Credo in Te

credo in te

 

VENERDÌ FERIA PROPRIA DEL 5 GENNAIO

Oggi siamo chiamati a seguire Cristo facendo la nostra professione di fede come Natanaèle quando esclama: «Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele!». A volte però gli accadimenti della vita non ci fanno restare saldi nella fede, bensì generano in noi dubbi, perplessità; i nostri limiti e le paure si acuiscono, diventa più facile disperare che sperare.

Come può Dio risolvere la nostre situazioni difficili? In realtà non lo fa, perchè non è venuto per risolvere problemi, dare soluzioni, è venuto per dare vita alla nostra vita, ci accompagna, soffre con noi e gioisce con noi. Non c’è situazione umana che non abbia provato: povero con i poveri, sfollato, insultato, deriso, fino ad essere ucciso, ma la sua morte ha portato una vita nuova.

Da Nazareth è venuto “qualcosa” di molto buono, cosi non possiamo fermarci a pregiudizi o stereotipi, dobbiamo guardare alla profondità delle cose, dei pensieri, delle azioni e reazioni e affidarci a Lui. Facciamo la nostra professione di fede nella verità, come Natanaèle. Riconosciamo che il nostro Maestro è il Figlio di Dio, re d’Israele, venuto a portare salvezza; e quando da soli non riusciamo a pregarlo, facciamolo insieme agli altri, o lasciamo che gli altri lo facciano per noi, perché la nostra fede cresce insieme a quella dei fratelli; siamo chiesa, comunione di amore, figli di un unico Padre.

“Credo in Te,

nel Tuo amore,

in tutto ciò che porta il Tuo nome.

Credo in Te,

anche quando è dura e mi sento solo.

Credo in Te,

perché Tu sei il mio Dio

ed il mio cuore si muove di affetto per Te,

perché è tanto grande l’amore che hai per me.

Credo, ma Tu perdona la mia incredulità,

perché se credere dura un’istante,

fai di quell’istante il sigillo di vita,

così che anch’io abbracciando la mia incredulità

possa tornare da Te, per credere.”

(Shekinaheart eremo del cuore)