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Come il vino nell’otre
02 LUGLIO 2022
SABATO DELLA XIII SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO PARI)
LITURGIA DELLA PAROLA (clicca qui)
Prima lettura: Am 9,11-15
Salmo: Sal 84 (85)
Vangelo: Mt 9,14-17
Il Signore oggi ci invita alla novità di vita: vino nuovo in otri nuovi!
Noi siamo gli otri riempiti dal vino che è Cristo. Ascoltando il Signore, possiamo davvero comprendere come Egli sia il vino nuovo.
Davanti a tanti preconcetti, alle nostre rigidità, Gesù ci viene incontro attraverso la novità della Sua Parola sempre attuale, ieri come oggi. A noi è chiesto di rinnovarci, di lasciarci plasmare da Lui stesso in otri nuovi e per fare questo dobbiamo fidarci di Dio.
È tempo di abbandonare le nostre paure, la percezione di essere soli, la fatica di accettarci così come siamo per lasciare spazio a Dio, che entra come una ventata di aria fresca nelle nostre vite.
Egli è qui per farci fare esperienza di un Dio creatore del cielo e della terra, che è Misericordia, è la Luce al nostro buio, è l’Amore di un Padre e soprattutto, desidera essere parte di noi, come il vino nell’otre.
Il Signore abita il nostro cuore, affinché ogni grido di aiuto, ogni lacrima ed ogni gioia, non sfugga mai dalla sua mano, e noi riempiti di questa nuova vita, possiamo essere suoi testimoni lungo la via che conduce alla strada di casa: il Suo cuore.
Una nuova conquista
LUNEDÌ 13 GIUGNO 2022
SANT’ANTONIO DI PADOVA,PRESBITERO E DOTTORE DELLA CHIESA – MEMORIA
LITURGIA DELLA PAROLA (clicca qui)
Prima lettura: 1Re 21,1b-16
Salmo: Sal 5
Vangelo:Mt 5,38-42
Oggi il Signore ci suggerisce che è possibile una reazione diversa, nuova inaspettata, proprio come quella che ha con noi in certe occasioni. Egli è in quel punto di unione tra la mente e l’azione, e si chiama cuore. Le reazioni umane che d’impulso ci fanno reagire, con Lui cedono il passo alla novità di una relazione che cambia le nostre prospettive, e ci dona la forza.
Un torto, una fatica, probabilmente non cambieranno, ma ciò che può cambiare è il nostro modo di guardarle, e se le reazioni continuano questa catena di sofferenza, l’invito è eliminarla. Spesso si pensa che per eliminare qualcosa che ci fa male, bisogna avere sentimenti negativi, ma a volte è proprio l’amore a toglierci quel dolore.
L’amore accoglie, abbraccia, perdona, soffre, offre e si piega, e chi più di Gesù fatto uomo può insegnarcelo? Colui che si china su di noi e ci lava i piedi, così che la nostra vita sia ripulita dal peccato e possa fiorire nuovamente.
Oggi è un nuovo giorno per scegliere la via del bene, nonostante il male, perché Egli è qui con te per ricominciare.
Scegliere è una nuova conquista, per alcuni un punto di arrivo, per altri un punto di partenza, ma dovunque siamo Dio è con noi, affinché ogni nostro dolore trovi in Lui la forza, l’amore ed il coraggio.
C’è una novità
LITURGIA DELLA PAROLA (clicca qui)
Prima lettura: At 19,1-8
Salmo: Sal 67 (68)
Vangelo: Gv 16,29-33
Con la gioia ancora nel cuore per la festa di ieri, il Vangelo di oggi sembra quasi smorzare questa felicità, ma non è così, leggiamo: “Nel mondo avete tribolazioni, ma abbiate coraggio: io ho vinto il mondo!”.
Il Signore non annuncia quello che accadrà, dice: “Nel mondo avete tribolazioni“, è un verbo al presente, esprime la Sua conoscenza di ciò che viviamo, con una novità: esortare a renderci consapevoli che Lui ha vinto il mondo. Le preoccupazioni, gli affanni, e tutto ciò che ci portiamo nel cuore, di questo tempo presente, sono già nel cuore di Dio.
L’invito è ad aver coraggio, e spesso ci vuole più coraggio a percorrere le stesse strade in novità di vita, che cambiare rotta, ma Gesù è quella novità nella nostra realtà.
Quando non sappiamo dove trarre la forza, Lui ci sta indicando in chi possiamo confidare. Egli è accanto per dare coraggio, lì in quella situazione dove pensiamo non ci sia nessuno. Lui non desidera lasciarci soli, vuole farci sentire il Suo amore e aiutarci a credere.
Probabilmente non cambieranno immediatamente le cose, ma riscopriremo in noi una nuova forza, che allontanerà quella sensazione di solitudine, per dare spazio a uno sguardo nuovo: quello delle piccole cose che donano sollievo e riposo al cuore.
Egli ha vinto il mondo, perché l’ultima parola nella vita non sia il dolore, ma l’amore, l’ultima risposta non sia il rifiuto o l’abbandono, ma la fede. La fede in Chi ci ha creato, la fiducia del cuore del Padre accanto ai Suoi figli.
Testimoni di una promessa
LITURGIA DELLA PAROLA (clicca qui)
Prima lettura: Gen 3,9-15.20
Salmo: Sal 97 (98)
Seconda lettura: Ef 1,3-6.11-12
Vangelo: Lc 1, 26-38
Oggi siamo davanti a uno dei vangeli più conosciuti al mondo. Fiumi d’inchiostro sono scesi dinanzi a questo testo. Confrontandoci con il brano sappiamo come prosegue, ed è chiaro chiederci: cosa puoi dirci di nuovo? La novità siamo noi che lo stiamo leggendo, la novità è il periodo di vita che stiamo vivendo. Il nostro quotidiano diventa testimone di qualcosa di grande, entriamo a fare parte di una promessa che Maria fa a Dio, ma fa anche a noi: ti garantisco una discendenza! È Grazie a Maria che noi: “in lui siamo stati fatti anche eredi, predestinati” (Ef 1,11). Noi, con il nostro quotidiano a volte lontano, noi che abbiamo letto questo testo milioni di volte, sentiamoci parte di un progetto di Dio che Egli aveva pensato per noi, che Maria ci rende possibile: una promessa lontana tanti anni fa, ma vicina a noi più del tempo presente.