26 ottobre 2016 – Salmo 73

dopo aver invocato lo Spirito Santo

rileggiamo e preghiamo il testo:

LIBRO DEI SALMI – Salmo 73

1 Salmo. Di Asaf.
Quanto è buono Dio con gli uomini retti,
Dio con i puri di cuore!
2 Ma io per poco non inciampavo,
quasi vacillavano i miei passi,
3 perché ho invidiato i prepotenti,
vedendo il successo dei malvagi.
4 Fino alla morte infatti non hanno sofferenze
e ben pasciuto è il loro ventre.
5 Non si trovano mai nell’affanno dei mortali
e non sono colpiti come gli altri uomini.
6 Dell’orgoglio si fanno una collana
e indossano come abito la violenza.
7 I loro occhi sporgono dal grasso,
dal loro cuore escono follie.
8 Scherniscono e parlano con malizia,
parlano dall’alto con prepotenza.
9 Aprono la loro bocca fino al cielo
e la loro lingua percorre la terra.
10 Perciò il loro popolo li segue
e beve la loro acqua in abbondanza.
11 E dicono: «Dio, come può saperlo?
L’Altissimo, come può conoscerlo?».
12 Ecco, così sono i malvagi:
sempre al sicuro, ammassano ricchezze.
13 Invano dunque ho conservato puro il mio cuore,
e ho lavato nell’innocenza le mie mani!
14 Perché sono colpito tutto il giorno
e fin dal mattino sono castigato?
15 Se avessi detto: «Parlerò come loro»,
avrei tradito la generazione dei tuoi figli.
16 Riflettevo per comprendere questo
ma fu una fatica ai miei occhi,
17 finché non entrai nel santuario di Dio
e compresi quale sarà la loro fine.
18 Ecco, li poni in luoghi scivolosi,
li fai cadere in rovina.
19 Sono distrutti in un istante!
Sono finiti, consumati dai terrori!
20 Come un sogno al risveglio, Signore,
così, quando sorgi, fai svanire la loro immagine.
21 Quando era amareggiato il mio cuore
e i miei reni trafitti dal dolore,
22 io ero insensato e non capivo,
stavo davanti a te come una bestia.
23 Ma io sono sempre con te:
tu mi hai preso per la mano destra.
24 Mi guiderai secondo i tuoi disegni
e poi mi accoglierai nella gloria.
25 Chi avrò per me nel cielo?
Con te non desidero nulla sulla terra.
26 Vengono meno la mia carne e il mio cuore;
ma Dio è roccia del mio cuore,
mia parte per sempre.
27 Ecco, si perderà chi da te si allontana;
tu distruggi chiunque ti è infedele.
28 Per me, il mio bene è stare vicino a Dio;
nel Signore Dio ho posto il mio rifugio,
per narrare tutte le tue opere.


invidia

Una delle tentazioni più frequenti è quella di convincersi che il Padre non sia giusto con chi gli è fedele.

Il problema è solo che siamo invidiosi.

Tornano in mente, per esempio, quelle indicazioni

che Gesù stesso metteva in evidenza…,

ad esempio: il ritorno a casa del figliol prodigo che se l’era spassata

e nonostante tutto godeva del perdono e della festa del bentornato….

dall’altra parte si assisste alla delusione e allo sconforto,

alla rabbia e al muso lungo del fratello…

perché ai suoi occhi ciò appariva ingiusto nei suoi confronti

visto che al contrario del fratello egli era rimasto sempre buono e fedele

ed era sempre rimasto nella casa del Padre. Cfr Luca (15,25-32)

“Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze;chiamò uno dei servi e gli domandò che cosa fosse tutto questo. Quello gli rispose: “Tuo fratello è qui e tuo padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo”. Egli si indignò, e non voleva entrare. Suo padre allora uscì a supplicarlo. Ma egli rispose a suo padre: “Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai disobbedito a un tuo comando, e tu non mi hai mai dato un capretto per far festa con i miei amici. Ma ora che è tornato questo tuo figlio, il quale ha divorato le tue sostanze con le prostitute, per lui hai ammazzato il vitello grasso”. Gli rispose il padre: “Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”.

Oppure le indicazioni che Gesù diede nel raccontare la parabola degli operai chiamati a lavorare nella vigna,

di quelli presi a giornata sin dall’inizi… e di quelli assoldati solo a fine giornata…Cfr Mt 20, 9-16

Quando arrivarono i primi, pensarono che avrebbero ricevuto di più. Ma anch’essi ricevettero ciascuno un denaro. Nel ritirarlo, però, mormoravano contro il padrone dicendo: “Questi ultimi hanno lavorato un’ora soltanto e li hai trattati come noi, che abbiamo sopportato il peso della giornata e il caldo”. Ma il padrone, rispondendo a uno di loro, disse: “Amico, io non ti faccio torto. Non hai forse concordato con me per un denaro? Prendi il tuo e vattene. Ma io voglio dare anche a quest’ultimo quanto a te: non posso fare delle mie cose quello che voglio? Oppure tu sei invidioso perché io sono buono?

Come si rinsavisce da questa invidia verso i fratelli che se la spassano?

o verso i fratelli che non lavorando quasi per nulla e ottengono lo stesso la salvezza eterna?

In questo salmo  (ma anche negli stessi brani del vangelo) leggiamo proprio questo…

il modo di pregare questo.

 “Quando era amareggiato il mio cuore
e i miei reni trafitti dal dolore,io ero insensato e non capivo, stavo davanti a te come una bestia.
Ma io sono sempre con te:
tu mi hai preso per la mano destra.
Mi guiderai secondo i tuoi disegni
e poi mi accoglierai nella gloria.”

Solo chi ha fatto l’esperienza della lontanza dal Padre sa quanto dolore e solitudine e vuoto nel cuore vi è in questa lontanza…

come ci si sente vuoti e come sembra vuota ed insignificante la vita…

a tal punto che molti iniziano a uccidere o a toglersi la vita…

non riconoscendole più alcun valore!

disoccupato

Al contrario il giusto e fedele che è rimasto vicino alla Chiesa, nella casa del Padre …si sente dire:

“Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo!”

e noi comprenderemo: Ma io sono sempre con te: tu mi hai preso per la mano destra!

Ed ancora…

Solo chi ha conosciuto il dolore,

la sofferenza,

la preoccupazione dovuta all’incertezza del trovare lavoro…

preoccupato

potrà comprendere fino in fondo come sia  giusto potersi sentire dire da chi ci ama come un Padre…

“coraggio!! anche tu adesso puoi lavorare!!  Anche tu finalmente puoi essere utile nella casa e partecipare alla gioia di stare tutti insieme… entra pure… hai dovuto attendere tanto… hai avuto paura di non farcela… hai avuto paura di non essere all’altezza del compito… qualcuno ti ha tenuto lontano….non importano le ragioni che ti hanno tenuto lontano… entra pure e otterrai lo stesso riconoscimento. “

Perché il Padre riconosce  questo sforzo!

riconosce questa prova!

apprezza la buona volontà, anche quando dovesse giungere solo alla fine

perché il Padre è Padre!

il Padre ha a cuore la vita del proprio figlio.

 


Preghiera

“Tardi ti ho amato,
bellezza così antica e così nuova,
tardi ti ho amato.
Tu eri dentro di me, e io fuori.
E là ti cercavo.
Deforme, mi gettavo
sulle belle forme delle tue creature.
Tu eri con me, ma io non ero con te.
Mi tenevano lontano da te
quelle creature che non esisterebbero
se non esistessero in te.
Mi hai chiamato,
e il tuo grido ha squarciato la mia sordità.
Hai mandato un baleno,
e il tuo splendore
ha dissipato la mia cecità.
Hai effuso il tuo profumo;
l’ho aspirato e ora anelo a te.
Ti ho gustato,
e ora ho fame e sete di te.
Mi hai toccato,
e ora ardo dal desiderio della tua pace.”

S. Agostino

26 ottobre 2016 – Salmo 73ultima modifica: 2016-10-26T09:47:52+02:00da preghiamo_coi_salmi