Difficile parlare di qualcosa che non so nemmeno, qualcosa che non riesco a vedere con i miei occhi, qualcosa che mi fa paura. So solo di non sapere nulla di me stesso e di tutto ciò che so, diventa inutile in mezzo a tanta futilità e tracce di qualcosa, che un giorno potrebbe essere considerato un personaggio.
Conservo nei miei ricordi tutto ciò che una volta vivevo e tutto ciò che una volta desideravo vivere. Opportunità, falsità, bugie, iniziano a far parte della mia routine. Ho paura di tutto ciò che mi circonda.
– Ehi, torna indietro! La mia vita è con te! – È così che mi sono riferito a quella persona, che mi ha preso il cuore promettendo di tornare un giorno.
Un giorno, un nuovo addio, perché tutto sembra essere difficile? Passo il muro che un tempo era un graffito di gioia, con lievi sfumature di splendore che infiamma i miei occhi verdi, e noto che i colori sbiadiscono, nient’altro è come prima. Il mondo è diventato grande per me, la solitudine di essere solo un altro nel mondo aveva iniziato a consumarmi a poco a poco. Comincio a piangere, inizio a chiedermi qual è il significato della vita? Sono solo un altro burattino in questo teatro di mostri manipolato dal capitalismo eloquente? Sono nato per essere uno in più tra tutti? .
Potrei non essere il differenziale per qualcuno, ma ciò che mi completa è ciò che non mi nutre, ciò che mi fa alzare è ciò che non potrei mai toccare. Mamma, padre, lasciami volare, lasciami seguire il percorso che qualcuno ha già tracciato per me, fammi provare che un giorno tornerò ancora al nido, ascoltando il tuo complimento e il grido del dovere compiuto.