Il nostro prodigio

 

il nostro prodigio

 

 

VENERDÌ 30 SETTEMBRE 2022

SAN GIROLAMO, PRESBITERO E DOTTORE DELLA CHIESA – MEMORIA

LITURGIA DELLA PAROLA   (clicca qui)

Prima lettura: Gb 38,1.12-21; 40,3-5

Salmo: Sal 138 (139)

Vangelo: Lc 10,13-16

 

Quali sono i prodigi che il Signore ha compiuto nella nostra vita? In quella quotidianità a volte sempre uguale o con non poche difficoltà, riusciamo a vedere anche solo un gesto, un segno che possa essere il nostro prodigio mandato da Dio per avere sollievo? Oggi siamo chiamati a ricordarlo, perché esso rimanga vivo nel tempo e diventi parte della nostra storia.

La storia personale di ciascuno, per quanto unici, non è mai un fatto isolato, Gesù infatti parla di città, ovvero: molte persone che vivono in uno stesso luogo. Com’è possibile allora che il mio prodigio sia parte di altri e addirittura della città? Perché l’amore di Dio è il motore di tutto, di quel prodigio che da uno invade il cuore di molti. Per questo nel Vangelo Gesù dice: “chi ascolta voi ascolta me”, perché quell’amore ricevuto ci ha unito all’amore del Padre verso il Figlio, ed è lo stesso amore con cui il Padre ci ama.

Il vero prodigio è questo: scoprire che c’è un Amore precedente a me, al mio passato, presente e futuro, che niente potrà cambiare, il sigillo di questo amore è nel cuore del Figlio, il quale ci ha fatto il dono di poterlo vivere su questa terra e comunicarlo agli altri.

Ahimè o città e uomo che ti allontani da Dio, alla ricerca di una strada su cui tornare, Dio l’ha già tracciata per te, ti ha amato di un amore eterno, hai un posto nel Suo cuore da sempre, e qualunque cosa tu faccia non muterà mai, perché Dio non cambierà la Sua essenza, e la Sua essenza è l’amore.

“Signore,

donami un cuore capace di scoprirti

ogni giorno, ogni momento,

per vivere di quell’amore che mi hai preparato.

Mi hai amato da sempre,

cercandomi quando nelle profondità più buie

cercavo una luce, che non eri Tu.

Non mi hai lasciato solo,

mi hai accompagnato su quella strada,

affinché scoprissi che eri Tu la luce

capace di illuminare ogni cuore, dolore o fatica

e che eri già dentro di me”.

(Shekinaheart Eremo del Cuore)