9 settembre 2016 – Salmo 40

Dopo aver invocato lo Spirito Santo

Rileggiamo e preghiamo il testo:

LIBRO DEI SALMI – Salmo 40

1 Al maestro del coro. Di Davide. Salmo.
2 Ho sperato, ho sperato nel Signore,
ed egli su di me si è chinato,
ha dato ascolto al mio grido.
3 Mi ha tratto da un pozzo di acque tumultuose,
dal fango della palude;
ha stabilito i miei piedi sulla roccia,
ha reso sicuri i miei passi.
4 Mi ha messo sulla bocca un canto nuovo,
una lode al nostro Dio.
Molti vedranno e avranno timore
e confideranno nel Signore.
5 Beato l’uomo che ha posto la sua fiducia nel Signore
e non si volge verso chi segue gli idoli
né verso chi segue la menzogna.
6 Quante meraviglie hai fatto,
tu, Signore, mio Dio,
quanti progetti in nostro favore:
nessuno a te si può paragonare!
Se li voglio annunciare e proclamare,
sono troppi per essere contati.
7 Sacrificio e offerta non gradisci,
gli orecchi mi hai aperto,
non hai chiesto olocausto né sacrificio per il peccato.
8 Allora ho detto: «Ecco, io vengo.
Nel rotolo del libro su di me è scritto
9 di fare la tua volontà:
mio Dio, questo io desidero;
la tua legge è nel mio intimo».
10 Ho annunciato la tua giustizia nella grande assemblea;
vedi: non tengo chiuse le labbra, Signore, tu lo sai.
11 Non ho nascosto la tua giustizia dentro il mio cuore,
la tua verità e la tua salvezza ho proclamato.
Non ho celato il tuo amore
e la tua fedeltà alla grande assemblea.
12 Non rifiutarmi, Signore, la tua misericordia;
il tuo amore e la tua fedeltà mi proteggano sempre,
13 perché mi circondano mali senza numero,
le mie colpe mi opprimono e non riesco più a vedere:
sono più dei capelli del mio capo,
il mio cuore viene meno.
14 Dégnati, Signore, di liberarmi;
Signore, vieni presto in mio aiuto.
15 Siano svergognati e confusi
quanti cercano di togliermi la vita.
Retrocedano, coperti d’infamia,
quanti godono della mia rovina.
16 Se ne tornino indietro pieni di vergogna
quelli che mi dicono: «Ti sta bene!».
17 Esultino e gioiscano in te
quelli che ti cercano;
dicano sempre: «Il Signore è grande!»
quelli che amano la tua salvezza.
18 Ma io sono povero e bisognoso:
di me ha cura il Signore.
Tu sei mio aiuto e mio liberatore:
mio Dio, non tardare.


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L’anima è inquieta alla ricerca del volto del Padre,

la distanza che si è stabilità a causa del peccato originale

è stata pian piano colmata da una parte dalla ricerca dell’uomo di tornare al Padre

e dall’altra dalla volontà del Padre di riabbracciarci “chinandosi” verso noi piccoli.

Incarnando la nostra natura umana.

Il peccato ci aveva condotto a luoghi di ansia per l’anima,

a luoghi in cui l’anima tende ad affondare come fosse nel fango

perché tutto ciò che è della terra ci appare subito precario…

non è capace di sostenere nessuno dei nostri pensieri…

non riesce a spiegarci nulla ciò che proviene dalla terra!

Non è sufficiente e nonostante tutto…

come una palude le cose della terra ci costringono a far parte di loro…

come fossimo in sabbie mobili a volte ne veniamo proprio inghiottiti!

Ecco perché l’anima del credente se ne allontana…

cerca suolo roccioso per camminare “sopra” alle cose terrene senza esserne mai catturati.

Il Padre stesso e l’amicizia con lui si fonda sulla roccia e rende sicuri i passi.

Ogni distrazione terrena, ogni adorazione per ciò che è terreno è ingannevole, è inconcludente, è insoddisfacente.

Non occorre fare sacrifici come alcuni popoli hanno fatto sui loro altari…

tu hai aperto le nostre orecchie all’ascolto della tua Parola,

all’amore per la legge che tu nei secoli hai insegnato e donato a tutti per la salvezza.

La tua Parola che hai incarnato è scritta su di me, nel nostro corpo!

Della tua Parola si riempia la terra attraverso la tua Santa Chiesa.

Non sacrifici nostri sull’altare…

perché tu stesso ti sei offerto come sacrificio per noi, come un agnello,

insegnandoci questa via di amore infinito per raggiungerti ed essere in unione con te,

in  “come-unione” con te.

Della tua misericordia non possiamo fare a meno

perché a causa delle colpe e dei peccati di cui ci macchiamo ogni giorno,

a causa dei mali che ci catturano e tendono ad “inghiottirci” nella palude delle cose terrene,

rischiamo continuamente di perderti di vista, di perdere cioè la fede stessa in te.

Intervenga il Padre nella mia vita perché io non venga catturato dai mali terreni.

Da chi attenta alla mia vita mi protegga il Padre con ogni potenza.  


Preghiera

Padre rendi sicuri i miei passi  

mano nella mano perchè non mi lasci prendere

dalle cose di questo mondo e non perda mai di vista la giusta Via.

aiutami ad entrare per la porta stretta anche se risulta più difficile.

Proteggimi da chi può allontanarmi da te.

Amen

9 settembre 2016 – Salmo 40ultima modifica: 2016-09-09T10:20:03+02:00da preghiamo_coi_salmi