134. il cuore di mio padre e l’universo

Ho preso un Sorso di Vita −
Vi dirò quanto l’ho pagato −
Precisamente un’esistenza −
Il prezzo di mercato, dicono.
M’hanno pesata, Granello per Granello −
Bilanciata Fibra con Fibra,
Poi m’han dato il valore del mio Essere −
Un solo Grammo di Cielo!
Emily Dickinson

Dalle macchine del pronto soccorso vedo per la prima volta il cuore di mio padre. Ho accompagnato il mio babbo tante altre volte, ma non avevo mai visto prima il suo “muscolo cardiaco”.Lo vedo battere e ne sento il suono, dalla macchina sembra provenire una musica moderna, molto ritmata. Ascolto il ritmo vitale di chi mi ha dato la vita e mi sembra che l’intero universo si renda chiaro, mentre altrettanto chiara mi appare la necessità di quello che con parola ignara chiamo mistero. Un cuore che batte da 92 anni e che ha racchiuso in sé tenerezze e affetti, protetti anche dalla dura scorza di una timidezza e dell’essere un uomo.
Per la prima volta vedo il cuore di mio padre, a lungo. In sottofondo le voci del pronto soccorso e i silenzi di chi aspetta, pazienti e parenti.
Batte instancabile quel cuore da cui sono nata.
Penso come sarebbe bello se tutti quanti avessimo la curiosità di conoscerci, il desiderio di amarci, la voglia tenace di portare con noi le vite che abbiamo conosciuto, conosciuto e non giudicato e disprezzato. Conoscerci uguali e diversi come stelle smaglianti di un unico cielo.
Il cuore di mio padre e l’universo. Ho detto a entrambi, sottovoce: “piacere di conoscerti, sono tua figlia”.
(19 febbraio 2017)

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134. il cuore di mio padre e l’universoultima modifica: 2019-10-11T23:58:05+02:00da mara.alunni