Questa è la conclusione raggiunta dai ricercatori psicosomatici tedeschi dell’Università di Tübingen. Per scoprire come i cibi grassi influenzano il nostro cervello, hanno fatto ubriacare dei volontari: metà ha ricevuto una semplice soluzione salata, l’altra – la stessa soluzione, ma contenente acidi grassi.
Poi il ai soggetti è stato dato ascoltare la musica – sia composizioni che evocano tristezza sia frammenti musicali che sono neutri nella colorazione emotiva. Si è scoperto che quei volontari che hanno ricevuto acidi grassi con la bevanda erano ben lungi dall’essere sensibili alla musica triste come l’altro gruppo.
Questo è diventato chiaro dai risultati della compilazione questionari e grazie allo studio dell’attività delle diverse aree del cervello “responsabili” della tristezza.
Allora cosa facciamo adesso: mangiamo patatine contro la malinconia autunnale? In effetti, puoi provare una mezza misura: tenere in bocca un prodotto grasso e poi sputarlo, ingannando così il corpo. Ma su questo, come facciamo
sembra che sia necessaria ancora più forza di volontà.