L’unica legge

 

l'unica legge

 

LUNEDÌ 08 AGOSTO 2022

SAN DOMENICO, PRESBITERO – MEMORIA

LITURGIA DELLA PAROLA    (clicca qui)

Prima lettura: Ez 1,2-5.24-28c

Salmo: Sal 148

Vangelo: Mt 17,22-27

 

Nella casa di Dio siamo figli liberi! È Gesù a spiegare quanto alta è la libertà di chi ha fatto della sua vita questa certezza. Egli paga la tassa per il tempio come tutti, perché non si difende o discute? Per evitare scandali, è scritto.

Si, affinché tutti capiscano che Gesù e i suoi non sono un’élite, ma fanno parte della gente che fa le cose quotidiane e ordinarie, comuni a tutti, come ad esempio pagare la tassa, poiché ciascuno di loro fa parte di quell’unico popolo.

Lo scandalo sarebbe stato non pagare, mettersi in una posizione “alta”, ma Gesù sceglie di abbassarsi alle leggi di re terreni, di scendere per farci risalire tutti accanto a sé e al Padre, e comprendere che non siamo solo un popolo, ma il popolo dei figli di Dio, la cui unica legge è quella dell’amore.

Se siamo liberi è per dono Suo che ha fatto della Sua libertà un’offerta, affinché nessuno fosse escluso da questa figliolanza. C’è dello straordinario in questo brano di Vangelo, Gesù manda Pietro a pescare un pesce dove all’interno vi è una moneta d’argento con cui pagare, segno della Provvidenza di Dio.

La moneta data al tempio, non sarà più per Pietro un tributo ai regnanti della terra, ma un dono ricevuto dalle mani del Padre, consegnato al tempio a nome di una libertà più grande.

Tutti noi siamo figli sotto il segno di una legge di amore e libertà, dinanzi a un Padre che non impone, ma dispone per noi un cammino in cui riconoscere a partire dalle piccole cose, dall’ordinarietà della vita, la straordinarietà di Dio.

“Signore,

insegnami a sentirmi Figlio di Dio

in ogni situazione,

affinché anche nelle difficoltà, io ricordi

che c’è un Padre in cui confidare.

Aiutami a vivere dell’unica legge che tu mi hai donato:

il comandamento dell’amore,

per scoprire quella libertà che in essa trova rifugio

e in cui io desidero esistere,

perché davvero per tutti

c’è un posto nel cuore di Dio”.

(Shekinaheart Eremo del Cuore)

 

 

Scelti e costituiti a portare frutto

 

Scelti e costituiti a portare frutto

 

 

LITURGIA DELLA PAROLA   (clicca qui)

Prima lettura: At 15,22-31

Salmo: Sal 56 (57)

Vangelo: Gv 15,12-17

 

“Io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga”.

Siamo scelti da Gesù, costituiti a portare frutto. In queste parole c’è tanta fiducia da parte del Signore per noi, Egli vede il bello e il buono che possiamo diventare.

C’è Qualcuno che ci conosce in profondità e nonostante le cadute, le incertezze, crede nelle nostre possibilità, perché Lui è il Dio delle possibilità! Se desideriamo essere amati e riconosciuti non per i nostri errori, questo desiderio in Gesù, diventa concretezza.

“Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando”.

In quel “se” c’è la svolta, poiché è implicito un ascolto previo, vuol dire aver passato del tempo, così da arrivare a capire quale amore abbiamo ricevuto, e a cui siamo chiamati. Partendo da quel “se”, è possibile comprendere tutti i “ma” della nostra vita, i dubbi, le perplessità, che nelle Sue Parole trovano rifugio e conforto.

Il Signore vuole per noi una vita in pienezza, dove riconoscere il comandamento dell’amore come il punto di partenza, per portare frutto gli uni per gli altri e vivere da amici, familiari con Dio.