MERCOLEDÌ DELLA XI SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO PARI)
Siamo figli di un Padre che vede nel segreto, ovvero che ci conosce nel profondo del cuore, che sà quali sono le intenzioni e i desideri che ci muovono. Umanamente siamo portati a fare le cose in modo che gli altri le vedano, le ammirino, le apprezzino e questo ci rende contenti perché è naturale che sia così, ma il Signore insegna a fare senza la necessità che gli altri ci diano un riscontro di plauso, come se ci dicesse: non lo dovete fare per farti vedere, ma perché quello è il vostro dovere compiuto, è l’amore che mettete nelle vostre azioni che conta, che vale, e anche se gli altri non le vedono “il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà”. E nulla andrà perso di ciò che viene fatto, anche se nessuno se ne accorge.
Vedere nel segreto significa ritornare al cuore, volgere lo sguardo dall’esterno all’interno, cosi quanto viviamo non si riduce ad esteriorità, ma entra a far parte di quell’interiorità che assume la forza della relazione con Dio. Un rivestimento dell’anima che nasce da dentro e ci fa vivere ed agire con sentimenti di magnanimità e di bontà.
Entrando in noi stessi, possiamo scoprire un cuore già abitato da Dio, possiamo trovare quella ricompensa promessa a chi spende la vita facendo del bene senza “rumore”.