24 Ottobre 2016 – Salmo 71

dopo aver invocato lo Spirito Santo

rileggiamo e preghiamo il testo:

LIBRO DEI SALMI – Salmo 71

1 In te, Signore, mi sono rifugiato,
mai sarò deluso.
2 Per la tua giustizia, liberami e difendimi,
tendi a me il tuo orecchio e salvami.
3 Sii tu la mia roccia,
una dimora sempre accessibile;
hai deciso di darmi salvezza:
davvero mia rupe e mia fortezza tu sei!
4 Mio Dio, liberami dalle mani del malvagio,
dal pugno dell’uomo violento e perverso.
5 Sei tu, mio Signore, la mia speranza,
la mia fiducia, Signore, fin dalla mia giovinezza.
6 Su di te mi appoggiai fin dal grembo materno,
dal seno di mia madre sei tu il mio sostegno:
a te la mia lode senza fine.
7 Per molti ero un prodigio,
ma eri tu il mio rifugio sicuro.
8 Della tua lode è piena la mia bocca:
tutto il giorno canto il tuo splendore.
9 Non gettarmi via nel tempo della vecchiaia,
non abbandonarmi quando declinano le mie forze.
10 Contro di me parlano i miei nemici,
coloro che mi spiano congiurano insieme
11 e dicono: «Dio lo ha abbandonato,
inseguitelo, prendetelo: nessuno lo libera!».
12 O Dio, da me non stare lontano:
Dio mio, vieni presto in mio aiuto.
13 Siano svergognati e annientati quanti mi accusano,
siano coperti di insulti e d’infamia
quanti cercano la mia rovina.
14 Io, invece, continuo a sperare;
moltiplicherò le tue lodi.
15 La mia bocca racconterà la tua giustizia,
ogni giorno la tua salvezza,
che io non so misurare.
16 Verrò a cantare le imprese del Signore Dio:
farò memoria della tua giustizia, di te solo.
17 Fin dalla giovinezza, o Dio, mi hai istruito
e oggi ancora proclamo le tue meraviglie.
18 Venuta la vecchiaia e i capelli bianchi,
o Dio, non abbandonarmi,
fino a che io annunci la tua potenza,
a tutte le generazioni le tue imprese.
19 La tua giustizia, Dio, è alta come il cielo.
Tu hai fatto cose grandi: chi è come te, o Dio?
20 Molte angosce e sventure mi hai fatto vedere:
tu mi darai ancora vita,
mi farai risalire dagli abissi della terra,
21 accrescerai il mio onore
e tornerai a consolarmi.
22 Allora io ti renderò grazie al suono dell’arpa,
per la tua fedeltà, o mio Dio,
a te canterò sulla cetra, o Santo d’Israele.
23 Cantando le tue lodi esulteranno le mie labbra
e la mia vita, che tu hai riscattato.
24 Allora la mia lingua tutto il giorno
mediterà la tua giustizia.
Sì, saranno svergognati e confusi
quelli che cercano la mia rovina.


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Un canto di lode e di ringraziamento dopo aver vinto il peccato,

dopo essersi riconciliato con il Padre

dopo aver constatato la misericordia del Padre.

E’ la gioia dopo aver constatato che per noi la casa del Padre è sempre aperta,

pronta a riaccoglierci anche quando ce ne siamo allontanati.

La gioia si prova nel vedere la festa e la serenità che viene vissuta nella casa del Padre

e che viene ad essere fonte delle nostre certezze,

viene a costituire la nostra vera forza

perché ci ridà sempre speranza e fiducia,

perché è capace in alcuni casi di riportarci indietro nel tempo

ci fa far memoria dei giorni lieti vissuti in precedenza,

ci riporta al visssuto prima dei nostri errori…

Ritornare alla casa del Padre ci riporta indietro a quando siamo stati battezzati

al giorno in cui siamo diventati suoi figli.

Il tempo scorre e gli anni passano,

il Padre è sempre pronto a perdonare

e con pazienza assiste al nostro invecchiare,

al nostro perdere le forze.

La preghiera si fa carico di questo trascorrere del tempo…

tra un timore che il Padre si stanchi delle nostre continue ricadute

oppure quando la nostra forza di convertirci sembra essersi affievolita.

Il Padre nel tempo non cambia il suo amore nei nostri confronti,

dobbiamo solo stare attenti a noi stessi

alla nostra capacità di ravvederci

ritrovare la buona volontà che è sempre in noi

e tornare indietro.

Quando da lui ci allontaniamo a causa delle nostre passioni e del nostro vivere nel peccato,

bisogna trovare la forza di convertirsi e voler ricominciare.

Bisogna saper trovare in noi stessi sempre quella forza di volontà che ogni figlio

può riscoprire nel momento in cui ci si rende conto dell’errore

quando tirando le somme e vista la tristezza che infonde lo stato di peccato

considerata la situazione di schiavitù di noi stessi che si prova

valutati i morsi della fame di spiritualità…

affamati della serenità dello spirito… 

Si riesce finalmente nuovamente a dire:

Mi ri-alzerò e tornerò alla casa del Padre…

per chiedere perdono e misericordia,

per ritrovare quel clima di festa e tranquillità che solo lì ho veramente vissuto

che ho sempre trovato quando sono tra le braccia del Padre.


Preghiera

Padre perdonami,

vivere una vita priva della tua parola,

priva delle buone opere verso tutti che sono ciò che mette vera allegria e gioia nel cuore,

mette solo angoscia e tristezza.

Fammi attento al tuo richiamo,

al tuo bussare alla mia porta.

Presto possa sempre riaprirti la porta del mio cuore,

presto possa lasciarti entrare

per vivere insieme i giorni terreni

questi giorni di prova che diventano giorni di festa

solo se vissuti con amore verso tutti.

Amen

24 Ottobre 2016 – Salmo 71ultima modifica: 2016-10-24T08:43:32+02:00da preghiamo_coi_salmi