Compensi alle compagnie telefoniche per i numeri “dona ora in beneficenza”. L’AgCom le richiama

Il pugno nello stomaco arriva forte, perché quando si lucra sulla beneficenza ti viene il voltastomaco. L’AgCom, ovvero il garante per le telecomunicazioni, ha richiamato le maggiori compagnie telefoniche Tim, Vodafone e Wind, perché il loro consorzio “Dono Per” chiede compensi alle Onlus per raccogliere fondi per finalità benefiche e umanitarie. Precisiamo: i fatti si riferiscono alle sole campagne ordinarie mentre per quelle urgenti (terremoto, alluvione) non c’è stata richiesta di compenso.

A quanto ammontano questi compensi

compensi per dona oraQuando una Onlus decide di attivare una campagna, il gestore telefonico produce un numero di 5 cifre che inizia con 455, attraverso il quale gli utenti possono donare fino a 2 euro mandando un sms oppure attraverso una telefonata. Quello che non si sapeva è che il consorzio chiede compensi pari al 2% (a partire da ottobre 2016) dei soldi donati, più Iva. Tradotto: la campagna frutta 2 milioni di euro, allora 40mila (+iva) vanno ai gestori. Una tariffa che le Onlus hanno definito “sproporzionata ed eticamente insostenibile”.

Il punto è che nel 2012 le stesse compagnie avevano firmato un Codice di Autoregolamentazione, impegnandosi a “devolvere integralmente e senza alcuna remunerazione” le somme regalate dagli italiani. Proprio sulla base di questo, il Garante per le comunicazioni ha deciso di richiamare Tim, Vodafone e Wind che danno vita al consorzio “Dona per”, affinchè rispettino il Codice di Autoregolamentazione del 2012.

L’AgCom ha fatto una sola apertura alle società telefoniche, riconoscendo loro che in futuro si potrebbe prevedere compensi per il servizio svolto, purché si tatti di cifre controllate, predeterminate e soprattutto che i gestori assicurino alle Onlus prestazioni efficienti e articolate.

Ci sono poi altre questioni sul tavolo, che comunque non c’entrano nulla con il problema in esame. Ad esempio, le Onlus vorrebbero conoscere il cognome e il numero di telefono della persona che ha donato i soldi, in modo da ricontattarle e chiedere “una sola volta” nuove donazioni. Oggi come oggi invece i nomi sono custoditi dalle sole società telefoniche, che in futuro dovrebbero inviare un sms al donatore con la richiesta di autorizzazione a futuri contatti. Inoltre le Onlus vorrebbero avere un numero “Dona ora” stabile e definitivo, mentre adesso il numero per donare varia ad ogni campagna di raccolta.

Compensi alle compagnie telefoniche per i numeri “dona ora in beneficenza”. L’AgCom le richiamaultima modifica: 2016-12-16T10:35:06+01:00da nonsparei

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