205. a un certo punto volli “vedere” la sua risata

Bozza. Manca la sedia. Immagine di riferimento femminile. Priva di qualsiasi intento desacralizzante e demitizzante. Risale al 2000. Ho sempre amato immaginare Maria nella sua quotidianità, e nella sua capacità di accettare l’impensabile e l’apparentemente impossibile. Il suo atto di fede la lega alle profondità radicali della vita e alle altezze della creatività, che lei dimostra essere accessibile. La immagino dinamica, immersa nel flusso vitale inestinguibile. Furono anni, quelli intorno al 2000, in cui provai a disegnarla in modi diversi dalle immagini che erano state costruite di lei.
Confesso che a 15 anni impostai una tela per raccontare l’Annunciazione: una Maria a mezzo busto, vista di spalle, col volto girato verso l’esterno della tela, un’espressione di stupore, la bocca semiaperta, gli occhi spalancati. Una Maria carnale, una donna di tipo mediterraneo, le avevo incorniciato il viso con folti capelli scuri un po’ scomposti dal movimento del girare la testa. Mi dispiace che dopo qualche anno buttai il quadro, se avessi conosciuto allora l’Annunciazione del Mochi non l’avrei fatto, mi sarei sentita meno “strana”.
Per tutta la vita ho riflettuto su questa Donna che era stata il riferimento femminile degli anni primi della mia formazione. A un certo punto volli “vedere” il suo sorriso, la sua risata. Fu l’inizio di un bel cammino.

Madonna con pattini

…e tutto soltanto perché
da piccola ho letto
l’odissea le favole la divina commedia e topolino
seduta sulle carte geografiche
distese in mezzo all’erba …

….forse….

Se sei una donna forte
proteggiti dalle bestie che vorranno nutrirsi del tuo cuore.
Usano tutti i travestimenti del carnevale della terra:
si vestono da sensi di colpa, da opportunità,
da prezzi che si devono pagare.
Non per illuminarsi con il tuo fuoco
ma per spegnere la passione
l’erudizione delle tue fantasie
Non perdere l’empatia, ma temi ciò che ti porta a negarti la parola,
a nascondere chi sei,
ciò che ti obbliga a essere remissiva
e ti promette un regno terrestre in cambio
di un sorriso compiacente.
Se sei una donna forte
preparati alla battaglia:
imparare a stare sola
a dormire nella più assoluta oscurità senza paura
che nessuno ti tiri una fune quando ruggisce la tormenta
a nuotare contro corrente.
Educati all’occupazione della riflessione e dell’intelletto.
Leggi, fai l’amore con te stessa, costruisci il tuo castello, circondalo di fossi profondi però fagli ampie porte e finestre.
E’ necessario che coltivi grandi amicizie
che coloro che ti circondano e ti amano sappiano chi sei,
che tu faccia un circolo di roghi e accenda al centro della tua stanza
una stufa sempre accesa dove si mantenga l’ardore dei tuoi sogni.
Se sei una donna forte proteggiti con parole e alberi
e invoca la memoria di donne antiche.
Fai sapere che sei un campo magnetico.
Proteggiti, però proteggiti per prima.
Costruisciti. Prenditi cura di te.
Apprezza il tuo potere.
Difendilo.
Fallo per te:
Te lo chiedo in nome di tutte noi.

Gioconda Belli

 

Dimmi che non mi renderai mai conformista,
né mi darai la felicità della rassegnazione,
ma la dolorosa felicità dei prescelti,
quelli capaci di intrappolare il mare e il cielo con gli occhi
e ospitare l’universo dentro il corpo.

Io ti vestirò di fango e ti nutrirò di terra
per farti conoscere il sapore di ventre del mondo.
Scriverò sul tuo corpo il testo delle mie poesie
affinché tu possa sentire il dolore della gestazione.

Verrai con me: faremo dell’ amore un rituale
e sarà un’esplosione ciascuno dei nostri gesti.
Non ci saranno mura a imprigionarci
né un tetto sopra le nostre teste.

Dimenticheremo la parola
e avremo il nostro proprio modo di capirci;
né i giorni, né le ore potranno catturarci
perché ci nasconderemo dal tempo tra la nebbia.

Cresceranno le città,
si estenderà l’umanità invadendo ogni cosa;
noi due saremo eterni,
perché ci sarà sempre nel mondo un luogo che ci protegga
e un pezzo di terra che ci nutra.

Gioconda Belli

 

E Dio mi fece donna,
con capelli lunghi,
occhi,
naso e bocca di donna.
Con curve
e pieghe
e dolci avvallamenti
e mi ha scavato dentro,
mi ha reso fabbrica di esseri umani.
Ha intessuto delicatamente i miei nervi
e bilanciato con cura
il numero dei miei ormoni.
Ha composto il mio sangue
e lo ha iniettato in me
perché irrigasse tutto il mio corpo;
nacquero così le idee,
i sogni,
l’istinto.
Tutto quel che ha creato soavemente
a colpi di mantice
e di trapano d’amore,
le mille e una cosa che mi fanno donna
ogni giorno
per cui mi alzo orgogliosa
tutte le mattine
e benedico il mio sesso.

Gioconda Belli

 

205. a un certo punto volli “vedere” la sua risataultima modifica: 2020-07-17T11:03:35+02:00da mara.alunni

4 pensieri riguardo “205. a un certo punto volli “vedere” la sua risata”

    1. 🙂 La bozza, pur essendo tale, aveva ed ha un titolo “Madonna con pattini”, forse è pop, e mi pace così. Prendiamo per vera, e anche verosimile, la Storia che narra di Lei, è una Storia interessante:una Donna che è stata capace di fare-accettare quello che ha fatto-accettato, altro che andare sui pattini!!! 🙂 Colleziono da sempre foto e immagini di quadri e statue di “Maria con Bambino”, e osservo incantata i piccoli gesti rappresentati tra i Due. Sarà per questo che, molto presto, sentii l’esigenza di immaginare questa Donna e questa Madre in modi un po’ meno statici, un po’ meno ieratici, un po’ meno composti, … che dire, Lui e Lei avranno giocato insieme qualche volta no? e quando Lei insegnava a Lui le prime paroline? e quando Gli dava consigli? e quando Lei cucinava, prendeva l’acqua, puliva la casa, quando mangiava … aveva le mestruazioni … si pettinava … si lavava … come camminava? … che voce aveva? cantava … guardava … tagliava le verdure … bisogna ricordarla la Vita, in tutti i suoi mirabili-minuti-piccoli-grandiosi gesti. Se non altro, perché in questa Storia, l’Onnipotente ha scelto proprio questa nostra vita umana per manifestarsi, ha scelto il “grembo” di una donna per trasferirsi dai Cieli su questa Terra ; e mica Gli mancavano altri modi, magari anche più spettacolari. E se l’Onnipotente ha scelto questa Via Molto Umana, perché poi questa stessa Via deve essere dimenticata, accantonata, cancellata? Certo, conoscendo la potenza delle immagini e delle narrazioni , so bene il perché di certe scelte fatte dalle Istituzioni: una Maria più ‘viva-vivace’ avrebbe fatto danno a … a? Che arroganza, se ci penso! L’Onnipotente scende in terra, si fa umano, e per ricordarlo, per renderlo nostro esempio, dagli umani viene rimesso nell’alto dei cieli, iconizzato e deumanizzato, ‘altarizzato’, ‘chiesizzato’, per poi dire contemporaneamente che è quello ciò che dobbiamo fare per e con le nostre vite, mah! …
      Di Lei amo pensare i suoi piccoli gesti: sull’altare può essere per molte donne irraggiungibile, ma se La pensiamo mentre cucinava nel momento in cui cuciniamo; se La pensiamo mentre metteva la tunichetta al suo Bambino mentre noi cambiamo il maglioncino al nostro bambino e alla nostra bambina; se La pensiamo mentre parlava con sua madre mentre noi parliamo con nostra madre; se La pensiamo mentre si confronta con l’uomo con cui viveva mentre noi ci confrontiamo con l’uomo con cui viviamo; se La pensiamo mentre ride mentre noi ridiamo, mentre abbraccia mentre noi abbracciamo; se La pensiamo prima che fosse posta sugli altari e nei quadri e nelle statue, probabilmente vediamo meglio com’è sacra la nostra piccola-immensa vita umana, e di conseguenza la Terra, Casa di tutte queste vite; probabilmente saremmo più capaci di intendere sacra e rispettare la nostra personale vita, le vite di ognuno, e il nostro pianeta …
      E’ interessante come ognuno di noi legga le cose, mi sa interessante e buffa la tua lettura della mia ‘Lady’, c’è sicuramente un pezzo della tua vita e con essa arricchisci la mia ‘bozza’ che, nel mio intento, non includeva quei riferimenti , e questo è il bello degli incontri 🙂
      Paolo Brosio? 🙂 🙂 🙂
      E se ci scandalizzassimo noi? 😉

      1. Sono completamente d’accordo sulla visione olistica che hai di Maria (Miriam ). Nella sua vita la grandezza dell’amore inonda qualsiasi aspetto al di là del registro religioso che si voglia o meno esercitare.
        Ho molto apprezzato la descrizione di questo rapporto madre-figlio nelle parole di Erri De Luca (“In nome della Madre”), che livella, annientandola, la differenza tra umano e divino che da sempre opera il canone tradizionale.
        Una figura soave.
        Buona giornata 🙂

        1. Non ho letto il libro che citi. Lo prendo, insieme agli altri in cui Erri De Luca riflette sulla relazione tra Dio e l’umanità, “Esodo/Nomi” e “Vita di Noè”. Grazie del suggerimento.
          Buona giornata a te, Salvo 🙂

I commenti sono chiusi