Riceviamo oggi dalle parole di Gesù, prima di ascendere al cielo, un mandato universale: “Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura”. Ci affida il mondo, perché anche attraverso di noi passi l’opera della sua salvezza.
Quel “Dio e Padre di tutti, che è al di sopra di tutti, opera per mezzo di tutti ed è presente in tutti”, come afferma S. Paolo, è sempre stato con noi, e la sua presenza continua in ciascuno e in tutti, attraverso quei gesti di amore e di misericordia, che ci hanno fatto cogliere il significato del nostro vivere: ossia, vivere da salvati e perdonati. L’ascensione di Gesù al cielo, risiede proprio in questo riportare tutta l’umanità nella gloria di Dio, che è splendore di amore.
Sant’Agostino afferma: “Cristo, infatti, pur trovandosi lassù, resta ancora con noi. E noi, similmente, pur dimorando quaggiù, siamo già con lui”. Gesù è alla destra del Padre, cioè nell’atteggiamento di Colui al quale è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra, per ottenerci la salvezza. Gesù è il Salvatore, da qui deriva la nostra speranza e la nostra fiducia, tanto che possiamo contemplarci, nel suo cielo, ovvero nel suo amore, vicini a Dio, assunti in Dio anche noi, legati a Lui come i tralci alla vite. Allora questo “sparire” di Gesù dalla vista dei suoi discepoli, non lo allontana da nessuno di loro, ma permette di coglierlo presente in tutti i cuori e in quell’amore che abbraccia l’universo, per continuare la rivelazione dell’amore del Padre.