BCE intimorita dal bitcoin. Chieste regole severe per limitarlo

La BCE comincia ad alzare il tiro nei confronti del bitcoin, che soltanto un po’ di tempo fa veniva liquidato come una “moneta regionale presente su Internet”. Lo snobbavano, ma adesso lo temono o comunque lo guardano con un certo rispetto. E tutto quello che le banche guardano con attenzione, generalmente finiscono per colpirlo perché è pericoloso.

La BCE chiede un viro di vite sul bitcoin

bce-bitcoinEcco allora che la banca centrale guidata da Mario Draghi, lunedì scorso ha inviato a Bruxelles un parere legale nel quale si invita a non consigliare l’uso delle valute virtuali (il bitcoin appunto), perché non hanno valore di moneta. E c’è di più, secondo la BCE la Commissione europea dovrebbe adottare delle regole più stringenti per disciplinarne l’uso. Tradotto: per eliminarle o almeno limitarle molto.

Il motivo di questo auspicato giro di vite della BCE è semplice: più moneta virtuale gira, meno denaro vero sarebbe usato. E quindi i bilanci delle banche centrali riceverebbero un duro colpo, perdendo il controllo sull’offerta di moneta e quindi sul potere di influenzare i tassi di interesse.

Dopo che nei mesi scorsi grandi colossi della finanza hanno avviato dei progetti per sfruttare il blockchian (ci riferiamo a Ubs, Deutsche Bank, Santander e Bny Mellon), ovvero la tecnologia alla base del bitcoin, arriva anche questa presa di posizione della BCE. Che in sostanza non fa altro che dare maggior valore a quello che vuole colpire. Come si dice: molti nemici, molto onore.

BCE intimorita dal bitcoin. Chieste regole severe per limitarloultima modifica: 2016-10-21T15:50:46+02:00da nonsparei