Contiamo insieme -5 al NATALE

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O Chiave di Davide,

scettro della casa di Israele,

che apri, e nessuno può chiudere,

chiudi, e nessuno può aprire:

vieni, libera l’uomo prigioniero,

che giace nelle tenebre e nell’ombra di morte

  (Antifona 20 dicembre novena di Natale)

 

Gesù viene paragonato alla chiave. Egli è la chiave che ci apre la strada verso l’incontro con Dio. È una garanzia il fatto che Lui apra e nessuno può chiudere. Quando sentiamo il nostro cuore chiuso e ci sembra difficile proseguire il cammino, abbiamo un bambino che è la chiave per liberarci dalle nostre prigioni.

Il Signore non ci lascia nel buio, e dà alla luce un figlio, e in questa nascita è come se stessimo venendo alla luce anche noi. Siamo fatti per la luce, siamo fatti di luce, le nostre ombre fatte di paure, peccati, in Lui sono illuminati e liberati.

Egli è la chiave che illumina non per farci vedere i nostri sbagli, i nostri errori, ma per farci vedere il suo perdono, per farci vedere che anche attraverso di questi, venire alla luce è possibile.

Vieni chiave di Davide,

nasci e libera il nostro cuore

per l’incontro con Te.

 

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Partecipi di un segno

 

 

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LITURGIA DELLA PAROLA   (clicca qui)

Prima lettura: Is 7,10-14

Salmo: Sal 23 (24)

Vangelo: Lc 1,26-38

 

Sia la prima lettura che il Vangelo di oggi, ci parlano dell’iniziativa di Dio.

Da Dio Maria riceve l’annuncio dell’Angelo, da Dio sa di sua cugina Elisabetta ed è da Dio che riceve un dono: diventare la Madre di colui che verrà chiamato Figlio dell’altissimo. Una storia che ha tutti i tratti della nostra quotidianità: una città, una donna, un incontro, come mai? Perché anche la nostra storia è avvolta da un segno: Gesù stesso.

La nostra vita diventa parte di ciò che abbiamo appena ascoltato, perché siamo parte della storia di Dio; ed essendone parte come si interseca la vita di Elisabetta con quella di Maria, così anche la nostra si interseca con la loro. Come Maria ha detto di si a Dio, anche noi siamo invitati a fare del nostro quotidiano un si a Dio. E se dicessimo no cosa accadrebbe? Dio non smetterebbe mai di cercarci. Il Regno di Dio non ha fine proprio perché anche noi, nati anni dopo, possiamo sentirci partecipi di questo grandioso segno che è: l’incontro tra Dio e l’uomo. Dio e l’uomo non sono più distanti ma vicini e anche se adesso ti senti lontano, e ti sembra strano tutto quello che stai leggendo non importa, l’iniziativa di Dio è già in atto: è una promessa!