Contiamo insieme -9 al NATALE

 

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“Spandete, o cieli, la vostra rugiada

e dalle nubi scenda il Salvatore!

Non adirarti, Signore; non ricordarti più dei nostri peccati.

Ecco, la città del tempio è deserta,

è deserta Sion, è devastata Gerusalemme,

dimora della tua santità e della tua gloria,

ove i nostri padri hanno cantato le tue lodi.”

 (Antifona 16 dicembre novena di Natale)

 

 

Siamo testimoni di un grande evento: la nascita di Gesù! Oggi nell’ordinario della nostra vita, facciamo andare un pensiero al Cielo. Quant’è difficile a volte alzare lo sguardo ed è proprio per questo che Gesù scende. Scende nella mia storia, scende dalle nubi del cielo per fare diventare cielo le nubi del mio cuore. Sentiamoci abitati, sentiamo la vita scorre dentro di noi, è un grande giorno oggi! Le nostre lacrime, le nostre nubi sono diventate nel Signore rugiada e luogo di nascita.

Allora possiamo alzare lo sguardo e invocare:

Ti chiediamo Signore di nascere,

vieni presto e nasci!

Spalanca i cieli della nostra vita e vieni.

I nostri deserti diventeranno luogo

dove cantare le Tue lodi

e nel buio filtrerà la Tua luce.

Vieni Signore e nasci,

sarà un grande giorno oggi per Te, per noi.

( Shekinaheart Eremo del Cuore)

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Cosa siete andati a vedere?

 

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LITURGIA DELLA PAROLA   (clicca qui)

Prima lettura: Is 54,1-10

Salmo: Sal 29 (30)

Vangelo: Lc 7,24-30

 

“Che cosa siete andati a vedere?”. È la domanda che Gesù pone alle folle ma anche a noi. Andare a vedere è un movimento che può partire da una curiosità, da un’ invito, dalla fede, dalla speranza. Quali sono le motivazioni per cui si va a vedere qualcosa? Non importa! Ciò che conta è: che cosa hai visto? Come mai questa domanda? Perché sono svariati i modi con cui si può incontrare Dio, ma ciò che rimane, ciò che è significativo è l’incontro! E cosa potrà farmi sentire il Signore vicino? Il movimento, l’andare a vedere. In questo Natale il Signore desidera guidarti a vederlo, ti invita a non fermarti ai bordi di un presepe, di un Vangelo, di un incontro, ma di “allargare la tua tenda” e farlo diventare luogo dove a nascere sarà Lui e a rinascere sarai tu ovunque sei. Che ne dici? Proviamo a partire? Il viaggio non è lontano e la metà è la tua quotidianità, guardala con lo sguardo della dolce attesa perché sta nascendo in te colui che “è chiamato Dio di tutta la terra”.

 

“Vedere un Mondo in un granello di sabbia,

e un Cielo in un fiore selvatico,

tenere l’Infinito nel cavo della mano

e l’Eternità in un’ora”.

(William Blake)