Il tesoro, la perla

Il tesoro, la perla

 

02 AGOSTO 2023

MERCOLEDÌ DELLA XVII SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO DISPARI)

LITURGIA DELLA PAROLA    (clicca qui)

Prima lettura: Es 34,29-35

Salmo: Dal Sal 98 (99)

Vangelo: Mt 13,44-46

L’uomo sogna sempre di stare bene, di avere una vita bella, possibilmente senza troppe difficoltà ed una buona posizione economica. Ma il cuore tante volte pur avendo tutto questo non è felice, deve trovare qualcosa di prezioso che dia un senso compiuto alla vita.

Nelle parabole di oggi, sia il contadino che non sta cercando il tesoro, ma lo trova semplicemente lavorando il suo campo, sia il mercante che è alla ricerca della perla peziosa e la trova, devono prendere una decisione su come venire in possesso di questo tesoro. Tale decisione, è dettata dalla gioia di aver compreso nel profondo ciò che vale veramente la pena lasciare, per dare la felicità al cuore.

S.Paolo afferma che, in Gesù sono racchiusi tutti i tesori di sapienza e conoscenza (crf. Col 2,3). Saper cogliere questo è frutto di sapienza, chiediamo allora al Signore, che ci insegni ad apprezzare fra le cose del mondo, il valore inestimabile del suo Regno, pronti a “vendere” ciò che abbiamo, ovvero, a lasciare cio che impedisce al nostro cuore di ricevere quel tesoro più grande di tutti, che è Dio stesso, quel tesoro che non verrà mai meno e non ci verrà mai tolto.

“Signore,

aiutami a comprendere che faccio parte dei tuoi tesori,

che sono voluto, amato, stimato da Te.

L’essere il Tuo tesoro è il mio:

la scoperta del Tuo amore,

nel campo della mia vita,

quella perla preziosa

capace di dare valore ad ogni giorno.

Fa che sempre io ne abbia memoria così da saper cosa cercare,

CHI cercare, in ogni momento”.

(Shekinaheart Eremo del cuore)

 

“Nessuno potrà togliervi la vostra gioia”

 

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LITURGIA DELLA PAROLA   (clicca qui)

Prima lettura: At 18,9-18

Salmo: Sal 46 (47)

Vangelo: Gv 16,20-23a

 

La gioia che proviene da Cristo non sarà mai tolta: è una promessa!

Il dolore che stiamo vivendo, o abbiamo vissuto è circoscritto e non dura per sempre. Gesù per farcelo capire, ci fa l’esempio della donna che al momento del parto prova dolore e poi la gioia della nascita, prevale su quella sofferenza.

Ci sono, però, dei dolori difficili da superare, e non portano a una vita che nasce, per questi Egli è venuto: per essere sollievo nei cuori chiusi da tanta sofferenza, perché a volte, siamo proprio noi ad aver bisogno di rinascere da quel dolore.

Quanto è dura Egli lo sa, ha sperimentato per primo il dolore, la fatica, lo smarrimento, e parlare ora della gioia, non è dimenticare cosa vuol dire soffrire o non aver tatto per chi soffre, anzi è un incoraggiamento alla speranza. C’è una possibilità accanto a noi ed è Cristo stesso, Lui che ha fatto della morte una vita, ora fa del nostro dolore una rinascita. L’ostrica che non è stata ferita non produce perle.

Il Signore è Colui che vuole garantirci una vita, dove il dolore non sia l’ultima parola, e se anche i ricordi riaffioreranno, nessuno potrà toglierci la nostra gioia. La gioia che proviene dall’aver incontrato Colui che desidera riportarci non indietro, al momento del dolore, ma avanti, così che l’esperienza di Dio possa risanarlo. Sarà quella gioia scoperta, riconosciuta come un dono, a essere la forza per non domandare più nulla.

Affidiamo a Dio il nostro dolore, affinché lo trasformi. Lasciamo che il Suo amore entri nel cuore per risanare, lenire, curare e tocchi profondamente ogni momento della vita, così da sperimentare la Sua gioia e credere che non ci sarà mai tolta e sarà la nostra forza!