Finanza, la guerra resta il driver principale. Dati macro da UE e Regno Unito

Anche nei prossimi giorni, gli occhi del mondo della finanza continueranno ad essere puntati su quello che succede in Ucraina.
Negli ultimi giorni qualche piccolo spiraglio di speranza si è fatto largo tra bombe e missili. Siamo comunque ancora molto lontani da una vera prospettiva di pace in Ucraina.

La guerra infonde volatilità nella finanza

Quello che è certo, è che sui mercati dell’alta finanza si continuerà a viaggiare all’insegna di una forte volatilità, che verrà alimentata dalle notizie che di volta in volta arriveranno dal fronte dei negoziati tra Kiev e Mosca.

I dati macro

Intanto si continua a guardare anche ai fattori più strettamente economici. Gli operatori della finanza hanno digerito una serie di meeting di banche centrali negli ultimi giorni, mentre nei prossimi saranno alcuni dati macroeconomici a catalizzare l’attenzione.

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Report dall’Europa

Spicca sicuramente l’indice flash PMI dell’Eurozona (purchasing managers index). I dati saranno importanti per valutare le conseguenze che il conflitto in Ucraina ha provocato sul sentiment dei consumatori e delle imprese, ma anche sulle aspettative di inflazione e crescita economica.
Gli operatori della finanza si aspettano di vedere delle ripercussioni, dopo la crescita del PMI che c’era stata prima dello scoppio del conflitto.

Lo Spring Statement del Regno Unito

Si guarderà con molto interesse anche allo Spring Statement del Regno Unito. Settimana scorsa la Banca d’Inghilterra ha deciso di effettuare una nuova stretta monetaria, alzando il tasso di interesse di altri 25 pb.
Lo Spring Statement alzerà invece il velo sulla politica fiscale del Regno Unito, che di sicuro andrà a incidere anche sui movimenti della Sterlina britannica, sulla quale molti stanno adottando una strategia trend following.

Altri effetti importanti dovrebbe averlo anche il rapporto sull’inflazione relativo al mese di febbraio. Gli analisti del mondo della Finanza si aspettano un ulteriore aumento.