Questione di cuore

questione di cuore

MARTEDÌ 06 FEBBRAIO 2024

SANTI PAOLO MIKY, PRESBITERO E COMPAGNI, MARTIRI – MEMORIA

“Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me”. Queste parole presenti nel Vangelo di oggi, esprimono bene il rammarico, il dispiacere del Signore nel vederci lontani.

Nel cammino della vita può capitarci di pensare che il Signore è lontano, che si è dimenticato di noi, ma la domanda che dobbiamo farci oggi è: potrebbe dire lo stesso anche Lui di noi?

Non si tratta solo di fare delle cose per Lui, con Lui, si tratta di metterci il cuore. Possiamo fare anche le cose più giuste e sante, ma se il nostro cuore non è presente, sono vane.

Cosa c’è dentro al tuo cuore? Affidalo a Dio. Lui che il tuo cuore tiene in mano dal tuo primo respiro, purificherà in te tutto ciò che pesa, affinché sia possibile l’unità tra il pregare e l’amare, tra il sopportare e l’aspettare. Affidati, fidati di Lui, perché anche se il tuo cuore ora fosse lontano, Lui non smetterà mai di amarti; mai il Suo cuore si chiuderà per te. Dio che ti ha creato è il primo ad amarti, perché ogni figlio è la sua “stella” più bella.

“Signore,

abbi cura del mio cuore,

abbine cura perché io non lo so fare.

A volte mi sento così solo,

non c’è per me conforto

Quanto vorrei sentire il Tuo amore!

Libera il mio cuore,

così che ogni gesto

sia una duplice espressione di amore:

Il Tuo per me, amore eterno,

il mio per Te ferito, ma ancora vivo,

così che ogni sguardo,

ogni incontro abbiano la luce di Te,

risplendano di Te, sempre.”(Shekinaheart eremo del cuore)

Un’ingiustizia

 

un'ingiustizia

 

30 LUGLIO 2022

SABATO DELLA XVII SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO PARI)

 

LITURGIA DELLA PAROLA     (clicca qui)

Prima lettura: Ger 26,11-16.24

Salmo: Sal 68 (69)

Vangelo: Mt 14,1-12

 

La prima cosa a venirci in mente dopo aver letto questo brano di Vangelo, e che è stata compiuta un’ingiustizia. Giovanni Battista muore, con lui si conclude l’era che aveva anticipato la venuta di Gesù. Quanto dolore avrà attraversato il cuore dei discepoli, come anche quello del Signore per l’accaduto.

Leggiamo nel testo, che i discepoli presero il cadavere, lo seppellirono e informarono Gesù; esso non è un dato irrilevante, dimostra una cura, una sacralità che trova il compimento proprio in Gesù. La Sua passione, morte e Risurrezione, daranno riscatto a tutte quelle ingiustizie compiute in terra prima di Lui, come a tutte quelle morti avvenute e che avverranno a causa del Suo nome.

Nessuna sofferenza, dolore e persino la colpa rimangono indifferenti dinanzi a Lui, tutta la Sua vita e la Sua Risurrezione ci parlano di come l’ingiustizia non è l’ultima parola. Senza arrivare alle condizioni estreme di Giovanni, anche il nostro quotidiano purtroppo, ha subito delle ingiustizie, ma è proprio Giovanni a suggerirci come affrontarle: in Dio, nella verità.

Gettiamo nel Suo cuore, capace di contenere tanto dolore, paura e angoscia, ogni dispiacere per trasformarlo.

Egli è presente per darci conforto in quella situazione ingiusta, in quella fatica, affinché possiamo attraversala con la stessa forza che ha avuto Giovanni e tanti uomini e donne di buona volontà: la forza di Dio.

“Signore,

oggi desidero solo chiederti tanta forza.

Ho bisogno del tuo sostegno,

per farne un punto di forza,

Aiutami affinché ogni dolore, paura e fatica

non sia più un blocco per arrivare a te,

ma un inizio.

E quell’ingiustizia affidata a te

divenuta preghiera,

segua la via della Tua giustizia

così da donarmi pace

e forza per poter soccorrere

chi accanto a me

ha smesso di sperare e credere

in un mondo migliore”.

(Shekinaheart Eremo del Cuore)