“A chi posso paragonare questa generazione?”

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15 DICEMBRE 2023

VENERDÌ DELLA II SETTIMANA DI AVVENTO

“A chi posso paragonare questa generazione?”

Anche noi oggi non siamo molto diversi da quella generazione, facciamo fatica a leggere i segni della presenza Dio. Sembra che nulla possa smuovere le nostre coscienze, possa dare vita alla nostra fede. Ma Dio non vuole abbandonare l’uomo a se stesso, fa di tutto per incontrarlo e donargli una pienezza di vita.

La Sapienza di Dio non si ferma al rifiuto dell’uomo, alla non conoscenza, alla mancata coerenza, Egli desidera mostrare la sua grandezza mandando ciò che ha di più caro, donando se stesso, mandandoci suo Figlio, e in Lui un amore infinito. Solo l’amore può sciogliere la durezza dei cuori di pietra, sgretolarne la materia, colmarli del suo Spirito e trasformarli in cuori di carne, così che nessuno possa resistere davanti alla tenerezza di un piccolo bambino ed aprirsi a tanto amore. Un fanciullo avvolto in fasce in una mangiatoia, cambierà le sorti della storia, guarirà l’uomo dalle sue paure.

Andiamogli incontro, questo è tempo di grazia, non temiamo nulla, sarà Lui a guidarci sulla via della giustizia, della pace, della benevolenza, di quell’amore che lascia stupiti, che fa la grandezza del nostro cuore. Lasciamoci abitare da tanto amore così che non siamo più una generazione che rifiuta il dono di Dio, ma che annuncia le sue meraviglie. Una generazione capace di narrare all’altra le sue opere, di proclamare il ricordo di una bontà immensa (cfr. Sl. 144).

“Signore,

il Tuo volto

sciolga la durezza del mio cuore.

Fa che guardandoti

la mia vita cambi, si trasformi.

Dio, guarisci il mio cuore,

togli da me l’asprezza, la lamentela

ed ogni altra forma lontana da te.

Guidami ad essere come sei Tu,

così che nella bontà e misericordia,

permetta di far vivere chi incontro

e sarò più vivo anch’io,

perché da ogni peso mi avrai guarito

e in quella debolezza

ho sentito la Tua forza. “

(Shekinaheart eremo del cuore)

 

Di generazione in generazione

 

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LITURGIA DELLA PAROLA   (clicca qui)

Prima lettura: 1Sam 1,24-28

Salmo: 1Sam 2,1.4-8

Vangelo: Lc 1,46-55

 

“Di generazione in generazione la sua misericordia”, Maria ci da questa certezza: non esiste nessuno su questa terra che non possa ricevere la Sua misericordia.

Il bambino che da Lei nascerà ci garantisce che tutti i “se”, i “ma”, che mettiamo nella nostra vita possono lasciare lo spazio alla Misericordia. Essa non è solo perdono dei peccati, ma è l’Amore da cui si genera il perdono. Quando nella nostra vita ci sembra che in tutte le cose Dio non c’entri, quando non ci sentiamo capiti, ebbene, Dio è già lì con te. Hai davanti a te un Dio che si è fatto uomo per starti vicino, non ha escluso nulla nella sua umanità: la solitudine, il dolore, la tristezza, proprio perché tu non lo sentissi lontano quando ti senti così. Si è fatto uomo proprio perché tu non avessi solo un Dio da invocare, ma un Dio in cui confidare.

Egli nella sua Misericordia non solo ha intenzione di perdonarti, non è solo un atto di un momento, ma di una vita, di fare della tua vita un incontro con Dio che di generazione in generazione farà parte di te. Allora oggi dedica un momento della tua giornata, a pensare alla nascita di un Bambino che ha a che fare con la tua vita e vuole farne parte, perché in te possa vivere la misericordia di Dio.

 

 

Figli

 

 

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LITURGIA DELLA PAROLA   (clicca qui)

Prima lettura: Gn 49,2.8-10

Salmo: Sal 71 (72)

Vangelo: Mt 1,1-17

 

Aprendo la pagina del Vangelo di oggi troviamo un elenco di nomi, una genealogia che da Abramo arriva a Gesù. Una lunga lista in cui l’attenzione si concentra su un dettaglio comune: sono tutti figli. Gesù con la sua vita ci dice che siamo Figli di Dio, inserisce anche noi in questa genealogia. Ci immette nella storia dei figli di Dio, una storia fatti di errori, sbagli, ma anche di fede e di speranza e non solo, con Gesù “l’ultimo della lista”, il Dio dei nostri avi ha un volto: Gesù stesso.

Noi, la nuova generazione, siamo la generazione del Volto, siamo coloro che possono testimoniare che Dio ha un volto umano, possiamo dire che ci è vicino. A pochi giorni dal Natale, sentiamoci parte di questo grande giorno che segna anche la nostra storia e la riempie di una promessa. Per quanto la nostra storia sia fatta di fatiche e di sbagli, come di gioie e soddisfazioni, abbiamo alle nostre spalle una promessa che prende vita: sarai mio Figlio per sempre.

Ecco, oggi guarda alla tua storia e sentila riprendere vita, senti ciò che non avevi mai sentito ma che è da sempre: sei Figlio di Dio. I tuoi errori e sbagli sono perdonati, le tue paure e angosce hanno finalmente un volto in cui confidare. Dio che è tuo Padre, ha mandato suo Figlio affinché tu non ti sentissi abbandonato, ti ha donato un’eredità, affinché i tuoi figli e i figli dei tuoi figli, avessero un luogo speciale dove nascere: il cuore di Dio.

 

 

 

 

C’è sempre un MA

 

 

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LITURGIA DELLA PAROLA   (clicca qui)

Prima lettura:Is 48,17-19

Salmo: Sal 1

Vangelo: Mt 11,16-19

 

Oggi sentiamoci dire che nella vita c’è sempre un “MA”. Quando ci sembra di aver fatto tutto e sembra inutile, quando siamo sottoposti a una grande fatica, ricordiamoci che c’è sempre un “MA” che fa la differenza. Siamo la generazione che sa che è venuto Giovanni e poi Gesù, ma siamo anche la generazione che ha la possibilità di riconoscere in noi quest’opera. Celebriamo ogni anno il Natale, sentiamo parlare che Dio, il redentore viene a salvarci, ma questo volta mettiamoci un “MA”, ovvero: MA quest’ anno è venuto per me! Per me, sia che io faccia o no, viene per dare qualche “MA” alle nostre vite per dargli una svolta, una speranza, ha scelto di venire per non lasciarci vivere seduti in piazza, ma per farci vivere camminando in piedi. Per quanto ci sentiamo distanti da Dio egli ci riconosce, è Lui il nostro MA.