Debito pubblico, nuovo aumento in Italia nel mese di febbraio

Nei giorni scorsi Banca d’Italia ha fornito i nuovi numeri riguardanti l’ammontare del debito pubblico italiano. I dati relativi al mese di febbraio confermano la nuova crescita dell’importo, che ha superato i 2870 miliardi di euro. Tutto questo è frutto di un’ulteriore crescita di quasi 23 miliardi rispetto al mese di gennaio.

I numeri sul debito pubblico

Nel report “Finanza pubblica: fabbisogno e debito” che è stato pubblicato dalla nostra banca centrale, si evince che l’incremento ulteriore del debito pubblico è legato soprattutto al fabbisogno per complessivi 14,1 miliardi ed alla variazione delle disponibilità liquide del Tesoro per complessivi 8,6 miliardi. Ha inoltre contribuito anche l’effetto complessivo di scarti e premi alle emissioni e al rimborso, della rivalutazione di titoli indicizzati all’inflazione e della variazione di tassi di cambio per circa 0,3 miliardi di euro.

L’incremento del debito pubblico va ascritto pressoché integralmente alle amministrazioni centrali, perché quello relativo all’amministrazione locale e agli enti di previdenza invece registra una variazione nulla rispetto al mese precedente.

Altri dati sul debito pubblico

Per quanto riguarda la vita media residua del debito italiano, c’è stato un leggero aumento su base annua. Se nel mese di febbraio 2023 risultava 7,8 anni, a febbraio del 2024 la vita media è salita a 7,9 anni. Per quanto riguarda le entrate tributarie contabilizzate nel bilancio statale, il report evidenzia una crescita del 13,2%. L’importo è salito infatti a 39,4 miliardi di euro.

Chi detiene il nostro debito

Del totale complessivo del debito, Banca d’Italia detiene una quota che è leggermente calata rispetto al mese precedente. A gennaio infatti si attestava 24,23%, mentre a febbraio questa quota è scesa al 24%. Cresce di poco invece la quota di debito pubblico detenuto da soggetti non residenti. L’ultimo mese utile di rilevazione è stato gennaio, quando si è evidenziata una crescita al 27,9% rispetto al 27,6% precedenti. In capo ai soggetti residenti invece la quota di debito è cresciuta al 13,5 per cento, rispetto al 13,4% precedenti. Infine il debito detenuto da altre istituzioni finanziarie monetarie è sceso dal 22,7% al 22,9%.