Alla ricerca di un segno

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13 FEBBRAIO 2023

LUNEDÌ DELLA VI SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO DISPARI)

LITURGIA DELLA PAROLA    (clicca qui)

Prima lettura: Gn 4,1-15.25

Salmo: Sal 49 (50)

Vangelo: Mc 8,11-13

Gesù sospira profondamente chiedendosi: perché un segno? Verrebbe da rispondere: perché no Signore! In fondo è solo un segno, per dirmi che ci sei Tu a sostenermi.

La verità è che non abbiamo bisogno di un segno, perché è Lui il segno per eccellenza di un amore che si dona, e forse quel sospiro lo farà anche sul Getsemani, quando nel chiedere di allontanare da lui quel calice, alla fine dirà: padre non la mia, ma la tua volontà. L’unico segno di cui abbiamo bisogno e che già abbiamo, è la Sua croce.

Quando entriamo in chiesa, o cominciamo a pregare, ci segniamo dicendo: nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. stiamo segnando la nostra vita con quella di Cristo. Non dobbiamo dimenticarcelo, perché il rischio è di cercare segni, di far dire a Gesù cose che non ci sono o di aver sempre bisogno di più segni. Non vi sarà dato alcun segno perché è stato già dato, allora lasciamo che il nostro sospiro si unisca a quello di Gesù e nel nome di Suo Padre unito nello Spirito, facciamo della sua croce il nostro segno.

“Signore,

segna il mio cuore con il Tuo amore.

Fa che la mia vita

viva sotto il segno della tua croce

e sappia comprendere quanto mi ami,

anche quando ti cerco e

Tu non ci sei, lì dove penso Tu sia,

perché sei qui con me.

Aiutami a trovarti,

sotto quel segno che quotidianamente faccio

e che mi avvicini sempre più a Te”.

(Shekinaheart Eremo del cuore)

 

Un viaggio di ricerca

 

un viaggio di ricerca

 

 

17 GIUGNO 2022

VENERDÌ DELLA XI SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO PARI)

 

LITURGIA DELLA PAROLA   (clicca qui)

Prima lettura: 2Re 11,1-4.9-18.20

Salmo: Sal 131 (132)

Vangelo: Mt 6,19-23

 

Oggi il Vangelo ci chiama a ritrovare il nostro cuore ed aver coraggio di riconoscerlo in quei tesori, che hanno accompagnato il nostro percorso. Quanti tesori persi, lasciati e come pellegrini camminiamo alla ricerca di un senso, di un perché che smuova la nostra vita e la rinnovi.

Il vero tesoro è Dio stesso, un dono talmente grande da farsi piccolo, ma soprattutto è quel tesoro che ci custodisce il cuore.

“Dov’è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore.”

Per trovare il cuore, bisogna capire quali sono i tesori e viceversa.

Gesù ci pone davanti i tesori del cielo, ovvero tutti quei doni che è Dio Padre stesso a farci, affinché scopriamo che sono per sempre e partono dal cuore di Dio per smuovere il nostro cuore.

Lasciamo che la nostra vita, compia un viaggio alla ricerca dei tesori del cielo; camminiamo verso Colui che ha fatto del nostro cuore, il Suo tesoro per dimorarvi.

Il Suo amore ci dia la forza per continuare a cercare, scoprire e conoscere quanto Dio sia la nostra risposta a tutte quelle domande inespresse o riversate in piccole cose, elette a tesori per sopravvivere. Egli desidera donarci una via di bene che dia vigore alle nostre debolezze, cosicché destati dalla luce del sole, possiamo alzarci e ricominciare sempre e dovunque, anche nelle notti più buie, come in pieno giorno.

Il tesoro di Dio siamo noi, e per scoprirlo, il nostro viaggio comincia dal cuore.

 

 

Alla ricerca di qualcuno

 

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LITURGIA DELLA PAROLA   (clicca qui)

Prima lettura: 1 Gv 3,22-4,6

Salmo: Sal 2

Vangelo: Mt 4,12-17.23-25

 

Anche Gesù viaggia alla ricerca di qualcosa, di qualcuno, di noi. In questo testo non è più un bambino, ma è un uomo che percorre la Galilea andando a predicare e a guarire ogni malattia.

Il Vangelo parla di “ogni malattia” non è escluso nessuno; quando ci sembra che dalle nostre “malattie” non sia possibile uscirne, nel tuo cammino compare coLui che vuole sanarti, portarti fuori.

In questo brano si parla di strade, è come se volesse portarci al di fuori dai nostri confini, dai nostri schemi, per viaggiare con Lui. Il Suo viaggio diventa il tuo, tu sei il popolo a cui è sorta una luce anche nella notte più buia.

Egli desidera tu sappia, che sei colui per il quale vale la tanta fatica del viaggio, tu sei il suo desiderio di guarigione ed per questo che si mette in cammino. Non importa quanto sia distante la tua regione, in Lui si compie la promessa che Dio ha per te: Il regno dei cieli è vicino.

È un regno che non è in un luogo e quindi non ti può essere distante, questo regno ha un volto, quello di tuo Padre, che come tale, vuole tu sia salvato.