Il coraggio di dire: ho paura

Il coraggio di dire: ho paura

22 APRILE 2023

SABATO DELLA II SETTIMANA DI PASQUA

LITURGIA DELLA PAROLA    (clicca qui)

Prima lettura: At 6,1-7

Salmo: Sal 32 (33)

Vangelo: Gv 6,16-21

Quel mare agitato che ci portiamo dentro, le nostre paure, i momenti di sconforto, in Gesù trovano un luogo sicuro. Il Signore camminando su quelle acque le attraversa, per venire incontro a noi e dirci di non avere paura.

Se un tempo il nostro avvenire era motivo di timore, ora Gesù è venuto rassicurarci con la Sua presenza. Non è facile, sicuramente il cuore tende a preoccuparsi come quello dei discepoli, ma Gesù tocca la barca, Egli è il punto fermo capace di portarci subito a riva.

Allora, affidiamo a Dio il nostro cuore, troviamo il coraggio di dirgli: “ho paura”, perché la via non è scappare da essa, ma affrontarla con Lui. Intraprendiamo la via del coraggio. Il nostro coraggio che ne ha viste e passate tante, ora può vivere di speranza, poiché ha gettato il suo cuore in Dio ed ha toccato la riva.

“Signore,

donami il coraggio di dire: ho paura.

Concedimi la forza

per affrontare il mare, la tempesta, quelle battaglie che a volte

rendono dura la mia giornata.

Oggi, la Tua parola mi viene incontro per donare una speranza:

con Te sono al sicuro.

Tu attraversi il mio mare e mi prendi per mano

ed io ritrovo il coraggio,

perché non sono solo e per quanto sia notte in me,

un nuovo giorno è sorto,

una luce è il Tuo volto

venuto a dirmi:

coraggio figlio con te, ci sono anch’io.”

(Shekinaheart Eremo del cuore)

 

 

Ma voi chi dite che io sia?

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16 FEBBRAIO 2023

GIOVEDÌ DELLA VI SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO DISPARI)

LITURGIA DELLA PAROLA    (clicca qui)

Prima lettura: Gn 9,1-13

Salmo: Sal 101 (102)

Vangelo: Mc 8,27-33

“Ma voi chi dite che io sia?”.

Una domanda diretta, chiara: chi è il Signore per te?

Un cammino che scende nella profondità del cuore per trovare la risposta. Gesù solitamente non domanda, spiega, questa volta chiede, affinché ciascuno possa trovare la propria risposta. Quante risposte ci sarebbero e questo dato ci fa comprendere come tale relazione sia personale, esclusiva, per ciascuno.

Chiediamoci: chi è il Signore per noi? Rovistiamo nella mente e nel cuore, perché la risposta ha li la sua dimora: in Dio stesso.

A volte, ci troviamo a dover lottare per vivere, eppure al di là di tutto, qualsiasi sarà il nome che li darai, Egli ci sarà per sempre, oltre una domanda, oltre una risposta, perché il Suo amore sostiene le parole non dette, ed opera in noi ogni momento, affinché un giorno ci rendiamo conto di quanto Lui era importante ed era lì da sempre

“Signore,

aiutami ad elevare il cuore

sino a Te.

Fa che possa dire

chi Tu sia non solo a parole,

ma con la concretezza della vita.

Sii Tu la mia forza.

Ogni giorno fa che ti riconosca,

perché so che il mio cuore è fatto per questo

e ti attende ad ogni battito”.

(Shekinaheart Eremo del cuore)

 

Dire “Padre”

 

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16 GIUGNO 2022

GIOVEDÌ DELLA XI SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO PARI)

 

LITURGIA DELLA PAROLA   (clicca qui)

Prima lettura: Sir 48,1-14 NV [gr. 48,1-14]

Salmo: Sal 96 (97)

Vangelo: Mt 6,7-15

 

“Voi dunque pregate così”.

Gesù ci suggerisce come pregare e la prima parola della preghiera comincia con: “Padre”.

Dinanzi a Lui, torniamo come bambini che non hanno ancora imparato a parlare, e sanno solo dire “mamma” o “papà”; ma quell’unica parola, scatena nel cuore del Padre, la gioia di aver sentito la voce del figlio.

Dio Padre è in attesa di sentirsi chiamare: “Padre” e che noi siamo desiderosi di vivere questa familiarità.

Dire “Padre” è richiamarci all’attenzione verso chi ci stiamo rivolgendo: Dio che ama e vuole per noi ogni bene. Dire “Padre” è destare il cuore di Dio di gioia. Dire “Padre” è imparare a pregare con un cuore da figli.

Quando non sappiamo cosa dire, e i pesi sono tanti, non cerchiamo parole preoccupandoci che siano adatte, ma seguiamo il consiglio di Gesù, e preghiamo rivolgendoci a Dio Padre.

Affidiamoci a Colui che sa davvero di cosa abbiamo bisogno, ed è accanto ai suoi Figli passo dopo passo, per non perdere la loro voce e far sentire la Sua forza.