Come quella “voce” che preparò la via al Verbo.

 

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LITURGIA DELLA PAROLA  (clicca qui)

Prima lettura: Ger 20,10-13

Salmo: Sal 17 (18)

Vangelo: Gv 10,31-42

 

Il Vangelo di oggi, si conclude al di là del Giordano con molti che dicevano: “Giovanni non ha compiuto nessun segno, ma tutto quello che Giovanni ha detto di costui era vero”. Giovanni era colui che si definiva: “voce di uno che grida nel deserto: preparate la via al Signore”. Egli era la “voce” del Verbo e Gesù è il segno di cui Giovanni si fa annunciatore. L’invito di Giovanni, arriva sino a noi, facciamo parte di quei “molti” che possono attestare la veridicità delle sue parole e anzitutto, possiamo fare memoria del suggerimento a preparare la via del Signore.

A pochi giorni dall’inizio della Settimana Santa, lasciamo spazio alla Parola, rivolgiamo lo sguardo al crocifisso, segno concreto di un amore che non abbandona, seguiamo Gesù passo dopo passo, così da vivere la Pasqua come una tappa fondamentale della nostra vita, e da qui ripartire.

Compiamo il viaggio con Lui, addentriamoci nei testi, come i discepoli viviamoli, lasciamoci stupire, coinvolgere. Arriviamo al cuore del messaggio evangelico, ascoltato più volte, nella liturgia della settimana corrente: l’unione tra il Padre e il Figlio, e riconosciamoci in esso partecipi.

Gesù ci dà un modo nuovo con cui condurre la nostra vita: a partire dalla comunione con il Padre e il Figlio. Egli è con noi attimo dopo attimo, è nelle nostre sofferenze, in quei vuoti così incolmabili in cui vorremmo ci fosse qualcuno, è vicino al nostro cuore a volte così stanco di soffrire, che ha messo una corazza e non vuole più sentire.

Proseguendo il cammino di preparazione alla Pasqua, proviamo a seguire Gesù attraverso le letture liturgiche, così da cogliere il Suo dono tanto desiderato e offerto, ovvero: scoprire che è anzitutto Lui a seguirci in ogni momento e da lì trarne la forza.

Ogni notte per quanto lunga sia, ha il suo termine, e Lui desidera per noi una vita il cui nome è giorno, perché rifletta di sole e circoscriva la sera, illuminandola di stelle, come quella “voce” che preparò la via al Verbo.