Amore

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 19 Settembre 2024

GIOVEDÌ DELLA XXIV SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO PARI)

L’amore compie ogni miracolo: ed ecco una donna peccatrice, una prostituta, con audacia raggiunge Gesù in casa di un fariseo e incurante dei presenti, senza proferire parole, si china ai suoi piedi, li bagna con le lacrime, li asciuga con i capelli, li bacia e li cosparge di profumo. Tutti gesti di tenerezza, di amore, ma c’è un Amore che le sta cambiando la vita. Gesù la lascia fare, vede in lei tutta la sofferenza, il dolore e l’amore che l’attraversa e il suo desiderio di rinascita più grande di tutto.

Come questa donna ha bisogno di essere amata e perdonata per i suoi peccati, cosi il fariseo, cosi noi, che giudichiamo a partire dalla nostra idea di giustizia, che vediamo prima il peccato e non consideriamo la sofferenza che ne deriva. È più facile giudicare che cominciare ad amare.

Gesù insegna che il perdono è riversato in abbondanza; questo non significa che si può peccare tanto il perdono aggiusta ogni cosa, significa che dobbiamo avere la consapevolezza di ricevere un dono d’amore immenso, dove amerà di più, chi è stato perdonato di più; allora la  vera conversione non consiste nel diventare più buoni, ma nel non temere questo Dio, perché mette sempre la persona al primo posto, il suo sguardo ridona dignità, non vede una peccatrice, vede una donna, una donna alla quale i suoi peccati le sono perdonati “perché ha molto amato”. Che ciascuno di noi possa incontrare Gesù con questo “biglietto da visita”: aver molto amato!

“Signore

ho bisogno di sentirmi amato da te,

ho bisogno della tua forza.

Ti amo Signore e lo sai,

perché vedi il mio cuore

più di me stesso.

Le mie ginocchia possono inchinarsi perché tu ti sei chinato su di me.

Le mie lacrime ora sono le tue,

il mio cuore anche.

Amami sempre

nonostante il mio peccato,

chinati, mi inchino anch’io.”

(Shekinaheart eremo del cuore)

Chinarsi

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04 Settembre 2024

MERCOLEDÌ DELLA XXII SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO PARI)

Oggi il Vangelo ci consegna un’immagine di tanta tenerezza

Gesù “Si china sopra di lei”, sulla suocera di Pietro; un gesto che richiama una cura materna. Qui prima di leggerci un miracolo, vediamo cura e attenzione, volontà di avvolgere con l’amore chi gli sta di fronte chi è malato, chi è debole.

Questa donna non solo si alza dal letto, ma si mette a servizio degli ospiti, segno che è guarita completamente. “Servire” è il verbo fondamentale, la suocera di Pietro serve il Signore della vita, che non è venuto per essere servito, ma per servire”. Servire è la prerogativa fondamentale di Dio, che è Amore.  L’amore è servizio per l’altro, non servirsi dell’altro. La nostra malattia è l’aspettarci che gli altri debbano fare qualcosa per noi, che tocca più agli altri che a me: l’egoismo si serve dell’altro.

Il miracolo che Gesù compie, è quello di strapparci dal nostro egoismo, per farci diventare veramente liberi, così da metterci a servizio gli uni degli altri con gesti di cura e di tenerezza, senza dover temere di apparire deboli. L’amore si mette a servire.

“Tu Dio,

dal cuore grande,

non ti risparmi nell’amore,

ti chini su di me,

sul mio dolore per guarirlo.

Aiutami a vederlo,

a sentirti accanto

proprio nel buio di me,

così che un giorno alzando lo sguardo veda di te, tutto l’amore che hai,

tutto l’amore che dai. “

(Shekinaheart eremo del cuore)

 

Chinati sul Suo petto

Chinati sul Suo petto

 

27 MAGGIO 2023

SABATO DELLA VII SETTIMANA DI PASQUA

LITURGIA DELLA PAROLA    (clicca qui)Prima lettura: At 28,16-20.30-31

Salmo: Sal 10 (11)

Vangelo: Gv 21,20-25

Siamo al termine del Vangelo di Giovanni, qui descritto come il “discepolo che Gesù amava, colui che nella cena si era chinato sul suo petto”.

Questa immagine ci rivela chi è il vero discepolo. Origene, un grande padre della chiesa, asseriva che tutto il Vangelo di Giovanni, lo si poteva capire solo appoggiando il capo sul petto di Gesù.

Come un figlio poggia il capo sul grembo del padre e della madre, così qui il discepolo si china sul petto di Gesù: il Figlio che ci rivela l’amore del Padre. Tutto il Vangelo narra l’amore del Padre per il Figlio e in Lui per tutti i figli, per il mondo.

Dio non lo abbiamo mai visto, ma il Figlio ci testimonia questo amore, amando ciascuno di noi, allora reclinare il nostro capo sul petto di Gesù, diventa la posizione migliore per comprendere la sua Parola. Chi sente e vive questo amore del Figlio, può capire l’amore del Padre, può capire Dio e alla sua luce, può capire l’uomo e la storia, e su tutto: la buona notizia di Dio, che salva il mondo.

Anche noi come Giovanni, il discepolo amato, desideriamo con tutto il cuore di essere simili a lui, costantemente rivolti al cuore di Gesù, per comprendere la grande tenerezza del suo immenso amore.

“Signore,

aiutami ad essere un po’ come Giovanni,

quello che ha sentito il Tuo cuore battere.

Egli ha visto l’amore crescere in sè,

ed alla fine ha fatto l’unica cosa davvero necessaria:

poggiare il cuore.

Anch’io oggi mi accosto al Tuo cuore,

affinché il mio, possa sentire la forza di quell’amore che a lungo ho cercato

e che finalmente ho trovato in Te.”

(Shekinaheart Eremo del cuore)