Mercati finanziari, fari puntati sulla Cina e Jackson Hole
La questione cinese piomba sul tavolo dei banchieri centrali, che questa settimana si riuniscono a Jackson Hole. Sarà l’evento più atteso dai mercati finanziari, perché gli investitori vogliono capire come si svilupperanno le prossime mosse di FED, BCE e compagnia.
Cosa guarderanno i mercati finanziari
L’intervento di Jerome Powell sarà certamente il vero focus della settimana. Gli investitori cercheranno nel suo discorso un appiglio per avere un quadro più chiaro sulle prospettive economiche e sul futuro percorso dei tassi di interesse. Al momento i mercati finanziari vedono una probabilità dell’89% che la Fed mantenga i tassi ai livelli attuali nella riunione di settembre. Ma le cose potrebbero cambiare.
Il discorso di Powell, in calendario per venerdì, arriva dopo il verbale del FOMC della scorsa settimana, che ha mostrato che la maggior parte dei funzionari della banca Usa è ancora preoccupata per i rischi al rialzo dell’inflazione, indicando che non possono essere esclusi ulteriori aumenti dei tassi.
Se verrà confermata questa prospettiva, il dollaro ne potrebbe uscire rafforzato. L’indice del biglietto verde viaggia attorno quota 103, sui massimi di circa due mesi e con gli indicatori forex affidabili che lo danno come forte.
La Cina spaventa di nuovo il mondo
Anche se i fari dei mercati finanziari saranno accesi sul Wyoming, ci sono altri temi che interesseranno gli investitori. Primo fra tutti, l’ansia per il peggioramento della crisi immobiliare della Cina e il suo impatto sull’economia globale. Fattore che è già diventato un market maker del sentiment del mercato settimana scorsa, e che ha spinto la PBoC a tagliare i tassi LPR a 1 anno al minimo storico del 3,45%.
Dati macro
Poi ci sono i dati macro. Nella Eurozona e nel Regno Unito saranno rilasciati i dati PMI mercoledì, il che potrebbe fornire approfondimenti sul fatto che la BCE aumenterà di nuovo i tassi di interesse a settembre, e se la Banca d’Inghilterra opti per un aumento analogo. Entrambe le aree sono scivolate negli ultimi mesi, tra stagnazione nel settore dei servizi accoppiati con una contrazione nell’attività di produzione.
Altri dati in arrivo riguarderanno il PIL USA, le richieste di sussidi di disoccupazione USA e i verbali dell’incontro di politica monetaria della BCE. Inoltre i mercati finanziari aspettano le trimestrali di alcuni big, specialmente per i titoli legati all’intelligenza artificiale.