VENERDÌ DELLA XXII SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO PARI)
C’è una frase molto bella di Ireneo di Lione che ci aiuta a comprendere il vangelo di oggi: “Cristo ha portato ogni novità, portando sé stesso”.
Il cristianesimo non è un’ideologia, è un’esperienza da vivere in compagnia di Cristo. Dio che irrompe nella vita dell’uomo rigenerandolo ad una vita nuova: non solo quello che vive ora, perché Dio è infinito.
Se da una parte, il “nuovo” mette in gioco l’essenza umana che cerca sempre di superarsi, dall’altra si innesta la paura del cambiamento, di perdere certezze in quel “vecchio” conosciuto.
Gesù ci chiama a fare esperienza della sua vita, Lui è lo sposo che ci invita alle sue nozze, Lui veste a nuovo la nostra vecchia umanità, Lui è il vino della gioia infinita, lo Spirito che porta il futuro di Dio, perché al di là di ogni struttura o ideologia, c’è una vita da vivere nella festa di un amore che si dona per sempre.
“Signore,
faccio fatica a lasciare andare
le mie insicurezze
e le mie scelte digiunano di novità.
Tu sposo della mia vita,
dov’è la festa?
Insegnami a mangiare di quel Pane che mi rende nuovo.
Fai di me sul tuo altare
segno di vita per altri.
Insegnami a essere testimone
di qualcosa
dove antico e nuovo
si fondono insieme: l’amore, consegnato e spezzato,