“…e quanti lo toccavano venivano salvati”

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LUNEDÌ 06 FEBBRAIO 2023

SANTI PAOLO MIKY, PRESBITERO E COMPAGNI, MARTIRI – MEMORIA

LITURGIA DELLA PAROLA    (clicca qui)

Prima lettura: Gn 1,1-19

Salmo: Sal 103 (104)

Vangelo: Mc 6,53-56

“…e quanti lo toccavano venivano salvati”.

È la promessa che il Signore ci fa nel Vangelo di oggi. Salvarci, aiutarci a vivere all’interno di questo cammino il meglio possibile, sostenerci nella sofferenza. Leggiamo come quanti andavano da Gesù per questo: per trovare sollievo.

La stanchezza del viaggio e le tribolazioni non erano di ostacolo, perché coloro che lo cercano, avevano visto in Lui qualcosa che non poteva più mancare: Egli stesso. È la fede di tanti questa, che attraverso la loro vita soffrono e offrono per il Vangelo, poiché sanno che Gesù ha ancora qualcosa da dire al nostro mondo, come ci ricorda la memoria liturgica di oggi dei santi Paolo Miky, presbitero e compagni martiri.

Sono passati tanti anni da quegli eventi, eppure, in noi c’è sempre un bisogno di salvezza, e quanti sforzi a volte ci sembra di dover fare. Oggi il Vangelo ci mostra come la salvezza cominci dal desiderio di essere toccati da Dio, dal credere che Lui ha da dire qualcosa in più alla nostra vita, siamo in cammino verso di Lui e Lui, non dimentichiamocelo cammina incontro a noi.

Coraggio, non perdiamo fiducia poiché il ristoro del Suo cuore è in noi, e quella scintilla che ci spinge, é già segno di qualcosa di nuovo che germoglia.

 “Signore,

donami la forza di camminare.

Fa che abbia il coraggio di credere

anche quando tutto sembra contrario.

Aiutami!

Sii Tu il motivo del mio cammino,

la certezza che Tu ci sei e

con Te accanto ce la farò.”

(Shekinaheart Eremo del cuore)

 

 

Una luce è sorta

una luce è sorta

22 GENNAIO 2023

III DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – ANNO A

LITURGIA DELLA PAROLA    (clicca qui)

Prima lettura: Is 8,23b-9,3

Salmo: Sal 26 (27)

Seconda lettura: 1 Cor 1,10-13.17

Vangelo: Mt 4,12-23

 

Una luce è sorta perché il regno dei cieli è vicino. Dio è venuto incontro all’uomo per dargli coraggio, affinché uscisse dall’oscurità e camminasse alla sua presenza. Dio da compimento sempre alle sue Parole, alle sue promessa e la Sua promessa attraverso l’invito alla conversione, è il rinnovare il nostro modo di accogliere la grandezza del suo amore.

Il regno di Dio lo si vive qui, nella misura in cui viviamo l’attesa della sua presenza, ovvero, il desiderio sempre acceso di incontrarlo in mille volti e in molti modi, e di riuscire a leggere le situazioni con una nuova luce, perché è Dio ad illuminare la nostra storia.

Attraverso questa rilettura, ciascuno scorge la propria storia di salvezza, poiché tocca profondamente oggi e non domani, l’essere dei salvati da Cristo.

Siamo amati da sempre, prima ancora che riuscissimo a comprendere cosa volesse dire la parola Amore. Ogni Suo atto aveva questo significato e in sé è implicita una chiamata ad essere tra noi fratelli, a compiere gesti che scaturiscono da questo amore, perché ogni promessa di bene si compia dal cielo e sulla terra.

“Signore,

entra nella mia terra, rinvigorisci la mia umanità.

Con il cuore ti imploro:

rinnova in me tutto ciò che non è di Dio,

affinché purificato dal Tuo amore

sia capace di togliere il fango, il dolore,

l’umiliazione che ha caratterizzato anche la mia storia,

ma che non ti ha fermato.

Anzi, Tu mi hai preso e ridonato una dignità,

non solo in virtù di una promessa, ma di una promessa d’amore,

che oggi mi fa sentire figlio accanto a Te”.

(Shekinaheart Eremo del cuore)

 

 

“Avvenga per me secondo la tua parola”.

 

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VENERDÌ 07 OTTOBRE 2022

BEATA VERGINE MARIA DEL ROSARIO – MEMORIA

 

LITURGIA DELLA PAROLA    (clicca qui)

Prima lettura: At 1,12-14

Salmo: Lc 1,46-55

Vangelo: Lc 1,26-38

“Avvenga per me secondo la tua parola”. Maria si fida del progetto di Dio!

In quel Si, dalla carica esponenziale, siamo compresi anche noi. Grazie a Maria possiamo sentirci in relazione con Dio, perché Egli ha preso un volto, si è fatto carne. Grazie a Lei la nostra umanità fragile è riconciliata, amata da un Figlio il cui amore non cesserà mai di esistere.

Gesù Figlio di Dio, lo è anche di Maria, una donna che ha molto amato e con la stessa determinazione di suo Figlio, ha proseguito il suo cammino fedele ad una promessa.

L’affermazione: “avvenga per me”, non è pronunciata solo una volta, ma durante tutto il corso della sua vita, quando Gesù cresceva, e fino alla Sua morte in croce, dove tutte le parole dell’angelo sembrano non esistere più. Eppure è l’esistenza di Maria stessa a far vivere quella promessa, grazie al suo esserci, grazie al nostro esserci, che possiamo vivere della promessa di Dio per noi.

Non dobbiamo temere, c’è un progetto più grande di amore per ciascuno e se l’amarezza o il dolore non ci permette di percepirlo, fidiamoci di Colei che si è fidata, ha creduto all’amore, e il suo Si, ha ricolmato di bene tutta la terra.

Affidiamo il nostro cuore a Maria da cui siamo custoditi ed amati, affinché dinanzi alle perplessità del tempo presente, Ella sia per noi come l’angelo pronto a rispondere: “non temere”.

“Maria,

ti affido il mio cuore.

Sto in silenzio,

per sentire la Tua consolazione,

cosi da tornare a sperare.

Insegnami a credere

che sono qui, perché un amore mi ha raggiunto.

Dio già mi amava

ed è per questo che è venuto da te,

perché un giorno,

tu mi avresti insegnato,

che sono parte di un progetto più grande

e il mio cuore forte della tua parola

ricominciasse a battere”.

(Shekinaheart Eremo del Cuore)

 

 

La nascita di Maria

 

La nascita di Maria

 

GIOVEDÌ 08 SETTEMBRE 2022

NATIVITÀ DELLA BEATA VERGINE MARIA – FESTA

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Prima lettura: Mic 5,1-4a oppure Rm 8,28-30

Salmo: Sal 12 (13)

Vangelo: Mt 1,1-16.18-23

 

Quello di Maria è un cammino di Luce.

Oggi di Lei si celebra la sua nascita, il suo essere venuta alla luce ed era già nella mente di Dio, che quella dolce neonata un giorno avrebbe concepito il Figlio di Dio.

Ella è stata un ponte tra la terra il cielo, illuminando i cuori di tutti noi cresciuti, che a volte ci dimentichiamo di essere parte della Sua luce. Abbiamo avuto bisogno di Maria, di una madre che ci donasse la possibilità di ritornare nonostante i nostri sbagli, a quella promessa originaria di un Dio che ci ama e ha cura di noi.

La nascita di Maria rappresenta la nostra rinascita, dove ogni cuore nel dolore o nella gioia possa affidarsi a Lei, confidare e pregare dinanzi a una Madre che ci ama e per ogni figlio che viene alla luce, Ella lo benedice, lo custodirà nel Suo cuore per sempre come fosse il primo giorno.

“Maria,

per Te la luce di Dio è stata la Tua forza,

illumina la mia vita.

Tienimi per mano e

fammi sentire vicino al cuore del Tuo figlio.

Rafforza la mia fede, consola il mio cuore

e donami la gioia di saperti accanto, o Madre.

La semplicità del focolare di Nazareth

sia anche la mia casa,

dove poter dire anch’io Si a Dio,

nelle piccole cose”.

(Shekinaheart Eremo del Cuore)

 

 

 

 

In quei talenti

in quei talenti

 

SABATO 27 AGOSTO 2022

SANTA MONICA – MEMORIA

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Prima lettura: 1Cor 1,26-31

Salmo: Sal 32 (33)

Vangelo: Mt 25,14-30

 

Nella parabola che il Signore racconta oggi, ci fa un dono immenso. Egli ci consegna “i suoi beni”, la sua ricchezza,  ovvero tutta la pienezza del Suo amore, che riversa in ognuno di noi. In questo modo Dio dona tutto a tutti, così che ciascuno farà fruttificare secondo le sue capacità.

Lavorare per il regno di Dio significa mettere a diaposizione tutto ciò che si ha e si è, perché in quei talenti c’è tutto l’amore di Dio, allora non dobbiamo temere e nascondere nulla, nessun talento va sotterrato, ma aprire il cuore all’amore e donare a piene mani. Tuttavia qui non si tratta solo di compiere delle azioni concrete di carità, queste saranno una conseguenza della principale disposizione che è accogliere Dio stesso, la relazione con Lui.

Il Vangelo comincia dicendo: “avverrà che…” è un racconto che ha in sé una promessa: ci sarà sempre quell’Uomo che impiegherà i suoi talenti perché l’amore si moltiplica solo donando.

“Signore,

dinanzi a tante ricchezze,

una sola è davvero necessaria:

il tuo amore.

Esso è all’apparenza silenzioso,

ma è la forma più presente in ogni luogo,

è Forte, ma debole nel rispetto della nostra libertà,

è totalmente Vero, in un mondo di verità parziali.

Fa che nessuno in questo mondo,

rimanga indifferente al tuo amore

e comprenda nel suo cuore

che tu ci amerai per sempre”.

(Shekinaheart Eremo del Cuore)

 

Un’attesa piena di speranza

 

un'attesa piena di speranza

 

LUNEDÌ 15 AGOSTO 2022

ASSUNZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA (MESSA DEL GIORNO) – SOLENNITÀ

 

LITURGIA DELLA PAROLA     (clicca qui)

Prima lettura: Ap 11,19a; 12,1–6a.10ab

Salmo: Sal 44 (45)

Seconda lettura: 1Cor 15,20–27a

Vangelo: Lc 1,39-56

 

Nei giorni in cui Maria è in dolce attesa, il Suo primo gesto è quello di andare da Elisabetta sua cugina, una donna la cui vita è stata un desiderio, una continua attesa.

Maria oggi con in grembo Gesù, entra nelle nostre case, nei nostri cuori con la gioia e lo stupore di una giovane ragazza, per rivelarci il dono più grande che ha ricevuto: “grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente e Santo è il suo nome”.

Una grandezza quella della promessa di Dio, affinché ogni cuore sia consolato e perdonato, che di generazione in generazione si estende su quelli che lo temono.

Timore che non è paura, ma è l’attesa di un popolo pieno di speranza. Ci siamo anche noi nella generazione in cui si è estesa la Misericordia di Dio e la visita di Maria. La casa di Elisabetta fu la prima che Maria visitò e poi nel corso della storia di casa in casa, di cuore in cuore, giunge fino a noi per donarci la certezza, il coraggio del Suo figlio Gesù.

“Popolo di speranza siamo noi,

che esclamiamo a gran voce: ave Maria.

La terra esulta nel mistero che si compie in Te,

O Madre,

perché grazie a te,

anche per noi c’è una possibilità

di poter fare della sua Misericordia il nostro canto.

Vieni a visitarci o Maria,

ti aspettiamo nella nostra casa,

porta Gesù anche a noi,

così da poter cantare con Te

il tuo Magnificat, ora e sempre”.

(Shekinaheart Eremo del Cuore)

 

 

 

Una promessa antica e sempre nuova

 

una promessa antica e sempre nuova

 

28 LUGLIO 2022

GIOVEDÌ DELLA XVII SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO PARI)

LITURGIA DELLA PAROLA    (clicca qui)

Prima lettura: Ger 18,1-6

Salmo: Sal 145 (146)

Vangelo: Mt 13,47-53

 

 

Il Vangelo di oggi, ci insegna a scoprire quanto è grande il tesoro che Dio ci ha donato. Un dono fatto di cose nuove e antiche, quest’ultime sono tutto il nostro passato che tra discese e salite, ci hanno dato risposte, insegnamenti a cui attingere, e oltre a questo, ci sono le cose nuove, la novità. Entrambe sono unite e completano la nostra vita.

Il nostro quotidiano è un piccolo pezzo di una storia intera, dove Cristo ci ha rivelato la Sua promessa di amore e di Misericordia, affinché in qualunque momento del cammino siamo sostenuti dalla mano di Dio. Essa non verrà mai a mancare, è una promessa antica, ma sempre nuova, giorno dopo giorno.

Il vero tesoro è riconoscere tra passato e futuro, un amore antico e sempre nuovo, vivo, cresciuto con noi, ma precedente a noi stessi.

Mettiamo nel nostro tesoro dei ricordi con Lui che ci hanno segnato, fosse anche solo una parola, un incontro, essi ci daranno forza durante il cammino, perché come lo scriba estrae cose nuove e antiche, così anche noi abbiamo bisogno di aver nel cuore un dono a cui attingere ogni giorno, ed è Egli stesso.

La nostra certezza sia sempre che tra passato e futuro, Dio non si scorderà mai di noi, e sarà questo il nostro coraggio e la nostra forza.

 “Signore,

rimani sempre con me

nel tesoro del mio cuore.

Nonostante la mia fragilità, i miei sbagli

insegnami che la tua promessa dura per sempre.

Aiutami a riconoscerti ogni giorno,

ma soprattutto in quei momenti in cui

ti sento lontano e sono solo.

Soccorri la mia angoscia e vieni in mio aiuto

fammi sentire la tua forza,

affinché io possa procedere

con coraggio”

(Shekinaheart Eremo del Cuore)

 

 

 

La gioia promessa

 

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LITURGIA DELLA PAROLA   (clicca qui)

Prima lettura: At 18,1-8

Salmo: Sal 97 (98)

Vangelo: Gv 16,16-20

 

Danno coraggio le parole di Gesù: “Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia”.

C’è una gioia che ci attende, il saperlo già solleva il nostro cuore dalla fatica del momento.

Quando ci sentiamo tristi è difficile a volte uscirne, poi arriva quella parola giusta, un sorriso, un incoraggiamento e ciò spazza il cielo dalle nubi. Gesù con la Sua Parola desidera fare questo: rendere limpido il nostro cielo!

Siamo fatti per la gioia, non quella fugace e passeggera, ma la gioia di Cristo, essa nasce dall’amore di Dio che si fa incontro nel nostro quotidiano, affinché anche nei momenti non facili, andando in profondità si possa provare un po’ di pace.

Ci sarà sempre gioia per tutti i suoi figli, è la Sua promessa! Spesso la gioia non è assenza di fatiche, coabita con le difficoltà ed è la forza per affrontarle.

La gioia nasce dal riconoscere che non siamo soli, Egli ci è accanto per rendere il nostro cielo limpido e oltre le nubi c’è un sole che sorge prima di noi.

Colui che ha creato il giorno e la notte, ha fatto di noi una creatura benedetta, amata, voluta, oltre ogni merito, inciampo, ed errore. Dio ci fa la grazia di donarci la possibilità di rinascere con il Suo perdono ad una vita dove la gioia non è una scelta o un’opportunità, ma la conseguenza del Suo amore per noi!

 

 

La vigilia di Natale

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LITURGIA DELLA PAROLA   (clicca qui)

Prima lettura: 2Sam 7,1-5.8b-12.14a.16

Salmo: Sal 88 (89)

Vangelo: Lc 1,67-79

 

 

Siamo alla vigilia di Natale, in questo giorno ci raggiunge un Vangelo che ci dà un promessa: “Dio ha visitato e redento il suo popolo”. Oggi è un giorno grande, una famiglia è in cammino la cui Madre porta con sé, nel grembo il Figlio di Dio, sono in cammino per venire a visitarci e farci sentire suo popolo.

Il bambino che nascerà, entra nella tua casa non come ospite, ma per fermarsi, e rivelarti il volto del Padre. Tutto è pronto affinché tu non ti senta più escluso, dimenticato e abbandonato. In qualsiasi modo tu trascorra il giorno della Vigilia, non dimenticare che tra tutti i preparativi, oggi è Dio che ha preparato qualcosa per te che durerà per sempre: la Sua promessa.

La promessa della Sua Misericordia, la promessa di una direzione verso cui camminare, affinché tu non viva nelle tenebre e veda risplendere il sole anche nelle notti più buie. La promessa di una strada, la tua, che per quanto difficile possa essere, è illuminata da un sole che sorge dall’alto, in modo che tu non ti senta più nel basso ma viva da rialzato, da risorto! 

 

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Partecipi di un segno

 

 

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LITURGIA DELLA PAROLA   (clicca qui)

Prima lettura: Is 7,10-14

Salmo: Sal 23 (24)

Vangelo: Lc 1,26-38

 

Sia la prima lettura che il Vangelo di oggi, ci parlano dell’iniziativa di Dio.

Da Dio Maria riceve l’annuncio dell’Angelo, da Dio sa di sua cugina Elisabetta ed è da Dio che riceve un dono: diventare la Madre di colui che verrà chiamato Figlio dell’altissimo. Una storia che ha tutti i tratti della nostra quotidianità: una città, una donna, un incontro, come mai? Perché anche la nostra storia è avvolta da un segno: Gesù stesso.

La nostra vita diventa parte di ciò che abbiamo appena ascoltato, perché siamo parte della storia di Dio; ed essendone parte come si interseca la vita di Elisabetta con quella di Maria, così anche la nostra si interseca con la loro. Come Maria ha detto di si a Dio, anche noi siamo invitati a fare del nostro quotidiano un si a Dio. E se dicessimo no cosa accadrebbe? Dio non smetterebbe mai di cercarci. Il Regno di Dio non ha fine proprio perché anche noi, nati anni dopo, possiamo sentirci partecipi di questo grandioso segno che è: l’incontro tra Dio e l’uomo. Dio e l’uomo non sono più distanti ma vicini e anche se adesso ti senti lontano, e ti sembra strano tutto quello che stai leggendo non importa, l’iniziativa di Dio è già in atto: è una promessa!