte. Si salvano i bancari che continuano a marciare.
Di taglio basso una notizia politica, relativa alla situazione di Roma. Nella Capitale c’è stata un’ondata di dimissioni che ha coinvolto anche i vertici di due aziende chiave: Atac e Ama. Questo sta creando tensione nel movimenti 5 stelle.
Rassegna stampa: Italia Oggi
Completamente diverso l’approccio di Italia Oggi, che apre con una notizia di stampo forense. Tutti gli elenchi degli avvocati saranno messi presto in rete e potranno dialogare
tra loro. Le informazioni saranno omogenee su tutto il territorio nazionale.
Una finestra pone invece un quesito provocatorio: Apple paga in tasse solo lo 0,005% del suo utile mentre un metalmeccanico il 16%. «Camusso che dice?», è la domanda del quotidiano.