Lavoro, ancora poche donne nei CdA delle aziende quotate

Anche se il numero di donne che occupano posti di lavoro di rilievo all’interno delle aziende quotate sta crescendo, il numero di quelle che fanno parte dei consigli di amministrazione rimane basso rispetto alla presenza di colleghi maschi. Il divario si acuisce ulteriormente se guardiamo ai ruoli più apicali.

Donne dirigenza e lavoro

In base ai dati forniti dalla Consob, ossia la Commissione italiana che vigila sui mercati finanziari, il 43% degli incarichi nei consigli di amministrazione è occupato dalle donne, contro il 57% dei colleghi maschi. L’aumento deriva soprattutto dall’effetto delle cosiddette quote rosa del lavoro per effetto della legge Golfo-Mosca sull’equilibrio di genere negli organi sociali delle quotate. Se però l’attenzione si sposta sulla partecipazione di controllo, soltanto in 5 società su 210, ossia il 2%, le donne sono al comando.

Passi in avanti, ma non bastano

E’ fu di dubbio che dal 2010 in poi, ossia da quando è entrata in vigore la legge sul lavoro che disciplina le quote rosa, un miglioramento c’è stato. All’epoca infatti la partecipazione delle donne del CdA era appena al 7%, mentre oggi – come detto – è salita al 43%. Tuttavia è innegabile che, nonostante i progressi, rimangono ancora delle barriere invisibili che frenano l’ascesa delle donne nelle società quotate.
La stessa Consob sottolinea che circa il 40% (21 donne su 52 posizioni) delle posizioni organizzative complessive sono rivestite da donne, e in 4 particolare, il 58% (11 donne su 19 incarichi) degli incarichi apicali sono ricoperti dal genere femminile.

Conciliare vita privata e lavoro

Al di là della necessità di eliminare tutte le barriere che impediscono alle donne di raggiungere ruoli apicali nelle grandi aziende, c’è un tema più generale che riguarda la necessità di introdurre misure strutturali che consentano di conciliare i carichi familiari con il lavoro delle donne.
Servono misure importanti riguardo ai congedi, ai bonus asili nido, e a tutte le forme di sinergia che consentano di conciliare lavoro e incarichi manageriali.